La Malasanità è tutto. Si parte dalla maleducazioni di un'impiegata amministrativa alla non curanza di un'infermiera, alla negligenza di un medico, al ritardo ingiustificato di un'inermiera o di un medico.
All'attesa dietro a una porta porta mentre si sentono risate e cazzeggio libero, alla paura di non poter, di non dover denunciare.
Dopo l'ennesimo caso di Malasanità del piccolo di tre anni operato d'urgenza per un'appendicectomia all'ospedale di Pescara, dopo che a Teramo era stata diagnosticata una gastroenterite, siamo stati sommersi da cartelle cliniche e tanti altri episodi.
Vi regaliamo un primo caso.
2012.
Ciao Giancarlo , mia figlia il 9 aprile 2012 inizia ad accusare dolore nella zona iliaca dx , ho pensato che potesse essere un problema ovulatorio e le dissi di attendere che le passasse. Il 10 aprile si reca dal medico curante che le consiglia di non fare sforzi che secondo lui é un problema muscolare e le ordina degli antinfiammatori, ma lei decide di andare intorno alle 18.00 in Ps a Teramo.
La raggiungo e restiamo in attesa per molto tempo prima che venisse visitata.
Le viene eseguito un prelievo venoso e i risultati secondo il personale medico non portano a una diagnosi certa di appendicite e optano per una consulenza ginecologica dove non si riscontra nessuna patologia uterina o ovarica , e intanto il tempo passa lentamente.
Torniamo in ps e attendiamo ancora nonostante sono le 02.00 chiamano mia figlia per dirle di tornare la mattina seguente poiché il chirurgo era impegnato ore 2.23 dimissioni con incertezza .
Giorno 11 aprile ore 8.01 viene registrata di nuovo e fatta accomodare in sala di attesa lei che continua ad accusare dolore , viene ripetuto il prelievo e valori leggermente più elevati della sera precedente consulto tra medici.
Incertezza.
Tirano i dadi.
Chi dice é appendicite chi no ...alle 11.15 mi informano che mia figlia verrà trasferita in ambulanza al nosocomio di Atri.
Giunti al ps di Atri loro dicono che non hanno posti letto nonostante da Teramo avevano avvisato del trasferimento della paziente , presa in carico dal reparto di chirurgia d'urgenza visitata dal chirurgo che con la palpazione dell'addome conferma la diagnosi incerta , e chiede che vengano eseguiti degli esami diagnostici ecografia , visita anestesiologica , ecg, e prelievo e che verrá eseguito l'intervento chirurgico appena ci saranno gli esiti degli esami richiesti.
Viene prelevata intorno alle 15.30 e portata in sala operatoria per circa 3 h il post operatorio, il chirurgo ha ritenuto opportuno l'inserimento del drenaggio per evitare delle complicanze dovute alla perdita del liquido appendicolare.
Per oltre un anno dal post intervento mia figlia ha continuato ad avere dolori a nostre spese ha eseguito gli esami mirati per scongiurare ulteriori problemi .
Vi ricordo...cari medici...
Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
- di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
- di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
- di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
- di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
- di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
- di promuovere l'alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l'arte medica;
- di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
- di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
- di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;
- di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
- di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
- di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
- di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente;
- di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
- di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione. »
Noi continueremo a denunciare e a stare vicino ai pazienti.
Giorno dopo giorno, notte dopo notte.
Lo giuriamo.
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Un anonimo che critica una lettera anonima per l'anonimato.
Festa.