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Il corrosivo: Dove abbiamo sbagliato?

di Elso Simone Serpentini
4 minuti

La prima cosa che ho pensato, ripassando per l’ennesima volta davanti a quelle vetrine e rivedendole sporche e imbrattate, così come i muri vicini, è che mi dovevo porre anche io la domanda: “Dove abbiamo sbagliato?”
Perché non posso certamente tirarmi indietro dalla necessaria assunzione di responsabilità di fronte a questi persistenti e ripetuti imbrattamenti, nei miei diversi ruoli: marito, padre, cittadino, poligrafo (categoria che comprende un po’ tutte le mie attività scribacchine, non potendo usare quella di giornalista), elettore-non elettore, etc.
Dove abbiamo sbagliato?
Come mai dei giovani – presumo siano tali – si divertono a fare queste scritte, che sono oscene anche quando non sono esplicitamente oscene e non contengono oscenità?
Cosa abbiamo inculcato nelle loro teste o che cosa abbiano lasciato che ci venisse inculcato?
Dove eravamo noi, mentre loro crescevano così?
Davvero nelle loro teste c’è il vuoto o comunque un gran vuoto?
Quali valori abbiamo trasmesso o abbiamo mancato di trasmettere o abbiamo lasciato che altri trasmettessero o mancassero di trasmettere?
Ma poi ho pensato anche altro.
Come mai da tempo immemorabile nessuno si occupa di queste scritte né si preoccupa di cancellarle o di farle cancellare?
A chi tocca?
Al privato proprietario dell’immobile?
Al sindaco o a qualche altra autorità?
E che si può fare se qualcuno le cancella e gli ignoti grafomani con le bombolette di notte, o anche di giorno, approfittando del deserto che è diventato ormai questa città, le rifa?
Possiamo fare qualche cosa?
Possiamo mettere delle telecamere h 24 per sorvegliare la zona e sorprendere i criminali – perché tali sono?

E se li scopriamo che facciamo?
Non troveremo genitori pronti a giustificare, a perdonare, a scusare?
Perchè dobbiamo interrogarci anche sul ruolo delle loro famiglie.
Dove sono, mentre i loro rampolli bighellonano o stanziano, seduti sui bordi di quelle vetrine di ex negozi ormai vuoti, per ore ed ore, apparentemente comunicandosi il nulla?
Ma, d’altro canto, che prospettiva offriamo a questi giovani, invitandoli a studiare e a restare disoccupati anche dopo aver studiato, o occupati a basso soldo mentre ad arricchirsi sono i soliti noti o i soliti ignoti? Per queste attività consistenti in nient’altro che nell’imbrattare i muri e le vetrine, immaginando di fare molto di più che esprimere il proprio vuoto interiore o le proprie angosce, c’è chi è sceso in campo con l’intento di dare “nobilitate” e di rappresentare non meglio precisate forme artistiche. Sono stati scomodati termini ed espressioni magniloquenti ed altisonanti: “murales”, “graffiti”, “street art”, “writer”, “spray-can art”. Follia... Non è altro che imbrattamento, sporcizia, lerciume...
E’ fenomeno intollerabile, incontrollato, da combattere. Occorre una lotta a scritte e graffiti, occorre un patto per ripulire, occorre un patto per individuare e punire severamente chi imbratta. Occorre un patto per sanzionare chi non ripulisce e ne ha il compito e il dovere.                                                                                                                                                                                                                                                                            Il degrado di Teramo è anche in questa indifferenza, in questa resa, in questo pensare ad altro. In questo tollerare i bivacchi d’ogni sorte, diurni e notturni, è anche tollerare che siano più piene le bombolette spray delle teste di coloro che le usano, per poi farle diventare vuote proprio come le loro teste. Un’ultima considerazione.
Continuiamo a chiederci: “Dove abbiamo sbagliato?”. Continuiamo a chiedercelo anche quando pensiamo a chi abbiamo votato o a chi non abbiamo votato.

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Commenti

Prima di pensare alle scritte, che certamente sono sintomo quantomeno di poco rispetto verso la proprietà altrui, prima di pensare a chi non pulisce e perché non lo fa (motivi facilmente immaginabili, almeno da parte mia: chi spenderebbe "mila euro" per ripulire per ritrovare qualche giorno dopo nuovamente tutto imbrattato???), parliamo di quei ragazzi che stazionano ogni giorno e ogni notte in quella zona. Ne parlo con cognizione di causa perché abito lì vicino e sotto casa mia la situazione è analoga. Quei ragazzi, le vostre figlie e i vostri figli, li avete mai sentiti parlare?? Li avete mai visti comportarsi tra loro?? Ve lo descrivo io, allora: non vengono pronunciate frasi senza bestemmie urlate, scherzate, intercalate, scritte; non vengono pronunciate frasi senza sputi e raschi lasciati cadere qua e là; non vengono pronunciate frasi senza riferimenti sessuali. Le altre parole che compongono le loro frasi?? Uhm...difficile dirlo. Punterei su "facebook", "instagram", "selfie". Cosa fanno? Quando non bevono, fumano, pisciano, bestemmiano, sputano o si fanno selfie intendiamo? Niente, non fanno niente. Questi sono i "ragazzi normali". Poi ci sono i drogati, sempre lo stesso gruppo di 16-18enni che dalle nove di mattina cominciano a bere e a fumare canne, per continuare con altro. Loro però ogni tanto si spostano: ultimamente li ho visti nel locale dell'ex libreria "Ipotesi". Immaginiamo se li avessimo visti in quello stesso posto qualche anno fa... Qualche giorno fa ero fermo all'angolo ad aspettare un amico, riporto il "dialogo" cui ho assistito: Ragazzo diciassettenne circa visibilmente "fatto" ad altro ragazzo coetaneo: "è vero che ti chiamano Spadino perché ti fai le spade? Ho sentito dire così" Risatine di tutti gli altri PS. Le forze dell'ordine sono state chiamate moltissime volte da tutti gli abitanti della zona
Serpentini, le garantisco che tra i proprietari dell'immobile si è parlato di come risolvere il problema e che ci si sta muovendo in questo senso; d'altro canto non è questione da poco, né economicamente né burocraticamente, e non è comunque escluso che non si ripresenterebbero di lì a poco tutte quelle scritte. Io non so chi abbia sbagliato dove, ho le mie idee ma non posso dire che siano certezze assolute. Quello che so è che, relativamente a questo preciso fatto dell'immobile, in passato ogni tentativo di dissuasione è andato fallito, ogni telefonata alla polizia si è risolta in un nulla di fatto (al più una volante mandata a rimbrottare i ragazzi, quando veniva mandata), ogni colloquio con l'amministrazione è stato vano, ogni volta che veniva annunciata l'installazione di una telecamera in centro riguardava altre zone e non quella. Di contro so anche che da qualche tempo a questa parte non ci si accontenta più del baccano notturno ma anche del bivacco diurno, con annesse pisciate lasciate sul cancelletto e spazzatura abbandonata sui gradoni di marmo. La voglio divertire con un paio di episodi, per concludere: -una persona dell'immobile è ferma al cancelletto a parlare con un'amica quando un ragazzo cerca di entrare disinvoltamente. La persona lo ferma, gli chiede come mai sia entrato, capisce che è una balla la sua risposta di voler citofonare ad un presunto amico e lo invita ad uscire; questi, uscendo, le fa "e tu vedi di andare affanculo!". Dopo il conseguente cazziatone rimane il dubbio: ma come mai quel ragazzo voleva entrare? La risposta viene scoperta pochi giorni più tardi: quando il cancelletto viene fortuitamente lasciato aperto i ragazzi entrano e usano il bidone del cortile per pisciarci dentro. -tardo pomeriggio, un'altra persona dell'immobile doveva rientrare con l'auto ma il cancello è bloccato da un'altra auto parcheggiata lì davanti. Attesa di molti minuti, dopodiché una ragazzina, che tiene sotto braccio quella che sarà stata la sorella, minorenne ma sbronza come una capra già a quell'ora, arriva e tutta tranquilla fa salire in macchina la sorella poi si mette al volante. La persona (che avrà un quarant'anni più della ragazzina, appena 18enne) le fa: "ma ti sembra il caso di parcheggiare qui per tutto questo tempo?" e si sente rispondere, con un tono di voce alto e sprezzante, "e a te non sembra il caso di andartene a fanculo, con tutta la tua famiglia?" -dal balcone viene vista una ragazzina che prende la sua gomma da masticare, la attacca a uno di quei piani di marmo e prende un accendino per sciogliercela sopra. Strillo dall'alto per dirle di fermarsi, urla di risposta sulla falsa riga di "che cazzo vuoi", "vienimelo a dire qua sotto", "non mi rompere i coglioni". Potrei continuare per ore ma non ho tempo, eppoi in fondo sono tutte simili queste storie. Da notare la caratteristica comune dei protagonisti, ragazzi e ragazze al più liceali. Dove abbiamo sbagliato, Serpentini? Le riconosco un ruolo di intellettuale, ma questo comporta che certe risposte deve avere il coraggio lei di darle pubblicamente.
Quindi I Profitti si privatizzano Ed le Spese si collettivizzano?
La risposta l'ha dato l'amico prof. nell'ultimo capoverso. Aggiungerei hegelianamente: è lo Spirito del tempo'. Trovo perciò un'analogia tra i pantaloni strappati e ridotti a brandelli dei figli come delle mamme e dei padri ed esibiti come moda e modernità , i sacchetti dell'immondizia buttati per strada senza pudore,i corpi devastati da scritte ed immagini che nulla hanno di simbolico e le brutture senza senso riportate dal post, così diffuse e così famigliari da renderci tutti indifferenti. Dove abbiamo sbagliato? Probabilmente la nostra generazione nella furia iconoclasta degli anni 70 e sgg ha generato mostri. Questo in una visione generale. Per Teramo: poco da dire: è un cadavere in stato di avanzata decomposizione.
Mentre ci facciamo tutte queste domande...suggerisco una soluzione che al tempo fece in modo che io e la mia combriccola di amici, ci abituammo a frequentare un altro posto. ..e cioè. ..prendete esempio dal palazzo dell'INPS in largo S.Matteo..che con l'istallazione di piccole ringhiere sui bordi dei finestroni, risolse immediatamente il problema. Saluti.
Io sono un informatico, nel 1969 è stato inviato un uomo sulla luna con la potenza di calcolo di un commodore 64, oggi il consumismo ci impone un computer che costa cento volte tanto solo per inviare una mail. Qualcosa tra il 1969 e oggi non ha funzionato a dovere: è la stupidità umana. Se ero io sindaco con una telecamera occultabile a batteria comprata su eBay a €27,90 avrei risolto già il problema. Mio figlio ha 5 anni e già comprende che se deve perdere il suo tempo per uno scarabocchio deve farsi pagare per farlo. Comprende già che scarabocchiare gratis il muro del vicino è sbagliato e rischia una moltitudine di mazzate dai genitori per averlo fatto. Prof. Serpentini anche grazie a persone come Lei a mio figlio è vietato toccare un computer senza prima essere passato da un libro o da un pallone o dagli insegnamenti delle persone più grandi di lui. Sono questi i valori che si sono persi oggigiorno.
Ironia della sorte: i locali sono stati sede elettorale per l'elezione del Sindaco Brucchi dove era stata lanciata l'idea di un laboratorio di giovani dal nome T-Lab. Ecco l'articolo pubblicato il 25 Aprile 2014 sul quotidiano IL CENTRO. " TERAMO. Politiche del lavoro, intrattenimento, cultura e progettazione europea, sono le quattro direttrici lungo le quali muoverà il programma sulle politiche giovanili del sindaco Maurizio Brucchi. A formulare le proposte è un raggruppamento giovanile, T-Lab, che ha dato vita a una sorta di laboratorio permanente per raccogliere i suggerimenti da inserire nella piattaforma programmatica e illustrati dal portavoce Antonio Minini, danzatore e coreografo teramano di 26 anni. «Basta scalette e tavolini di un bar. L’aggregazione giovanile ha bisogno di altre risposte». E le risposte per i giovani coinvolti dal primo cittadino andrebbero offerte in primis dal rafforzamento del rapporto tra università e mondo del lavoro per offrire opportunità di inserimento nelle aziende in tempi rapidi. Tra le richieste dei giovani spicca infatti la creazione di una cooperativa per servizi turistici e di supporto alle manifestazioni. Una sorta di albo di operatori da cui attingere professionalità a disposizione sia dell’ente che delle associazioni nell’allestimento degli eventi per abbattere le spese di organizzazione e promozione degli stessi. Sentito il problema degli spazi per l'intrattenimento. «A Teramo mancano punti di aggregazione e di ritrovo, non vogliamo alimentare il bivacco notturno attorno al duomo o tra i locali, ma chiediamo spazi pubblici o privati per confrontarci ed elaborare la nostra progettualità. Siamo il futuro e chiediamo agli adulti di aiutarci a costruirlo» afferma Minini. In questa direzione va la richiesta di supporto nella progettazione europea: «I bandi sono farraginosi e di difficile interpretazione: servono professionisti che ci aiutino a presentare il rendiconto. Uno sportello gratuito di consulenza e supporto ai programmi giovanili», spiega, «fornirebbe nuove opportunità»."