Lo sapete perchè sono triste?
Lo siamo un pò tutti?
Il tempo deve essere quello giusto.
Mi arriva un messaggio. Questo messaggio.
Era nel primo pomeriggio.
" Da oggi é imposto dalla Regione, in questo caso alle Cliniche Convenzionate (pena decadenza della convenzione per le artroscopie), di dimettere in giornata i paz. cosí trattati (nonostante abbiano subito l'anestesia spinale). Quindi, salvo casi clinici, drammatici... stasera alle 20 mi dimettono comunque! Già rimosso il drenaggio e fatto camminare... Va benissimo andarmene a casa, ma il per i pazienti il rischio post operatorio, sanguinamenti, ecc è assurdo e senza predisposizione di assistenza domiciliare sanitaria...".
Controllo. Tutto vero. Il Governatore Chiodi dirà " Ma io non sapevo nulla".
Poi mi arriva questa lettera. Che vi regalo alla lettura perchè sono triste.
Lo siamo tutti.
"Sono in provincia di Chieti, e mi sono recata in una struttura convenzionata per la mia salute.
Giorni fa sono giunta al mattino presto, dopo la trafila preparatoria dei giorni precedenti (esami, visita anestesista, ecc.), per essere sottoposta ad intervento in artroscopia. Il mio specialista di fiducia, che lavora lì, mi aveva spiegato il programma.
Dopo la preparazione, la mattina verrà con impegnativa per ricovero, a digiuno, verrà preparata, faremo il tentativo in artroscopia, in anstesia spinale, se va tutto bene il giorno dopo rimuoveremo il drenaggio e, superata bene l'anestesia, la sera del secondo giorno o nella mattinata del terzo la dimetteremo.
Ma la mattina del ricovero, all'accettazione, l'impiegato un po' imbarazzato mi ha spiegato che il mio medico aveva loro chiesto di spiegare per bene ai suoi pazienti in arrivo la novità... Quale? Deve chiamare il suo medico e chiedergli di spedirci via fax una nuova impegnativa, che specifichi 'prestaziopne ambulatoriale'... altrimenti dovrà pagare il ricovero o non la accettiamo! Inoltre, deve pagare ora il ticket per la prestazione di 47 euro! Ma se non ci giunge il fax del suo medico stamattina, potrebbe incorrere nel pagamento dell'intera prestazione...
Sono rimasta senza parole! A parte il disagio di risolvere telefonicamente il problema col mio medico, immaginate la mia condizione nell'affrontare la mattina stessa l'intervento... Ma la scena ha avuto strascichi in ogni ambito: dal mattimo medici ed infermieri si muovevano in una evidente progressione convulsa! Correre per preparare e fare subito le artroscopie al mattino, per poter rimuovere il drenaggio giá nel pomeriggio (vi risparmio la descrizione della condizione psicologica nel dolore, acuito dalla accelerazione in ogni aspetto, per concentrare tutto in giornata!), non riuscivo ancora urinare, non avendo smaltito l'anestesia spinale, che giá la riabilitatrice era costretta a pressarmi per potermi spiegare gli esercizi da fare a casa... L'ansia ha accompagnato il resto di quella giornata, allucinante nella tempistica...
L'imbarazzo ed il disappunto del personale sanitario per questo provvedimento... per non parlare del medico che mi ha operata, cosciente del fatto che le responsabilitá di eventuali complicazioni, dovute alla precocitá della dimissione, erano soprattutto sue, mentre i problemi e disagi a domicilio rimanevano ai pazienti e familiari; anche perché non corrispondeva certo alla situazione una opportuna attivazione di assistenza sanitaria domiciliare!!! Ovviamente la notte sono stata male, la Guardia Medica non se la sentiva di entrare nel merito di pazienti appena operati... non rimaneva che andare in ospedale!!!
Vi risparmio il resto, sale la rabbia... Ho provato un profondo senso di vergogna per il punto in cui la nostra sanità è giunta... direi di ribrezzo... La salute dei pazienti non ha alcun valore, non più... Lo sperpero di decenni e decenni, anzichè recuperarlo dalle ricche competenze, indennizzi e stipendi di politici ed amministratori, pare evidente lo si attinga dalla qualità della sanità... Auguro con onestá ai responsabili di questa assurda situazione, che vivano sulla propria pelle tutti i disastri che stanno producendo nella nostra sanità... Se non sei facoltoso, sei nei guai...
Lettera Firmata
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Antonio Ragionieri presidente del Comitato della Piccola Opera Caritas.