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Giulianova: Silenzio di tomba sul caso dei loculi cimiteriali

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Abbiamo scritto in un precedente articolo delle concessioni e dei rinnovi di concessioni di loculi cimiteriali
(vedi www.iduepunti.it/cronaca/15_ottobre_2012/comune-di-giulianova-cucu%E2%80%99-cucu%E2%80%99-ed-i-loculi-non-ci-sono-piu%E2%80%99).
 
Chiudemmo l'argomento ponendo una serie di domande rimaste per oltre due anni inevase; in particolare:
1)      A quali conclusioni è giunta la commissione d’inchiesta interna nominata dal Sindaco Mastromauro e presieduta dall’attuale Segretario Generale?
2)      Atteso che i contratti di concessione dei loculi vengono rogati dal Segretario Comunale, com’è possibile che si siano verificate “finte concessioni”?
3)      Perché non è stato dato conto del lavoro svolto dalla commissione d’inchiesta interna?
4)      A quanto ammontano le somme che sarebbero state distratte dalle casse comunali?
5)      Nel caso la commissione abbia accertato gli autori di eventuali irregolarità, è stata avviata da parte del Comune una qualche azione di responsabilità e di risarcimento dei danni nei confronti dei responsabili dell’accaduto?

 

Venerdì scorso abbiamo appreso dalla stampa...
1)      l’indagine amministrativa interna affidata al Segretario Generale, Daniela Marini, si è finalmente conclusa e che la relazione finale è stata trasmessa alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti. Del suo contenuto nulla è dato sapere a causa del segreto istruttorio;
2)      il procedimento disciplinare avviato nei confronti dell’impiegata indagata è stato sospeso in attesa della conclusione del procedimento penale, cioè fino a sentenza definitiva.
Secondo il Consiglio di Stato l’obbligo di sospensione del procedimento disciplinare nei confronti del dipendente pubblico che debba essere contestualmente sottoposto ad un’azione penale per gli stessi fatti da cui trae origine l’illecito disciplinare è subordinato all’intervento di precisi atti processuali, successivi alla chiusura delle indagini preliminari e coincidenti con l’inizio dell’azione penale: la formulazione dell’imputazione ovvero la richiesta di rinvio a giudizio ai sensi del primo comma dell’art. 405 c.p.p..  
Ciò significa che, essendo stato sospeso il procedimento disciplinare, l’azione penale nei confronti della dipendente comunale ha già avuto inizio con la formulazione dell’imputazione (peculato ed abuso d’ufficio) ovvero con la richiesta di rinvio a giudizio.

 
Ciò che l’Amministrazione invece dovrebbe spiegare, e su cui nulla trapela, ha molto a che vedere con le seguenti questioni:
 
1)      Pur essendo sottoposta a procedimento penale, la dipendente continua a lavorare tranquillamente in Comune, anche se in altro ufficio, mentre avrebbe potuto essere sospesa a scopo cautelativo dal servizio per evitare di ledere la credibilità dell’istituzione nei confronti dei cittadini.
Il Comune di Giulianova, contrariamente a tante altre amministrazioni, non ha ritenuto opportuno muoversi in questa direzione. Perché?
2)      A condurre l’indagine interna fu chiamata l’allora ed attuale Segretario Generale, Daniela Marini, che all’atto della sottoscrizione dei contratti di concessione svolse il ruolo di “notaio”. Il notaio, come tutti sanno, prima di rogare un atto controlla che tutta la documentazione sia a posto, compresa quella relativa ai pagamenti.
La Dott.ssa Marini ha dunque indagato su se stessa e sui contratti che sono archiviati nel Repertorio dei contratti di cui è gelosa custode? In caso di risposta affermativa, la cosa assumerebbe contorni grotteschi.
3)      Restano tutte da chiarire le eventuali responsabilità del dirigente (Avv. Andrea Sisino) che firmò, per conto del Comune, quei contratti truffaldini e che aveva il dovere di vigilare sull’operato della sua sottoposta la cui condotta poco limpida era stata oggetto di segnalazione nel febbraio del 2009 da altro funzionario del Comune.
4) Cosa ha da dire su una vicenda che si trascina da oltre due anni il Sindaco Mastromauro che oggi si nasconde dietro il segreto istruttorio?
 

La Redazione de I Due Punti
 

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Commenti

la sindrome dei sentimenti offesi . aristotele sosteneva che ogni uomo fosse il controllore di se stesso. grazie a questo assioma filosofico che è stato ritenuto buono a giusto procedere all'autocontrollo degli atti rogati . forse il presunto illecito si sarebbe dovuto estinguere con la estinzione degli utilizzatoti finali dei loculi. avere le idee un pochino elastiche riguardo alla cosa pubblica non è peccato, poi il denaro è il solo bene che non ha prezzo!....come è triste venezia.