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La solita ombra sulla Ricostruzione de L'Aquila...poi cadono i balconi

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Ho tanti ricordi sul terremoto de L'Aquila.
Ho tanti ricordi sul dopo terremoto de L'Aquila.

Le tendopoli ci hanno insegnato molto e con molti abbiamo condiviso la speranza di una ricostruzione onesta, lontana dall'ombra della mafia anzi, della camorra.
Esperta in cemento.
Invece, no.
I balconi che cadono al solo soffio di vento e le famose case nuove scadenti.
L'inchiesta condotta dai pm Cardella e D'Avolio hanno portato a ricostruire l'Ati che ha partecipato e vinto l'appalto dei Balconi a Terra.
Personaggi con noti trascorsi penali segnalati anche dall'ex Prefetto Gabrielli.
Wolf Chitis, per esempio.
Sarebbe stata sufficiente una semplice ricerca su google per leggere una storia da leggenda.
Anni 90:  Le dimissioni sono tutte in cassaforte. Blindate, in una stanza del circolo Savoia, che quest' anno festeggia i cento anni di attività. E' il presidente Pippo Dalla Vecchia, ex olimpionico, a custodire le lettere con le firme degli imprenditori Carlo Rolandi, ex presidente della Federazione italiana vela, Bruno Brancaccio, il pentito che ha messo nei guai decine di parlamentari e consiglieri comunali, Wolf Chitis, finito in manette per la metropolitana collinare. L' ultima umiliazione per i tangentisti napoletani arriva dai circoli più esclusivi. Oltre al Savoia, anche i Canottieri Napoli, l' Italia, il Tennis club sono off limits per gli ex ministri Francesco De Lorenzo e Paolo Cirino Pomicino, per le auto di lusso e le loro barche. E anche per la corte di costruttori.
ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/07/11/napoli-estate-da-fuggiaschi-circoli-vietati-ai.html

Per non parlare degli altri indagati.
Eppure tutto è stato fatto, eseguito secondo i dettami della loro arte.
Tutto ha superato ogni forma di controllo e di super visione.
Altra ricerca su google e troviamo un pentito storico, Angelo Siino, parlare del nostro eroe, Chitis.
 Secondo le confessioni che Angelo Siino rese nel 99 agli inquirenti partenopei sui rapporti fra Provenzano e gli appalti truccati dell’autostrada Roma-Napoli e della Tav, Chitis faceva parte di un network i cui referenti principali erano l’ex ministro Cirino Pomicino – condannato ad un anno e otto mesi di reclusione nel processo Enimont e salvatosi in altri casi con patteggiamenti e prescrizioni -, e Giulio Di Donato – maggiorente del Psi, quaranta processi a carico ed una condanna per corruzione a tre anni e sei mesi, oggi segretario regionale dell’UdEur ".
www.alessiopostiglione.com/le-solite-mani-sulla-citta/

Una piccola domanda in calce.
Ma chi avrebbe dovuto controllare non aveva a disposizione google?
 

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Commenti

Una cosa del genere dovrebbe suscitare un'indignazione...rivoluzionaria. Un terremoto nel terremoto. Gli imprenditori onesti, che non sfruttano la manodopera e fanno i balconi come sicurezza comanda, chiudono bottega per mancanza di lavoro. La drammatica notte del terremoto c'erano imprenditori che ridevano pensando agli affari garantiti per la ricostruzione. Dovrei pensare che le istituzioni finanziano milioni e miliardi senza verificare l'affidabilità dei soggetti beneficiari? Non posso crederci. E non c'è solo la ricostruzione a L'Aquila, ma tutti gli altri appalti pubblici, comunali, regionali e statali. L'inesauribile miniera d'oro, il pozzo di san Patrizio da depredare. Il problema dei problemi meriterebbe molta più attenzione da parte di teramani, abruzzesi e italiani, anche se è molto più semplice notare e contestare la presenza di migranti che "lucrano" elemosina.