Diceva Mao Tze Tung: “Grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente”. La massima fotografa esattamente la situazione politica della Provincia di Teramo.
Lunedì 20 Maggio questo Blog ha pubblicato un preciso e dettagliato articolo sulla delibera di Giunta provinciale n. 183 del 15.05.2013 che stabilisce le somme del fondo dei dirigenti per l’anno 2011, provocando un turbine popolare di indignazione per l’entità dei soldi che Catarra e i suoi hanno attribuito ai dirigenti, tanto che la Provincia si è sentita in dovere di emettere un comunicato in merito, con l’effetto di rendere la toppa peggiore del buco. Ecco perché.
1) La Provincia sostiene che vi siano “delle direttive dell’Aran riguardo ai settori affidati ad interim (dirigenti incaricati di settori vacanti oltre quelli di cui si è titolari): anche questi, dice l’Aran, vanno compensati”.
Quello che Catarra non dice, però, è che l’esistenza di Settori che non abbiano un dirigente titolare è stata una decisione squisitamente politica adottata dalla sua Giunta, per cui se esistono ben 13 Settori a fronte di 7 dirigenti è una precisa decisione politica che ci costa molte decine di migliaia di euro l’anno per retribuire aggiuntivamente i dirigenti, in quanto se i Settori fossero 7 non ci sarebbe bisogno di pagare ai dirigenti ulteriori premi di risultato.
Ma c’è di più. Come può leggersi nella preintesa approvata dalla Giunta e riportata nella citata deliberazione n. 183, “La dott.ssa Becci fa presente che la situazione venutasi a creare con un ampio utilizzo degli incarichi ad interim è stata causata dal metodo di riorganizzazione dell’Ente posto in essere dall’amministrazione provinciale (…) nel corso dell’anno 2011 vi è stata l’anomalia di assegnazioni anche plurime ad interim ad uno stesso dirigente. Successivamente la situazione si è di poco modificata, e quindi gli incarichi ad interim sono stati protratti anche nell’anno 2012, soprattutto a causa delle nuove normative sul riordino delle province con relativi impedimenti assoluti a forme di assunzione a tempo indeterminato e riduzione drastica dei trasferimenti statali”.
Traduzione: la Giunta nel 2011 ha creato 13 Settori per metterci a capo 13 dirigenti, ma siccome fra pensionamenti e mobilità in uscita se ne ritrova solo 7 e le norme frattanto intervenute vietano nuove assunzioni, la Provincia è costretta ad affidare ad interim i Settori sguarniti ai dirigenti in servizio, retribuendoli con apposite indennità aggiuntive.
E cosa vietava e vieta alla Giunta di ridurre a 7 i settori facendo risparmiare i cittadini? Nulla. Quindi la responsabilità di tali spese è squisitamente politica, Catarra e i suoi abbiano il coraggio di assumersene la paternità.
2) La Provincia, sempre nel comunicato del 20 maggio, asserisce che “I meccanismi di retribuzione dirigenziale (…) sono fissati dal contratto nazionale e dalle norme e dai regolamenti della contrattazione decentrata”.
Certo. Ma Catarra non dice che il contratto nazionale dei dirigenti prevede una graduazione delle indennità di posizione (di competenza della Giunta) che varia di ben 30.000 euro fra il minimo e il massimo attribuibile annualmente a ciascun dirigente, per cui se i dirigenti provinciali percepiscono quasi tutti il massimo consentito è per una precisa decisione della Giunta, in quanto se Catarra avesse deciso di attribuire il minimo di indennità di posizione a tutti avremmo risparmiato 200.000 euro per il solo 2011.
3) La Provincia fa sapere pure che “abbiamo ridotto i dirigenti da 14 a 7”.
Anche questo non è esatto. Dal 2009, sotto la gestione Catarra, sono andati in pensione 5 dirigenti e altri 2 dirigenti se ne sono volontariamente andati in mobilità presso altri Enti, per cui non solo la Provincia non ha ridotto un bel niente poiché ha solo subito tali abbandoni, ma non ha nemmeno ridotto sulla carta i Settori che, come detto, sono rimasti 13 e continuano a costare i premi di risultato da corrispondere ai dirigenti incaricati ad interim della loro gestione.
4) Ma Catarra continua a farsi male da solo: “Anche il peso del Fondo sì è notevolmente ridotto in quanto, dopo l’ispezione da parte del Ministero delle Finanze, è stato rideterminato correttamente”.
Quindi dobbiamo evincerne che prima dell’ispezione il Fondo dei dirigenti fosse determinato scorrettamente e risultasse gonfiato rispetto ai limiti stabiliti dalle norme. Cosa ne è stato di tali soldi pubblici in ipotesi illegittimamente erogati ai dirigenti sulla base di calcoli erroneamente gonfiati? Catarra li ha sollecitamente recuperati oppure si premura solo quando è l’ora di pagare il massimo consentito ai dirigenti e temporeggia quando è il momento di recuperare denari pubblici?
5) La Provincia comunica che i compensi specifici in favore del dirigente avvocato, ammontanti ad € 130.000 per il 2011 (da aggiungersi ai 103.000 euro circa di stipendio, per un totale di € 233.000 circa), sono “derivanti da condanna alle spese della controparte”, con ciò lasciando intendere che siano le controparti soccombenti in giudizio a pagare integralmente tale somma in favore del dirigente avvocato.
Ma così non è. Infatti nel Regolamento sull’Avvocatura provinciale, pubblicato sul sito dell’Ente, si legge espressamente che:
a) anche quando il Giudice condanni alle spese di lite la controparte soccombente, ma non si riesca a recuperare dai terzi entro sei mesi “l’ammontare delle spese liquidate e non riscosse”, tale ammontare “verrà corrisposto dalla Provincia all’avvocato dell’Ente”. Traduzione: la Provincia (cioè noi) paga la parcella al dirigente a prescindere dall’effettiva esazione a carico dei condannati alle spese;
b) quando il Giudice compensa fra le parti le spese di lite (o non si pronunci sulle spese medesime) all’avvocato dell’Ente spetta comunque “a carico dell’Amministrazione il pagamento del minimo degli onorari di avvocato e delle competenze di procuratore previsto dalla tariffa professionale vigente; qualora la compensazione delle spese sia invece parziale, oltre alla quota degli onorari riscossa in confronto del soccombente, sarà corrisposta dall’Ente la quota delle competenze di avvocato e di procuratore oggetto di compensazione (fermo restando, in caso di mancata riscossione della quota a carico della controparte, quanto previsto all’ultimo cpv. della precedente lett. a)”. Traduzione: la parcella la paga comunque la Provincia (cioè noi);
c) anche quando la causa si concluda “per abbandono del giudizio o rinuncia agli atti di iniziativa della controparte ed accettata dall’Ente, oppure per la cessazione della materia del contendere, perenzione o altra analoga formula di rito, con compensazione (espressa o tacita) delle spese”, sarà comunque la Provincia a corrispondere “all’avvocato dell’Ente” la parcella nella misura ivi prevista. Traduzione: la parcella la paga comunque la Provincia (cioè noi);
d) anche quando le cause si concludano con una transazione “la Provincia corrisponderà all’avvocato dell’Ente” la parcella nella misura ivi prevista.
Traduzione: la parcella la paga comunque la Provincia (cioè noi).
Sarebbe gradito che Catarra ci dicesse quanti di quei 130.000 euro per il 2011 siano stati effettivamente recuperati dai soccombenti (supponiamo molto pochi) e quanti invece siano stati sborsati con soldi nostri (supponiamo molti).
6) La considerazione finale della Provincia è addirittura struggente: “oggi noi abbiamo poco più della metà dei dirigenti a sovrintendere agli stessi settori, non c’è dubbio che nella Pubblica amministrazione ci sono degli automatismi che andrebbero riformati perché non adeguati né alla situazione storica che vive il Paese né alla condizione specifica in cui versano gli enti locali. Il cittadino è spesso di fronte a cifre e dati che paiono incomprensibili e magari inaccettabili ma che fotografano una situazione in alcuni casi paradossale perché mentre si tagliano i servizi ai cittadini non si interviene su meccanismi organizzativi e ordinamentali che renderebbero più equo il rapporto fra Stato e cittadino”.
Gli automatismi, caro Presidente Catarra, sono solo quelli dello stipendio tabellare, per cui non c’è niente da riformare in quanto sia l’indennità di posizione che quella di risultato dei dirigenti sono frutto delle scelte della Giunta, che non può nascondersi dietro ad un dito giustificandosi con argomenti pretestuosi, reticenti ed elusivi.
Abbiate il coraggio delle vostre scelte: dichiarate pubblicamente che dei 683.690,68 euro di premi che avete assegnato ai dirigenti per l’anno 2011 avreste potuto tranquillamente risparmiarne almeno mezzo milione, destinandolo ai servizi per i cittadini o ad aiutare categorie in difficoltà.
È invece offensivo per il disagio sociale dilagante sentir parlare in disgustoso politichese di “meccanismi organizzativi e ordinamentali” che lungi dal placare l’indignazione popolare, la alimentano sempre di più.
La Redazione de “I Due Punti”
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GRAZIE alla Redazione PER IL SERVIZIO CHE RENDI. MA I CITTADINI COME FANNO AD ACCETTARE QUESTO STATO DI COSE SUBENDO L'ARROGANZA E L'IMPUNITA' DI QUESTE SCELLERATE SANGUISUGHE ? COME E' POSSIBILE CHE NON ESISTONO QUATTRINI PER LE EMERGENZE ED INVECE SI CONTINUA AD INGRASSARE DEI MAIALI NULLAFACENTI CHE STANNO AFFOSSANDO LA NOSTRA COMUNITA' ? TUTTE LE AZIENDE PRIVATE CHE CHIUDONO LICENZIANO I LORO DIPENDENTI. ALLORA PERCHE' QUESTI ENTI (COMUNI, PROVINCE, RUZZO ECC.) CHE DI FATTO SONO FALLITI CONTINUANO A SPERPERARE I NOSTRI SOLDI INVECE DI TAGLIARE TUTTE LE SPESE INUTILI, CONSULENZE, PREMI E STIPENDI D'ORO? CATARRA VERGOGNATI PER QUELLO CHE STAI FACENDO. CON QUALE FACCIA INCONTRI LA POVERA GENTE CHE QUOTIDIANAMENTE PERDE IL LAVORO ?