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La video- Protesta: Luca da Teramo a Torino...per un'emozione

di Maria Cristina Marroni
1 minuto

Luca ha poco più di vent’anni. Ha lasciato l’Abruzzo per preparare il suo futuro al Politecnico di Torino.
Luca ieri era in piazza con il suo cellulare e ha ripreso quello che il suo cuore dettava. I suoi giovani occhi hanno visto una verità che la televisione non ci racconterà mai.
Luca si è commosso davanti ai poliziotti che sono tornati uomini tra gli uomini, togliendosi i caschi e rompendo il muro dell’istituzione.
Luca ha applaudito con gli altri quel gesto liberatorio e di condivisione delle Forze dell’ordine.
Luca non ha visto terroristi tra la folla, ma giovani, adulti e anziani in lotta contro la precarietà della vita.
Luca ha pianto con la rabbia di chi vuole cambiare le cose.
Luca ha ragione quando legge tra le righe una speranza. Perché questo deve essere ancora un Paese dove è bello nascere e morire.
 

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Commenti

adesso la questura dice che i poliziotti non hanno tolto i caschi per solidarietà ma solo perchè sono stati chiamati a farlo dai loro superiori.......ci dobbiamo credere?Per il misero stipendio che prendono e per ciò che rischiano ogni giorno è stato il minimo che potevano fare e se non hanno iniziato a tirare sassi è solo per non rischiare il posto di lavoro...secondo me sono stufi anche loro .
Mi dispiace ma non condivido. Luca non ha visto che quegli stessi poliziotti che si sono tolti i caschi e stranamente hanno lasciato bloccare le due stazioni principali, strade e mezzi pubblici senza intervenire qualche giorno fa hanno caricato degli studenti che manifestavano all'interno dell'Università di Torino. Se Luca si fosse fatto un giro tra i negozianti ieri avrebbe visto i negozi chiusi e che quei pochi che avevano scelto di restare aperti avevano le serrande abbassate a metà, come a volersi nascondere per paura di qualcosa. E se era alla manifestazione di sicuro avrà visto i saluti romani e le tifoserie, che la domenica devastano stadi e intonano cori razzisti ai danni dei tifosi del sud, devastare piazza Castello. Condivido però l'ultima frase perché a Torino c'è davvero una speranza ma non è quella dei manifestanti di ieri, delle aggressioni ai cittadini che provavano a passare per le strade che loro bloccavano, dei saluti romani, delle minacce ai negozianti. A Torino la vera speranza è quella degli abitanti della Val Susa che sono li a resistere da anni contro i soprusi e gli interessi come hanno fatto i loro nonni 70 anni fa. E' quella dei vecchi palazzi abbandonati che tornano a vivere man mano che vengono rioccupati da famiglie che non hanno casa e resistono agli sgomberi della polizia (che però i in quei casi hanno caschi e manganelli a seguito). E poi ci sono gli operai della De Tomaso di Grugliasco che al freddo dell'inverno torinese sono stati per mesi, in tenda, di fronte all'azienda. Ci sono gli studenti a cui non viene data la borsa di studio, pur avendone diritto, che occupano e riparano a loro spese gli alloggi universitari in attesa di ristrutturazione da anni e c'è la mensa chiusa dall'ente diritto agli studi perché non conveniente e in seguito occupata, riaperta e gestita da studenti. E poi ci sono i tanti volontari della sede del Gruppo Abele di Don Ciotti in Corso Trapani o di Emergency in Corso Vittorio Emanuele. Di esempi di speranza in questa città ce ne sono tanti e con coraggio e umiltà travolgeranno le idee e le persone che si nascondevano dietro alla mobilitazione di ieri. Perché ho imparato che con i fascisti non ci può essere né condivisione né compromesso, ma l'unica azione lecita è la Resistenza.
ciao @Alessandro Secondini guardando ciò che ha visto Luca con i suoi occhi, ho potuto capire che quel ragazzo si è trovato a vedere cose che non aveva mai visto prima di ieri , sicuramente ha sentito parlare dei problemi della Val Susa ma mai si sarà trovato nel contesto in cui si è trovato ieri e mai avrà assistito alle lotte contro la TAV o a presidi in fabbriche occupate o quant'altro.Per quanto riguarda i facinorosi che si mettono sempre in mezzo a manifestazioni pacifiche ...bhe li ti do pienamente ragione ed è proprio a causa loro che mai nessuno riesce a vedere ciò che un un ragazzo con i suoi sogni di 20 enne ha visto ...la speranza.
in una manifestazione piena di gente proveniente dalla destra estrema, non mi stupirei se qualche persona delle forze dell'ordine solidarizzasse...
a chi ha scritto che c'erano in prevalenza persone di destra estrema ... non si vedono colori politici ma solo gente arrabbiata , anziani,lavoratori in cassa integrazione,famiglie , studenti, piccoli artigiani !ecco cosa si vede e non estrema destra. sinistra e palla al centro ;)
Le bandiere di forza nuova, gli ultràs organizzati.le organizzazioni degli ambulanti e dei camoinisti lontanissime dal sindacalismo di base,perfino il gesto di simpatia dei poliziotti che accettano l'invito a togliersi il casco rivolto loro dai maniufestanti,tutto questo mi induce a sospettare una regia di estrema destra dietro alla protesta dei forconi. C'è chi mira alla sollevazione generale di un Paese esasperato. La destra del dopo Berlusconi può rilevarsi ancora più eversiva e pericolosa ,facendo leva su una rabbia popolare indubbiamente giustificata. Una riflessione : quando a manifestare c'è la sinistra con le bandiere della pace ,tutti guerrieri.
A mio avviso, come in tutti gli scioperi (e come sempre è stato) ci sono persone consapevoli e ci sono ignoranti, ci sono persone che manifestano pacificamente e ci sono persone violente. La sensazione che ho leggendo i commenti che circolano e leggendo i giornali è che, in generale, le istituzioni condannino lo sciopero....e la cosa che mi spaventa di più è che la "condanna" arriva anche da una parte della popolazione (es. antoine e alessandro secondini). Sono molto preoccupata per come, in Italia, sia sempre più "ostacolata" la libertà di scioperare. I manifestanti sono chiamati "forconi" (parola che può evocare un'immagine di popolo ignorante) e in altri casi "fascisti" per colpa di qualche violento. I poliziotti che si tolgono il casco vengono "richiamati al loro dovere". Nessuno ascolta le ragioni della protesta e si chiede il perché! Non sarà che "fascista" (o, per usare una parola più attuale, repressivo) è l'attuale regime di governo con i suoi mezzi di informazione? Non sarà che "fascista" è chi condanna l'altrui opinione perché diversa dalla propria e cavalca l'episodio e gli estremismi per fare generalizzazioni di comodo? A me vengono questi dubbi! Ormai in Italia ogni manifestazione (motivata) viene letta come "complotto dell'estema destra", "complotto dei no tav", "complotto dei no global"...le motivazioni all'origine non vengono neanche lontanamente avvalorate. tutti gli altri presenti alla manifestazione non contano?
Fabiola le do ragione. Come in tutti gli scioperi ci sono le persone consapevoli e gli ignoranti. Le persone che hanno manifestato consapevolmente sanno,come è risaputo da tempo e si può vedere con una rapida ricerca sul web, che tra gli aderenti e organizzatori dei comitati 9 dicembre ci sono movimenti fascisti (casapound, forza nuova, membri di alba dorata Italia ecc...). Questi movimenti fanno esplicita apologia di fascismo in barba alla nostra Costituzione, alla legge Mancino e alla legge Scelba. E' noto che sin dalle origini il fascismo ha sfruttato e utilizzato la confusione, il populismo, il mimetismo e l'entrismo in ambiti politici ideologicamente opposti. Se con una mano si atteggiava a strenuo difensore degli umili, con l’altra brandiva il bastone proprio contro questi ultimi. In ogni caso, se non fossero informati sul comitato organizzatore, si saranno sicuramente resi conto dei metodi fascisti utilizzati: hanno minacciato e insultato i negozianti, bloccato i mezzi pubblici e le stazioni di una città, bloccato le strade impedendo così ai cittadini di passare e prendendo a calci le auto, insultato gli operai Fiom di un'altra manifestazione. Poi, come dice lei, ci sono gli ignoranti e questa volta ne sono tanti, quelli che non sanno e non si sono accorti di essere loro gli infiltrati tra saluti romani e violenza. O forse non sanno nemmeno cosa sia il fascismo e sono da condannare allo stesso modo se non con più forza degli altri. Lei parla di libertà di sciopero senza rendersi conto che qui a Torino, città medaglia d'oro al valore militare per la Guerra di Liberazione, per 2 giorni è stata negata la libertà a tanti altri cittadini creando paura e rievocando scenari di triste memoria. Per queste ragioni, ma soprattutto per il rispetto che ho verso la nostra Costituzione, sono interessato poco o nulla alle loro motivazioni e dubito che coloro che sono in piazza siano in grado di spiegarle. Saluti antifascisti