Salta al contenuto principale

“MACCHINETTE”, GIULIANOVA CITTA’ DEL SILENZIO

4 minuti

In apertura diamo subito atto a “Il Centro” di essersi speso a più riprese su slotes ed altri giochetti infernali sulla pagina di Teramo.
Se lo avesse fatto anche su quella dedicata a Giulianova sarebbe stato in tripudio. Incontentabili.
Mentre “Le Iene” ed il TG di Mentana continuano ad accendere i riflettori sulle “macchinette”, mentre a Teramo, l'Ass. D'Ignazio con un intelligente ordine del giorno, viene intervistato da tutte le reti italiane sulla ludopatia, diventando in poche ore il fautore di una rivoluzione culturale, mentre altrove i Comuni sottoscrivo perfino un “manifesto” ed i Sindaci scendono in prima linea per contrastare il fenomeno divenuto flagello sociale (http://magazine.terre.it/notizie/rubrica/17/articolo/2813/sindaci-in-prima-linea), a Giulianova la politica, interpellata, non risponde.

Slotes, case da gioco e videolottery? Non esistono, al pari di quell’ormai famoso regolamento comunale approvato nel 2010 che ne vieta il posizionamento a meno di 500 mt. in linea d’aria da luoghi “sensibili” come scuole, luoghi di culto, ecc..
Zitti tutti. Il silenzio i consiglieri comunali ed assessori del PD che in Comune, Genova ha invece fortemente voluto ed imposto la linea dura.
Tace il PDL nel cui direttivo figura Flaviano Montebello che sulla ludopatia proporrà in Consiglio Provinciale ( copiato da D'Ignazio) l’approvazione di un ordine del giorno da inviare al Capo dello Stato. A quando qualcosa di più concreto del tipo “Interrogazione sul mancato rispetto del regolamento comunale n.° 54 del 30/6/2010 contenente  prescrizioni riguardanti l’apertura, le modalità d’uso degli apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici, da trattenimento e da gioco di abilità”?

La stessa domanda andrebbe posta anche a Progresso Giuliese, iperattivo su altri fronti. Su questo proprio no.
Ciò che resta dell’IDV, Cittadino Governante e M5S non pervenuti. Il “vincere facile” non rientra nelle loro priorità. Li invitiamo a ricredersi e a riflettere su un dato: ogni “macchinetta” genera 20/25.000 euro di fatturato ogni anno e quasi tutte, a Giulianova, sono “fuori legge” in quanto non è stata fatta rispettare la distanza regolamentare dei 500 mt. da scuole e luoghi di culto. Una parola è troppa e due sono poche.
E i Cattolici“moderati”? Gelosi custodi della morale cattolica e del valore del rispetto della vita, anche loro tacciono. Li invitiamo dunque alla lettura del Vangelo di Matteo (27, 11 E 27, 18-26).

Gesù intanto comparve davanti al Governatore. […] Pilato sapeva bene che glielo avevano conservato per invidia. […] Pilato visto che non otteneva nulla, anzi il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: “Non sono responsabile, disse, di questo sangue”. […] Allora rilasciò Barabba, e dopo avere fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocefisso”.
La condanna di coloro che dipendono dal gioco, e di intere famiglie, nasce anche dalla loro indifferenza.
In chiusura, Sindaco ed assessori.

Al primo: imporre, da un lato, l’affissione del crocifisso negli uffici pubblici e nelle scuole, e disconoscere, dall’atro, il senso profondo della pietas cristiana son cose che stridono tra loro. All’amministratore ricordiamo il suo essere anche massima autorità socio-sanitaria locale e che la ludopatia è stata inserita nei LEA. Infine, che i regolamenti comunali devono essere fatti rispettare e che il Comune ha tutti gli strumenti per far sì che ciò avvenga.
Ai secondi: poco da dire. Meno cicaleggio e maggior senso di pudore e responsabilità soprattutto quando ci si trova a rappresentare l’Istituzione nei luoghi di culto e nelle scuole, pur sapendo che a meno di 500 mt. slotes e macchinette varie continuano a mietere vittime.

La Redazione de I Due Punti

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Mastromauro avrebbe potuto farne un cavallo di battaglia come altri hanno fatto in tutta Italia. Ecco il servizio del TG di LA7. Cosa di meglio per chi ha l'ambizione di essere eletto in Regione? Evidentemente non ne ha i numeri. Un politico accorto si sarebbe già mobilitato.