Oggi mi è arrivato, per la prima volta, un comunicato stampa di Antonio Norante, uno dei principali esponenti della maggioranza che regge la Giunta Pavone.
Riguarda il piano spiaggia. E ovviamente ripercorre le motivazioni della sua parte politica.
Critica molto il passato, sottolinea che il piano attuale è stato fatto grazie al personale e dirigenti degli uffici comunali risparmiando sulle consulenze esterne, evidenzia che il vecchio piano varato dal centro sinistra conteneva ben 17 mila metri quadrati di nuovo cemento balneare.
Naturalmente ognuno ha le sue posizioni politiche. E lungi da me contestare le posizioni di Norante o di qualunque altro politico.
A me pare, però, che l’attuale piano spiaggia non andrebbe paragonato ad piano spiaggia del passato, ma ad uno del futuro. Ad un piano, cioè, che non abbia una idea della spiaggia come un affare, come un business, come un bene da sfruttare fino ad esaurirlo come un giocattolo rotto per troppo uso.
Lo dico con tutto il rispetto, ma né da Norante, né da Pavone, né dall’attuale opposizione, mi aspetterei un piano del futuro. E non per loro demerito, ma perché è così che va il mondo. Il piano del futuro spetterebbe ai giovani, alle forze vive della società cittadina, se ci sono. Se Pd e Pdl dicono “era meglio il mio piano”, no “è meglio il nostro”, scusate, penso che non se ne esca.
Come si può difendere il passato se – per colpa di nessuno, diciamo, ma come dato di realtà – ha portato 15 mila metri quadrati di spiaggia sotto tetti, tettoie e pavimenti esterni con 900 metri di fronte mare nascosti da barriere alte oltre un metro e mezzo? E come si può difendere un attualità che, pur tra qualche segno buono, come i cinque metri liberi tra il marciapiede ed i manufatti, non muta ma accentua quella filosofia d’intervento?
Più che difendere il passato bisognerebbe proporre un “piano alternativo”. Per quel che si può con le “osservazioni”. Per il resto con proposte concrete, praticabili, ma diverse.
Poi inconsiglio non le approveranno, le tratteranno male, magari neanche l’opposizione del Pd le sosterrà? Pazienza, resteranno là: a dire che un altro piano (spiaggia) sarebbe stato possibile.
Ora, il punto è: ci saranno queste proposte altre? Ho i miei dubbi. Ma sono tempi di cambiamento, chissà. Diversamente sarebbe assai poco appassionante dar tutti i torti o tutte le ragioni a Norante o, viceversa, tutte le ragioni o tutti i torti ai suoi oppositori. No, questo sport proprio non mi piace.
Ugo Centi
controaliseo.ilcannocchiale.it/
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