Un banale incidente. Un auto che schiaccia il piede di un pedone. Piccola corsa al pronto soccorso di Teramo. Una semplice radiografia e un piede con distorsione e gonfiore. Totale sette ore. Ho fatto compagnia al mio amico incidentato tra lamentele e disservizi. La verità? Il personale è molto gentile, professionale, attento, si è anche scusato più volte per l'attesa, ma la carenza di organico è palpabile, evidente, sottolineato dalla disperazione di anime sudate e abbandonate. Le sale mediche chiuse ermeticamente, come meta ambita, come forziere dispensatore di salute, come desiderio di fuga. Un ripetitore acustico che distorce numeri e voce, vi prego di cambiarlo o cambiate annunciatrice. Era nato, nell'attesa di essere visitati, un concorso per chi comprendeva l'annuncio. Un passatempo tra dolori e borse di ghiaccio, acqua calda e anti dolorifici. Sette ore...da ritenersi fortunato, secondo una vicina di sedia a rotelle. Anche...per noi la riforma è comunicazione, visibilità, toccare con mano. Fin quando il Pronto Soccorso del capoluogo di Provincia, sarà sotto organico e sottoposto a ritmi così stressanti, sarà una riforma ingiusta e iniqua. Lasciate ogni speranza Voi che entrate.
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