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Caro Papa Francesco...le scrivo del padre di Davide Rosci...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Caro Papa Francesco,

le scrivo con una lettera di Padre Pio in mano.
Ne ho diverse anche dei suoi testimoni frati Cappuccini.
Mia nonna, Amalia Cameli, mi ha fatto custode lontano del tempo.
Il velo di Sant'Anna ne protegge le trasparenze.
Il tutto sa di rosa che si posa sui cuori malati.
I primi che la Chiesa dovrebbe abbracciare...

Le scrivo per parlare di lacrime, che sommate danno i battiti di un cuore stonato.
Il salato che ti accompagna dal primo sorriso all'ultimo.
La carezza dei genitori è unica per tutti. Liberi o carcerati. Ricchi o disgraziati. Diseredati e mai amati.
Le mamme abitano nelle case delle farfalle. Cambiano colori e bellezza. Si librano in volo e si posano di fiore in fiore, di figlio in figlio. Muoiono nella presenza dell'assenza.
Credenza umana vuole che si spengano lentamente.
 

Davide Rosci è stato nuovamente trasferito dal carcere di Teramo a quello di Viterbo.
Il sesto trasferimento nei 500 giorni di detenzione dai domiciliari al regime carcerario.
I motivi?
Misteriosi. 
La coincidenza del  presidio nazionale degli anarchici è stata puntuale.
Un treno di costrizione.
Poche ore, 15 persone e qualche petardo.
Nessuna nota stampa. Nessun intervento della Prefettura.
Nessuno sapeva niente.

Quel pomeriggio Davide è stato prelevato.
Il carcere dovrebbe essere un luogo di recupero sociale.
Quel pomeriggio Davide è stato trasferito senza conoscere meta e motivazione.
Il padre si stava vestendo con la sua lentezza e il sorriso di un incontro al carcere di Castrogno.
Pochi metri da casa.
Non avrebbe visto Davide.
Non potrà vederlo se non tornerà a Teramo.
Il carcere non dovrebbe uccidere le famiglie.

La mia lettera non è per "Davide Libero"...la giustizia farà il suo corso e ricorso storico...il mio pensiero è per il padre di Davide, cardiopatico e con altri gravi problemi di salute, per la mamma che piange senza sosta, per la sorella Ludovica che avrà presto una meravigliosa bambina, per il fratello gemello Giovanni, spezzato a metà, per gli amici senza la possibilità di un saluto.
Il trasferimento di Davide obbliga la famiglia a sei viaggi al mese, per le sei ore a disposizione per i colloqui.
Sono oltre seicento euro più i soldi per mantenere Davide in carcere.
Il cibo e altro. In carcere costa tutto il doppio. Lenti a contatto 50 euro invece che le consuete 20 euro.
Tutto maggiorato. Tutto e il contario di tutto.
Un altro mondo parallelo.
Io sono un testimone di tante traduzioni fa... come Carabiniere ausiliario.
Ho visto Secondigliano e Poggioreale.
Conosce regole e contro voci.

Perchè la legge non riconosce il valore umano della Famiglia?
Perchè il padre potrebbe morire senza vedere Davide?
Perchè la madre deve continuare a piangere e disperarsi senza sentire Davide?
Perchè Davide Rosci non può essere detenuto nel carcere di Teramo o di Ascoli o di Pescara o de L'Aquila?

Perchè il Prefetto non risponde?
Perchè il Dap nega la risposta al Prefetto di Teramo?
Perchè, caro Papa Francesco, ci siamo dimenticati del senso della Lumen Fidei e della famiglia?
Perchè la sua Enciclica non è stata avvolta da un sudario di comprensione?

Sabato 26 Ottobre sarò in piazza con il Comitato Amici e Famigliari di Davide Rosci...non per dissentire sulla sentenza di primo grado...sono e rimango un garantista...ma per un fatto di umanità...fede e civiltà.

Caro Papa Francesco...

Padre Pio scriveva, gentilissima anima...
un brivido che arriva oltre ogni prigione.
Capitano della nostra anima.
La vostra...

 










 

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Commenti

Ho pianto. Una vita che mi fai piangere. Dovunque sei andato a vivere. In ogni tuo pezzo c'è magia. non conosco questa storia ma, mio Dio, sei arrivato con un pugno nello stomaco. Sei il mio scrittore preferito da sempre e conservo ancora quei manoscritti da ghost. Un bacio amico mio e in bocca al lupo per Davide, anzi, suo padre, anzi, tutta la famiglia.
Forse questa lettera avrà pochi commenti perchè inizialmente ti gela il cuore. Non conosco personalmente Davide nè il suo papà. Conosco però la vicenda. Si ha sempre timore a parlare di giudici, giudizi, tribunali. Qui si deve parlare di coscienza. L'appassionante dialogo tra il papa e i non credenti lo dimostra. Chi decide sulla sorte di Davide sicuramente non è credente. Ha però una coscienza. E' solo ad essa che bisogna credere e obbedire.
Grande Falconi!!! Il tuo modo di raccontare emoziona sempre!!! Un in bocca al lupo a tutta la famiglia Rosci
Ciao, non c'è logica in tutto questo....c'è solo tanta amarezza, coraggio per chi soffre. bruno

E' l'ennesimo coro stonato dell'arroganza del potere, l'ennesima manifestazione di pretesa che li si lasci fare il proprio lavoro, ma senza alcuna disponibilitá a che i contribuenti, la gente, gli elettori, possano esprimere la propria opinione e ancor meno contestare... Triste, paradossale, assurdo, inaccettabile! La storia dimostra, come qualcuno ha detto, che il potere non trasforma le persone, ma dimostra quello che sono davvero... Credo fortemente che dobbiamo nutrire la convinzione di riprenderci la fragranza essenziale della democrazia, il diritto / dovere di farci sentire, dire la nostra, fare un plauso al buon amministratore e contrastare duramente il pessimo! Nessuna demagogia, anzi... Preparatevi alle parole vuote della campagna elettorale di una casta che tenta di conservare la propria poltroncina dei privilegi conquistati... Non sono un fan di Davide, ma un padre che ritiene che nella società civile che pretende di voler recuperare un ragazzo con la detenzione, debba assicurargli la possibilità della vicinanza e del sostegno della famiglia in tale possibile recupero... Alienargli tali possibilità significa renderlo peggiore... Quando l'amministratore carcerario, anziché essere un attore del tentativo di recupero, si muove in una subdola forma di rivalsa contro il deteneuto, diventa solo un meschino aguzzino, moralmente peggiore del detenuto...arronza del potere, appunto... Sono perció vicino alla famiglia di Davide e non mi piegheró mai all'arroganza del potere, quantomeno per la dignitá della mia democrazia... Spesso mi costa caro, ma credo ne valga la pena, in controtendenza ad un miserabile esercito di pecore, il cui unico ovile pare essere rimasto la rinuncia alla dignità ed al libero pensiero, in lenta e continua marcia in un miserabile corporativismo di destra, di sinistra, di centro...e i furbi che hanno imparato a cavalcare le pecore hanno un futuro assicurato... Svegliamoci, o non ci sarà mai migliore aurora...

Una voce unica,merita ascolto.
Bravissimo Giancarlo, bella e toccante
bravo..una lettera molto toccante....tutto qll che ha passato davide nn l'ha passato nemmeno un omicida....
Lettera commovente... Grazie Giancarlo .
Giancarlo, trovi sempre le parole che riescono a commuoverci nel profondo del cuore, senza strumentalizzare fatti e persone!!! Perchè come tu stesso hai detto: umanità... fede e civiltà , sono i tuoi princìpi e dovrebbero essere i cardini della vita sociale. Perchè castigare anche la famiglia!!!? che è l'unico punto fermo che abbiamo, specie se si è in carcere. Il carcere non deve distruggere gli affetti e il coraggio di vivere. Spero nella forza di volontà della famiglia Rosci per riuscire a sopportare tutto ciò.
Quale ragnatela di stati d'animo hai dentro, per scrivere così? Tu graffi l'anima. E questo basta per innamorarLa di te. Tu sfidi l'incorrutibile. Tu innamori.
Wouw La Duchessa !!!!
Complimenti le tue parole riescono sempre a toccare le corde più profonde di un'umanità ormai allo sbando...... In bocca al lupo e coraggio a Davide Rosci ed alla sua famiglia