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Riserva del Borsacchio: La Politica scarica la discarica

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Dopo le dichiarazioni del presidente del WWF Abruzzo: L’ex discarica di Coste Lanciano va bonificata definitivamente e con estrema urgenza. Vanno inoltre verificate le responsabilità e accertati i danni, anche per la salute pubblica….”, ecco le risposte delle Istituzioni e dei politici:

l’Unione Europea, chiamata in soccorso, ritiene che in questi casi paghino solo i responsabili;
- il governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi (che nel sondaggio IPR Marketing ha conquistato il 14° posto nella classifica di gradimento dei 17 governatori regionali), prima ha approvato la scellerata riperimetrazione della “Riserva naturale regionale guidata Borsacchio” e adesso fa sapere di non avere i fondi per la salvaguardia della residua area protetta;
- il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra (che nel sondaggio IPR Marketing ha conquistato il 103° posto nella classifica di gradimento dei 106 presidenti delle Province), continua a tacere essendosi  già sottratto all’obbligo istituzionale di gestire la Riserva;
-  il sindaco Pavone e i suoi assessori, unici componenti del Comitato di Gestione dell’area protetta (che a luglio hanno speso 38.000 euro nel tentativo di mettere in sicurezza l’ex discarica), vanno   cercando un finanziamento di 300.000 euro per effettuare un secondo (illusorio) esperimento.

Come ultima change, si potrebbero richiamare, in servizio permanente effettivo, i 200 volontari che il 4 gennaio si sono generosamente prodigati, ma non sarebbero in grado di fare granchè in quanto il Comune non garantisce la copertura logistica. E sarebbe, inoltre, una fatica sprecata perché una nuova piena del Tordino, e nuove mareggiate, ricoprirebbero di rifiuti tutta la spiaggia.
Per bonificare definitivamente la discarica di Coste Lanciano occorrerebbero circa 3 milioni di euro, che non sarebbe una grossa cifra a confronto con i miliardi di euro rubati dai politici, già condannati o tuttora sotto processo.

E siccome la nostra città vive, economicamente, di turismo, agricoltura, pesca e attività  correlate,  l’inquinamento della costa, dal Tordino al Vomano, causerebbe un danno irrimediabile.
Sono ormai trascorsi 6 mesi dal primo tentativo di risanare l’ex discarica, e mentre gli amministratori rosetani continuano a perdere tempo ideando fantasiosi interventi, l’attuale emergenza ambientale potrebbe trasformarsi in emergenza di salute pubblica, provocata dall’impatto dei rifiuti e del percolato sui terreni agricoli e sul nostro mare. 
                                                                                  
           Franco Sbrolla
http://www.francosbrolla-roseto.it
 

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