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Riunione urgente al Ruzzo. Il sindaco Brucchi in testa

di Giancarlo Falconi
1 minuto

«Se i crediti non fossero "veri" la situazione precipiterebbe senza possibilità di recupero», ha detto Caputi ipotizzando –pare di capire- la possibilità di bilanci falsi.
L'articolo è di Primadanoi del 3 aprile www.primadanoi.it/video/538842/Abruzzo-Gestione-servizi-idrici--debiti.html .
L'intervistato, Pierlugi Caputi, commissario dell'Ato, parla di gravi difficoltà economiche delle società che gestiscono l'acqua abruzzese.

300 milioni di euro di debiti.


Nei nostri articoli siamo stati animati da molte domande.
Abbiamo chiesto del controllo analogo dell'Ato, del concetto di trasparenza, dei bilanci, degli appalti, delle assunzioni, delle autoassunzioni del cda Ruzzo.
Ci piacerebbe chiedere tutto al Commissario Caputi.
Ci piacerebbe chiedere agli ex del CDA la garanzia della firma.
Ci piacerebbe chiedere ai sindaci che hanno votato gli stessi bilanci, la responsabilità amministrativa.
Ci piacerebbe chiedere dei pagamenti verso i creditori, dei decreti ingiuntivi, della delibera per le utenze deboli.
Quando scrissi della preoccupazione per il consigliere a tempo Vinicio Ciarroni, nominato solo per apporre la firma sul bilancio, ero preoccupato, che una persona completamente disarmata, fosse stata mandata a una crociata senza ritorno.
Un harakiri.
Oggi pomeriggio si sono incontrati Scuteri, Ciapanna, Brucchi e aleggiava anche l'ombra del commissario Caputi.
Troppo tardi, forse.
 

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Commenti

Eppure basterebbe cosi poco: la firma di garanzia presso le banche di tutti i componenti de consiglio di amministrazione. Cosi poi possono fare tutte le cazzate che vogliono.
come fanno gli imprenditori privati, Anonimo. Sottoscrivo in pieno.
Gentile "dura lex", appunto... come fanno gli imprenditori privati. Non diciamo sciocchezze quindi, in una società che ha la struttura del Ruzzo i consiglieri di amministrazione non possono garantire per le sue sorti economiche. Nemmeno se volessero. Vi è, piuttosto, una discpilina giuridica ben precisa alla quale detti consiglieri soggiaciono, con riferimento alle delibere da loro assunte. Ecco, applicando ferreamente tale disciplina si farebbe giustizia. P.S. - gli stessi revisori ritengo non abbiamo colpe: a loro spetta esclusivamente la valutazione tecnica dei "numeri", ergo non possono entrare nel merito di come i quattrini vengano spesi (nel bene e nel male).
In caso di bilanci falsi sarà da quantificare pure il danno erariale, vero?
@ Santacruz: la mia voleva essere solo una provocazione, tesa a rimarcare la totale irresponsabilita' dei pubblici amministratori, quando gestiscono un'impresa pubblica che potrebbe essere il fiore all'occhiello della provincia. Forse sono stato frainteso.