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Giulianova: Vincenzo Bindi è "morto" dopo aver visto la sua biblioteca

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La collezione io l’ho destinata alla mia dilettissima Patria: Giulianova. Ho mirato così facendo, ad assicurare anzitutto la conservazione della parte del mio patrimonio che mi è più cara, sia per le cure ed i sacrifici che mi è costato di raccoglierla, sia per il conforto, che, in mezzo ad essa, ho trovato nelle moltissimi tristi contingenze della mia vita...”. 
E così Vincenzo Bindi faceva dono alla sua direttissima Giulianova di una ricca biblioteca di oltre 5.000 volumi di abruzzesistica, di una raccolta composta da 377 dipinti, di 27 cartelle contenenti la corrispondenza dello stesso Bindi, e la residenza familiare ovviamente, in Corso Garibaldi.

Giulianova “dilettissima Patria” per Vincenzo Bindi ma anche città “deliziosa” per la Soprintendente ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo, Lucia Arbace, che, giunta tempo fa a Giulianova per un fine settimana di relax, fu accompagnata dal consigliere incaricato del Centro Storico, Alessandro Giorgini, e dal capo di Gabinetto del Sindaco, Sandro Galantini, “in una passeggiata nel Centro storico con visita alla Cappella de' Bartolomei e alla Gipsoteca Pagliaccetti in piazza della Libertà, alla cripta di San Flaviano, al Sottobelvedere, alla chiesa della Misericordia, a quella di Sant'Antonio e, infine, al Museo d'Arte dello Splendore”. Così almeno nell’opera omnia di un fine storico del luogo.
Nel congedarsi dalla “dilettissima Patria” del Bindi, la Soprintendente ebbe a dire: “Sono certa che tra la Soprintendenza e l'Amministrazione comunale potrà stabilirsi un proficuo rapporto di collaborazione, perché c’è ancora tanto da fare e occorre presto riaprire alcuni  spazi d’importanza strategica, quali ad esempio la Pinacoteca Bindi “.

Per carità, Soprintendente, da oggi in poi non dica più così!

Ha visto che bel lavoretto è stato fatto nei rinnovati locali della Biblioteca Bindi di Giulianova che tanto Le ricorda la Sua Capri? Ma la Soprintendenza cosa ha fatto nel corso dei lavori?
Sciocchi noi tutti a non prevedere ciò che poi si sarebbe plasticamente materializzato agli occhi dei visitatori sabato scorso.
Che frutti possono nascere da una Soprintendenza che non soprintende ed un’Amministrazione che storicamente dà il meglio di se nello sfregiare in modo permanente i beni storici e paesaggistici di Giulianova?
Per carità Soprintendente, per il futuro desista!

Giulianova ha già dato con l’osceno rifacimento di Piazza Buozzi, con le pavimentazioni indo-cinesi del lungomare monumentale lato ovest e di Piazza Fosse Ardeatine, con quell’orrendo anfiteatro posto dietro il Municipio, con il cantiere Gavioli a ridosso del Kursaal, con l’edificazione ai piedi della collina nell’area Migliori-Longari, con il consumo di suolo che la Variante Generale al PRG porterà con sé, ecc. ecc. ecc.

Enrico Gagliano
 

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Commenti

Come non condividere questo articolo, vedere palazzo Bindi, cosi' come si presenta oggi fa stringere il cuore e ci da' la consapevolezza che non sarà piu' come prima. Siamo amministrati dai nuovi barbari che non distinguono un pavimento dell'ottocento da una mattonella di gres porcellanto pure lucida, ma sono tutti titolati architetti, ingeneri, assessori, sindaci, sopraintendenti...... ...e pensate che il sindaco Mastromauro ha criticato il progetto del palazzo su via Gramsci, poi permette questo scempio su palazzo Bindi, l'ignoranza all'ennesima potenza!
Il sindaco di Giulianova ha affermato di aver frequentato da piccolo la Biblioteca Bindi. Probabilmente gli è servito molto poco, visti i risultati.