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UniTe: La Nuova Era D'Amico...prima puntata

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Oggi inzia la nostra prima puntata  sull'Università degli Studi di teramo.
Ci proponiamo di essere semplci testimoni della nuova era D'Amico di cui abbiamo una genetica e istintiva fiducia.
Solo domande attraverso una logica sequenziale.
 

Un click per inziare con la dovuta serenità senza abusare della pazienza dei lettori. www.unite.it/UniTE/Engine/RAServePG.php/P/230551UTE0600/M/29141UTE0604
Sezione bandi di concorso,  il bando è del 9 aprile.
Prevista l'assunzione del Portavoce del Rettore D'Amico.


Iniziamo con le domande.
Caro Magnifico Rettore perchè prevedere la figura di un suo portavoce per un Ateneo di provincia con meno di 9 mila iscritti?

Caro Magnifico Rettore  non è sufficiente il suo staff che  prevede la presenza di cinque dipendenti tra cui un Dirigente e due Funzionari con ruoli simili o specifici di comunicazione?

Caro Magnifico Rettore la Fondazione che in realtà è come dire l'ateneo non ha sul libro paga un ufficio stampa e uno staff del Direttore Generale con compiti simili alla comunicazione verso l'esterno?

Caro Magnifico Rettore è vero che ha avuto parere negativo dai revisori e nonostante tutto  ha provveduto lo stesso all'emanazione del bando?

Caro Magnifico Rettore è vero che è necessaria la preventiva autorizzazione della Corte dei Conti?

Caro Magnifico Rettore è vero che di fronte a queste crtiche lei in sede di cda ha minacciato le dimissioni, giustificando la sua esigenza di doversi rivolgere a una competenza esterna perchè il personale amministrativo non è all'altezza?

Caro Magnifico Rettore è vero che ha definito in maniera pesante i dipendenti dell'Università e per questo motivo la Fcl cgil di UniTe ha richiesto la registrazione della seduta?
flcunite.wordpress.com/2014/04/02/richiesta-verbale-e-registrazione-audio-dellultima-seduta-del-cda/

Se così fosse, caro Magnifico Rettore, lei dovrebbe dimettersi subito...per il suo ultimo comunicato stampa, siamo pronti a darle una mano...gratuitamente.


 


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Commenti

Dopp aver inaugurato l'anno con due comici, comparse televisive e tric e trac e castagnole , pensavo che l'Università di Teramo avesse toccato già il fondo. Vedo invece che abbiamo degli scavatori...
Me la prendo con chi si iscrive a Teramo, non esiste un corso decente!!!!
Mi pare di aver letto che il 70% dei laureati nelle facoltà teramane trovi un impiego entro un anno dalla laurea. Non ricordo di chi sia la notizia. (faccio finta) Posso fare una domanda: ma i laureati in scienze delle comunicazioni un lavoro dove lo trovano? Quelli che conosco io o sono disoccupati e forse lo resteranno "per sempre" o lavorano, in pochi, come commessi in qualche negozio o vanno a cercar fortuna in nord Italia. Andiamo avanti così.....
Ma e' vero che ci sono persone non propriamente legali in CDA?
A proposito, è vero che la sede di viale Crucioli è tuttora attiva con tanto di uffici e personale mai trasferiti a Colleparco? Se così fosse, l'idea di campus a suo tempo tanto sbandierata che fine ha fatto? Indovinello: qual è il colmo per un docente universitario esperto di comunicazione? Soluzione: avere il portavoce.
e che dire della collaborazione con On, ops Mani Tese che erano tese verso chi le tendeva???
Ma se il Rettore stesse semplicemente infastidendo i poteri forti e occulti dell ateneo teramano? Quante persone che vi lavorano sono parenti? Quanti di loro godono di protezioni forti e per loro, per i loro antichi privilegi, sono arrivate pressioni (se non addirittura di persona) dei Tancredi e Chiodi di turno semplicemente perché è stato chiesto loro di lavorare un po di più di prima? È giusto che i parenti lavorino dentro lo stesso ufficio? È giusto che l'uno valuta l'altro consentendogli cosi di guadagnare di piu?Giancarlo...fatti una idea completa prima di accettare le "carte" e da te, che difendi gli ultimi, mi aspetto anche altro. Teramo perderà anche l Università... Ma per colpa di chi? I sindacati difendessero chi ha perso il lavoro non chi ce l'ha e viene profumatamente pagato. Un saluto
Ma se parte del personale (ripeto, parte!) fosse veramente inadeguato ed incompetente? Dovrebbe avvalersi di collaboratori incompetenti o licenziarli tutti (impossibile)? Ha diritto l'amministratore di un'azienda di scegliere i suoi collaboratori più stretti tra persone di sua fiducia? Credo di si. Inoltre, se non ricordo male, è stato proprio un membro del personale amministrativo ad aver sottratto qualche anno fa quasi 500.000 euro dalle casse dell'Unite. Caso isolato, ma di inefficienze ce ne sono molte, per cui non mi stupirei assolutamente di tali valutazioni, anzi. Diamo il giusto peso alle cose e merito a chi ha segnato finalmente una prima inversione di tendenza nel corso dell'Ateneo(+ 30% iscritti, dicono), o almeno ci sta provando. Per ora dovrebbero accendergli un cero perchè se non ci fosse stato lui l'Università probabilmente avrebbe più dipendenti che iscritti ed a quel punto non ci sarebbe nulla più da lamentarsi nè alcunchè da scrivere in merito. Ciò non toglie che le regole vadano rispettate, ma anche che nel pubblico si incrostano inefficienze difficilmente eliminabili.
"Ha diritto l'amministratore di un'azienda di scegliere i suoi collaboratori più stretti tra persone di sua fiducia?" NO! Non quando si tratta di un'azienda pubblica, dove si entra solo per concorso e non perché il capo ha fiducia in te (poi possiamo discutere a lungo sull'imparzialita' dei concorsi pubblici, ma tant'è). Inoltre, cosa ci deve fare il Rettore (o qualunque soggetto diriga un'amministrazione pubblica non per carica elettiva) con un portavoce? Mica e' un politico? La legge distingue bene il compito dell'ufficio stampa (che il Magnifico ha già e non si capisce perché non voglia usarlo), rispetto a quello del portavoce. Quest'ultimo, di fatto, riservato all'organo politico che, per fortuna, nelle Università - così come nelle Asl, per esempio - non c'è.
n. 165/2001 ad opera dell’articolo 2, comma 632, della legge n. 244/2007 , laddove è stabilito che gli organi di vertice delle amministrazioni pubbliche che non sono espressione di rappresentanza politica diretta od indiretta non possono avvalersi di uffici di diretta collaborazione. Infatti, pur senza dar conto compiutamente del complesso aspetto della rappresen tanza politica che abbraccia aspetti principalmente politico-filosofici, occorre precisa re che gli organi di vertice di organi non elettivi non possono ritenersi dotate del requisito della rappresentanza…. Sarà pure l'Università ma si studia davvero poco, Corte dei Conti pensaci tu ora pro nobis
Finalmente a Teramo un grande Magnifico Rettore: a chi da fastidio? A qualche politico? Grazie prof. D’Amico! Disponibile, gentile, cordiale, accoglie tutti sempre con un sorriso! Dalla mattina alla sera lui e il suo staff lavorano senza mai fermarsi. BRAVI!
E allora spiegatemi perché tanti atenei hanno permesso ai loro rettori di avere dei portavoce... E perche in quei casi la Corte dei conti non ha detto A. Informatevi prima di citare norme e dare interpretazioni a iosa...e fatevi altre domande. E se quei soldi erano destinati a qualcun'altro che ora magari si nasconde dietro i firmatari di note sindacali?? Meditate gente meditate....
Caro Anonimo delle 8:08, non è che per evitare un abuso se ne possa commettere un altro, lei conviene? Il passo che cita l'Anonimo delle 18:06, non fa riferimento ad un parere della Corte dei Conti, ma all'articolo 2, comma 632, della legge n. 244/2007, che testualmente recita: "All'articolo 4, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: "A tali amministrazioni e' fatto divieto di istituire uffici di diretta collaborazione, posti alle dirette dipendenze dell'organo di vertice dell'ente". Per spiegare ancora meglio, casomai non fosse già abbastanza chiaro, il D.Lgs. 165/2001 è quello che ha stabilito (finalmente!) l'autonomia e l'indipendenza dalla politica dei funzionari pubblici. Nello specifico, l'art.4 al comma 4, dice: " Le amministrazioni pubbliche i cui organi di vertice non siano direttamente o indirettamente espressione di rappresentanza politica, adeguano i propri ordinamenti al principio della distinzione tra indirizzo e controllo, da un lato, e attuazione e gestione dall'altro". Il Rettore, per fortuna, è solo un impiegato del MIUR e, in quanto tale, non è direttamente o indirettamente espressione di rappresentanza politica. Tra l'altro, solo pochi giorni fa ha lui stesso tenuto a ribadire la terzietà dell'Università rispetto alla politica, allorquando il candidato presidente regionale Luciano D'Alfonso, lo aveva citato tra gli 80 garanti del suo programma. Dunque, fatemi capire, lui è terzo rispetto alla politica, oppure non lo è al punto tale da ritenersi dotato del requisito della rappresentatività (con la conseguenza di potersi "permettere" un portavoce)? Da queste semplici premesse, io ritengo derivi non solo l'inopportunità di assumere un portavoce ma addirittura il DIVIETO. Ma io non sono nessuno, si sa.
Senza entrare nel merito dell'opportunità (perché se è la Corte a controllare preventivamente la legittimità dell'operazione, solo di opportunità si può parlare) da parte del Rettore di dotarsi di un Portavoce, faccio alcune considerazioni più generali rispetto all'Unite: 1. fine 2012. Unite era un saccheggiato campo di battaglia: La Rettora deposta dal Senato Accademico e il Direttore Amministrativo (l'unico Dirigente in pianta organica) in fuga come Badoglio l'8 settembre. Lo Statuto di Autonomia, rinnovato dopo la Gelmini, non ancora operativo. Un bilancio difficile, un calo delle immatricolazioni di circa il 25% e Luciano D'Amico unico docente a candidarsi Rettore. 2. inizio 2013. Il dopo elezioni è scandito da una serie di pesantissimi adempimenti, che richiedono un impegno particolarmente gravoso per buona parte del personale amministrativo: il nuovo Statuto vede la rivoluzione di tutti gli organi di Ateneo, i tagli di bilancio rendono subito necessaria un'operazione spinta di diminuzione delle troppe sedi decentrate (Viale Crucioli è un edificio fatiscente, che necessita di importanti interventi strutturali che l'Ateneo non può permettersi; al contrario, Coste Sant'Agostino è il deserto dei Tartari). Inoltre, la struttura organizzativa deve essere adeguata alle novità introdotte dalla normativa e necessariamente questa deve essere un'occasione per eliminare disfunzioni e disservizi della stessa. Operazione particolarmente complessa quella di una ristrutturazione organizzativa in una pubblica amministrazione, proprio per la natura rigida di alcuni meccanismi. Questo è il contesto in cui opera il nuovo Rettore. E veniamo ai giorni nostri. Cosa dice il Rettore in CdA? Che c'è un'organizzazione amministrativa a due velocità: in sostanza, che c'è chi lavora e chi no. Qualcuno può forse affermare che è un caso eccezionale nel contesto della pubblica amministrazione? Premettendo che, personalmente, trovo alquanto curioso in generale che il vertice si "lamenti" di questo, quando gli strumenti - anche nella PA! - per far lavorare i dipendenti ci sono, cosa mi aspetterei richiedessero i sindacati? Proprio che sia il vertice a risolvere questo problema, facendo lavorare chi non lo fa, magari istituendo meccanismi premiali/sanzionatori a seconda dei casi. E invece che fanno i sindacati? Si oppongono al cambiamento. Meglio: si oppongono al cambiamento laddove questo interessa le prerogative ormai cristallizzate di piccoli feudi teramani. Ovviamente, una guerra senza il benché minimo rispetto delle regole: perché quando si difende l'indifendibile, a cosa ci si può mai attaccare? Magari ad esternazioni comunque poco opportune. Le strumentalizzazioni sono una forma molto gretta di ipocrisia: meschinamente, ci si nasconde dietro alti e indiscutibili principi per continuare a difendere antichi privilegi. Cosa si sta contestando ora? L'opportunità dell'operazione "portavoce" o qualche lesa maestà? Ovviamente, Giancarlo, continua il tuo prezioso lavoro e vai avanti come solo tu sai fare: sono certo che approfondirai a dovere ciò che ti è stato riferito e, soprattutto, da chi ti è stato riferito.
Caro Amelie ...temo sia lei a non capire. Ho semplicemente "osservato" che ad essere "fuori legge" sono in tanti atenei. Lì la Corte dei Conti? ...come dire...non conta?? E poi, organo politico è un concetto non cosi banale. Non è raro sa trovare indicazioni che "il rettore e Il senato sono gli organi di indirizzo politico di un ateneo". Tutto qua. Osservazioni sbagliate? O semplicemente non in linea con le sue letture? Pienamente d accordo con la descrizione asciutta e concreta di serendipity. Fossi un sindacato, mi vergognerei.
Caro Amelie, ma forse volevi ottenere qualcosa? forse volevi continuare ad avere privilegi senza lavorare? ……….in UNITE molti lavorano e molti non fanno nulla dalla mattina alla sera……il vento è cambiato……rassegnatevi……si rassegnino i privilegiati, gli amministrativi raccomandati (che perdono il loro tempo al bar, alle macchinette del caffè e a fare pettegolezzi e cercano di fomentare la stampa con info errate e il pettegolezzo da basso mercato) i potenti della città (pseudo politici basta con pettegolezzi da pescivendoli e fango……). Quando i sindacati vede i propri dipendenti al bar o alle macchinette o nei corridoi per ore…..cosa fa? che provvedimenti assume? come fa a difendere gli indifendibili? come si fa? cosa c'e' dietro? bloccare forse qualcosa? a chi si da fastidio? AVANTI MAGNIFICO! Persone minimamente intelligenti sarebbero saliti su un treno ad alta velocità invece di osteggiare un grande cambiamento. Intelligenti infatti….. L'aria è cambiata! Avanti Rettore, Avanti tutta!