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Senza ( Il ) Tempo...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Mio nonno leggeva Il Tempo.
Il Tempo e il Corriere della Sera.
A volte non lo leggeva.
Rimaneva intonso vicino al mobile sotto il pendolo.
Non era una questione di cultura ma di rispetto per un lavoro, quello dei giornalisti, fatto di corsa, ( a volte) di ascolto, ( a volte), attenzione, ( a volte), complicità, ( a volte),  mediazione, ( a volte), etica ( a volte), morale ( a volte)...la differenza a volte sono quelle volte che avvolte le notizie non si sono scritte o scritte in altro modo... le verità.

La linea editoriale che non riesce a tradurre il cambiamento generazionale.
I metodi di lettura e scrittura.
La politica che diviene ossimoro di quella  cultura priva di curiosità.
Non legge gli editoriali ma se li fa raccontare.
Non legge gli articoli ma solo le locandine.
Non legge le inchieste perchè troppo lunghe.
Legge sono di se stessa per compiacersi e non curare la critica.
La colpa?
Nostra e di quella stampa che non fa più paura...asservita di riverenze...
Senza l'essenza del quinto potere....ma con un secondo tempo...che non morde ma demorde.

Senza Il Tempo...si fermano...come un pendolo...i si e i no...la destra e la sinistra....oscillando tra verità e verità.
Un temporale senza la tempistica delle aperture viste come chiusure...
La notizia di domani...

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PANTA REI, tutto scorre come un fiume senza fine! Così anche Il Tempo se ne va, l'amato quotidiano di carta, sfogliato, condiviso da tutta la famiglia, dai necrologi al gettonato oroscopo, da quando costava 30 lire, ci lascia; senza una lacrima, senza un addio! Sembra proprio che non c'è più posto per la carta stampata. Sembra proprio che dovremo " cliccare" per acquistare un quotidiano con le notizie confezionate in una forma che non si può condividere con nessuno. Panta rei........com'è triste Venezia