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Lingua Blu: Indagati tra gli altri Marabelli e Caporale

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Un articolo uscito sul giornale online " La Nuova Sardegna " a firma di Alessandro Pirina ha acceso i riflettori sui vaccini, la lingua blu e la loro diffusione in tutta Italia.

Scrive Pirina "

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta. E c’è anche una ipotesi su cui i magistrati lavorano. Per la Procura i vaccini per debellare la Lingua blu servivano in realtà per agevolare la sua diffusione. Due dirigenti pubblici sono accusati di aver messo su una catena criminosa che, negli anni, anziché prevenire la malattia negli allevamenti avrebbe contribuito a fare strage di pecore e capre. Con ingenti danni per l'erario, in particolare per la Sardegna, prima regione in Italia per allevamenti di ovini e caprini. Già da anni tra i pastori serpeggiava il sospetto che i vaccini contribuissero a favorire la moria del bestiame. Ora a sostenere la stessa tesi è la Procura di Roma. Secondo il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, infatti, Romano Marabelli, direttore generale del Dipartimento alimenti e sanità veterinaria del ministero della Salute, e Vincenzo Caporale, direttore dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Abruzzo e Molise, avrebbero «cagionato la diffusione della blue tongue, per siero conversione da virus vaccinale, provocando ingenti danni al patrimonio zootecnico nazionale».

Marabelli e Caporale, che sono tra i 41 indagati nell'inchiesta sull'influenza aviaria - dipendenti del ministero della Salute, dirigenti degli Istituti zooprofilattici sperimentali di Padova e Teramo e manager di aziende farmaceutiche - a cui è stato appena notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, avrebbero disposto per la campagna contro la Lingua blu del 2003-04 l'utilizzo di un vaccino prodotto in Sudafrica senza una sperimentazione adeguata che ne valutasse gli effetti sugli animali. Un farmaco, vecchio del 1947, che non avrebbe mai superato collaudi e controlli di sicurezza in Europa, fatta eccezione per quelli dell'Istituto zooprofilattico di Teramo, centro di riferimento per le malattie esotiche, a cui nel 2002 l'allora ministro della Salute, Girolamo Sirchia, aveva affidato le indagini. Lo stesso istituto che poi avrebbe vinto la gara per l'importazione dei vaccini.

La Procura di Roma accusa inoltre Marabelli, insieme ad altri quattro dirigenti del ministero e tre manager di aziende farmaceutiche, di corruzione, rivelazione del segreto di ufficio e falsità ideologica, per aver imposto «attraverso una gestione dispotica e monopolistica dell'emergenza Blue tongue la vaccinazione contro il virus della febbre catarrale su tutto il territorio nazionale» e per aver disposto, in assenza di una reale emergenza sanitaria, «l'acquisto in esubero da parte del ministero della Salute di 3.578.800 dosi di vaccino non utilizzate per le campagne 2006-07, 2007-08, 2008-09». Una spesa che avrebbe causato un ingente danno all'erario, che solo per la Sardegna è stato quantificato in due milioni e mezzo di euro.

Fonte : lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2014/07/14/news/lingua-blu-i-vaccini-diffondevano-la-malattia-aperta-una-inchiesta-1.9595263

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Commenti

E i grandissimi biologi dell'Istituto? Linguaccia mia statte zitta.
o capura' quand ni cumbnat?????????????????????
Vedi Caro Falconi come più volte abbiamo detto non per questo articolo, la giustizia è lenta ma inesorabile. Basta avere la forza di attendere. Noi sicuramente sapremo aspettare.
...LINGUA BLU & PECCATI DI LINGUA. Sembra proprio che la grande lingua si stia sciogliendo! Quante cose si possono fare con la lingua, io ne ho contate 48! Ora sembra che con la lingua si possano fare anche tanti soldi, specie se la lingua è blu. Parola di caporale di giornata....forse le venerabili protezioni si stanno velocemente dissolvendo.....Honi soit qui mal y pense
i biologi!!!!!!!!!!!!!!!sai quanti veterinari sono andati in africa ufffffffffffffffffffffffffffffffff
purtroppo il Sig. Pirina che ha scritto questo articolo non conosce bene la malattia, la realtà SudAfricana e il mondo dei vaccini. Che la magistratura debba indagare è cosa giusta, però sono più che convinto che in sede giudiziaria (se ci si arriverà) "quasi tutti" i capi di accusa scoppieranno come bolle di sapone.
cara ex contrattista come mai sei andata via dall'izs?forse non sei amica di Tancredi e company,sicuramente certi veterinari la conoscono bene la realta africana .....mamma mia quanti EURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Cara Anna ho detto - linguaccia mia statte zitta - so quello che dici , quante belle trasferte! O contrattista ma tu sotto chi lavoravi?
Tancredi? Naaa avevo altri "amici" come la maggior parte dei contrattisti che hanno lavorato in Istituto (forse ora le cose sono cambiate ed i contrattisti li assumono per quello che sanno fare e non in base alle amicizie), comunque mi sono dimesso perchè ho trovato una realtà lavorativa che mi ha dato(senza l'aiuto degli "amici") delle prospettive per il futuro (non il limbo del IZSAM) ed una retribuzione per condurre una vita più che dignitosa e per poter creare e mantenere una famiglia (con 900 euro al mese era un po' dura...) In 9 anni ne ho girati di reparti....Posso anche permettermi di citare un comico milanese che diceva "Io ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare!"
Ho trovato questo vecchio articolo su "La Repubblica" del 27 Novembre 2003 che già denunciava il caso. http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/bluetongue/bluetongue/b…
mi fa molto piacere per te,vedi anche qui ci sono ancora contrattisti che non vanno via ma tu hai avuto coraggio bravo mi fa molto piacere per te
Più recente (Aprile 2014) l'inchiesta da brivido de L'Espresso a firma di Lirio Abbate dove ci sono alcune analogie per materia e coinvolgimenti di personaggi eccellenti (Ilaria Capua oggi deputata) on line la trovate su http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/04/03/news/salute-quel-bus…
Ex contrattista tu "avevi altri amici"? E dopo ti sei dimesso perchè hai troveto di meglio altrove senza "amici"? Ma chass a chie l'arcund? Caro signore ci sono tanti giovani, veramente delle menti, che si schifano soltanto sentir parlare di "amici"; rinunciano a formarsi una famiglia, dipendono ancora dai genitori, non frequentano la movida locale per mancanza di disponibilità, ma sta pur sicuro che non svenderanno mai, mai, mai, la loro dignità.
Ava qua! Infatti come tanti italiani sono andato via dall'Italia e vivo e lavoro in un paese straniero dove per lavorare conta quello che sai fare e non gli amici. Hai perfettamente ragione,"dove l' i viste lu film" che In Italia "nchi si chiare de lune" trovi un lavoro meglio retribuito senza " chigg n'...."?
Sind custù -(così si dice a Teramo) Nel tuo post leggo : "Tancredi? Naaa avevo altri "amici" come la maggior parte dei contrattisti che hanno lavorato in Istituto ". Lo dici tu stesso. Io confermo che ti sei prestato al gioco ed ora non ti puoi permettere di fare la verginella. Stattene all'estero e non venire a rompere i coglioni alle persone per bene. Mi scuso per la volgarità, ma quand cè vò, cè vò.
L'UNIONE SARDA.it > Cronache dalla Sardegna > Lingua blu, lo scandalo dei vaccini La Regione chiese chiarimenti nel 2004 Lingua blu, lo scandalo dei vaccini La Regione chiese chiarimenti nel 2004 Lingua blu, lo scandalo dei vaccini La Regione chiese chiarimenti nel 2004 Una pecora affetta dal virus della lingua blu Era il gennaio 2004 quando l'allora assessore della Sanità della Regione, Roberto Capelli, oggi deputato e coordinatore regionale di Centro democratico, aveva chiesto chiarimenti sull'efficacia del vaccino per la lingua blu e sui danni derivanti dall'inoculazione. Lo si evince da un fitto carteggio tra Capelli e il ministero della Sanità tra il 2003 e 2004, ben prima che scoppiasse la bufera giudiziaria con l'inchiesta della Procura di Roma che ha coinvolto Romano Marabelli, direttore generale del Dipartimento alimenti e sanità veterinaria del ministero della Sanità, e Vincenzo Caporale, direttore dell'istituto zooprofilattico sperimentale di Abruzzo e Molise. A questa indagine si è aggiunta anche la lente dalla Procura di Cagliari, prossima ad aprire un'analoga inchiesta. Già all'inizio del 2004 l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, con il direttore Caporale, scriveva a Marabelli parlando di "scarse garanzie oggettivamente riscontrabili circa la possibilità di una corretta esecuzione delle attività di controllo della febbre catarrale degli ovini per quanto attiene all'esecuzione delle vaccinazioni, sia al controllo delle movimentazioni sul territorio, nonché alla sorveglianza" e fornendo una relazione tecnica sulle possibili conseguenze delle varie scelte. Sempre Caporale segnalava che "l'eventualità di un'efficace campagna di vaccinazione appare improbabile" senza una "chiara espressione delle volontà politiche" e chiedeva chiarimenti in merito alla possibile sospensione delle misure di profilassi diretta e indiretta. Nel febbraio 2004 la Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome aveva chiesto al ministro della Salute che il tavolo Stato-Regioni verificasse "eventuali danni indesiderati" e affrontasse "le questioni di maggiore problematicità correlate alle fasi di vaccinazione". In una lettera inviata a Roma, Capelli scriveva che non erano "state fornite adeguate indicazioni sulla tipologia del vaccino da somministrare" e che non esisteva nel gennaio 2004 "un'analisi del rischio per la vaccinazione con più sierotipi". Inoltre l'assessore comunicava al ministero che "la comunicazione, avvenuta per le vie brevi, di un nuovo sierotipo virale, il numero 16, circolante in alcuni territori dell'Isola non è stata ancora comunicata ufficialmente alla Regione". Capelli definiva il fatto di "estrema gravità" e richiamava l'attenzione sulla situazione "di ritardo e incertezza, che non può ulteriormente essere tollerata", ricordando che già nel dicembre 2003 era stato richiesto dalla Regione di "estendere le procedure diagnostiche nei confronti della malattia all'Istituto zooprofilattico della Sardegna" (Izs). Venerdì 18 luglio 2014 21:20