Caro Marco,
ti presento Moro, Berlinguer, Almirante.
Aldo Moro, "Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi".
Enrico Berlinguer, " La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico".
Giorgio Almirante, " Se volete un motto che vi ispiri e vi rafforzi, ricordate: Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi morire mai".
Tre uomini, tre statisti, tre figure indimenticabili di vecchie tribune politiche, di comizi in piazza, tre poteri espressi attraverso l'educazione e la forza delle proprie idee.
Si chiama stile. Un pò come il cinismo di Massimo D'Alema e il potere per il potere di Bettino Craxi.
Una campagna elettorale può ospitare ogni forma di furbizia, di alleanze, di incroci, di trasversalismo, vedi per esempio, un consigliere comunale di Città di Virtù, Antonini, che ha una spiccata simpatia per Paolo Gatti. Ci sta tutto e il contrario di tutto. Che vogliamo fare? Denigrarlo? Emarginarlo? Isolarlo?
Dal punto di vista della comunicazione, il tuo dissenso nei confronti della critica o cronaca di un giornalsita, dissenso urlato... è volgare. Io fuggo da chi strilla.
Dal punto di vista umano, il tuo rimproverare un impiegato comunale, per essere stato alla convention di Paolo Gatti è volgare quasi il doppio.
Tu rappresenti un potere ereditato non conquistato.
Autoritario ma non Autorevole.
Ti ricordi? Sono stato di recente vittima di un tuo sfogo pubblico. Non solo io. Anche un altro giornalista. C'era molta gente.
Purtroppo per te, io non appartengo a nessuno e sono libero di scrivere. Di raccontare.
Avevo promesso di non farlo, non l'avrei fatto se tu non avessi continuato a insistere per le vie di Teramo. La tua manifestazione di appartenenza a una genia eletta, non ti concede la patente di genio.
Amo conversare con tua cognata, che ritengo sia una risorsa per la città di Teramo. Mi piace tuo fratello con lo zainetto, nonostante l'ironia di Christian Francia.
Adoravo l'intelligenza di tuo padre, che spiccava per strategia e furbizia.
Non tollero la volgarità e la mancanza di rispetto. M'imbarazzo, sei imbarazzante.
Lo scrivere sullo stato di Facebook " La sala del parco della scienza ha 360 posti a sedere. Come si può ben rilevare dalle fotografie non erano tutti occupati. A meno che tra il pubblico non ci fosse qualcuno in grado di moltiplicare persone diciamo che c erano scarse 300 persone. Ma molto scarse. L incontro è durato appena una ventina di minuti. Non me la prendo con l amico Paolo. Siamo apparentati e io credo che sia un valore per il centrodestra. Ma con i giornali. Non era difficile contare le persone. Non c è nessuno in piedi. Un altro dato. Molti di quelli che ho visto in prima fila erano anche alla convention del PDL. I due eventi non possono neanche essere paragonati. Comunque sono disponibile ad acquistare un calcolatrice al giornalista de Il Centro. Ma mi chiedo...la saprà usare?...e poi tra i commenti " Ma un giornalista onesto dovrebbe verificare le notizie che pubblica"...è un desolante quadretto d'ambiente.
Un consiglio, lascia la politica. Ti sta facendo del male.
Il tempo passa. Noi non siamo nessuno. La visione corsica ( da Corso San Giorgio) della vita diventa discutibile a piazza Garibaldi, fuori luogo a Madonna delle Grazie, inutile dopo San Nicolò. Parliamone. Ti ascolto.
Torniamo a rispettare i pensieri e a comprendere, che la libertà d'espressione è in fondo...un abbraccio diverso.
Io sono cresciuto in questo modo...e continuerò a salutarti, nonostante la tua capacità di farmi arrossire.
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Cara Lucia, io non scendo.... perchè sono rimasto in basso e in basso voglio vivere. Voglio essere basso e non aspirare al meglio comune, perchè nessuno viene a rubarti il nulla. Dentro al niente c'è per molti di noi...tutto. Ma questo è un segreto. Sssssss
Pato, mi perdoni.