Il motivo della protesta è l'introduzione della quota di compartecipazione a carica dell'utente o del Comune di residenza per le prestazioni riabilitative in regime semiresidenziale.
Avete presente il centro iperbarico e la fondazione Anffas?
Ecco è uno dei tanti esempi.
Tanti in Abruzzo.
Tutti con lo stesso problema.
Ecco le famiglie dei ragazzi che ogni giorno lottano per avere dalla vita un sorriso, un miglioramento, un altro sorriso, un passo in avanti e un'altra luce, dovranno dal 1 Ottobre versare una quota per il diritto alla salute e alle cure dei loro figli o assistiti.
Il decreto n. 92/2014 è stato firmato dal Commissario alla Sanità della Regione Abruzzo e Governatore, Luciano D'Alfonso.
Le famiglie sono state avvisate da una lettera.
"Il tutto è apparso improvvisato per la ristrettezza dei tempi intercossi tra la data di pubblicazione del decreto 12/09/2014 e la sua introduzione 1/10/2014....
Non vi è stata neanche l'auspicabile condivisione con le parti interessate (strutture riabilitative e associazioni di categoria)".
Si legge nella missiva.
Che succederà?
Dal 1 Ottobre se le famiglie non potranno versare le quote di compartecipazione, se i comuni non potranno garantire le quote di compartecipazione, i disabili dovranno rinunciare a sperare?
Non potranno lottare per la propria vita?
Nascerà un comitato formato dai genitori dei ragazzi e comunque tutori degli utenti.
I due Punti e il suo mondo saranno a fianco dei pazienti...in una nuova lotta per proteggere il diritto alla salute.
Art 32
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
...questa Costituzione pettegola....
...fino in fondo...con voi.
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