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Ivan Graziani, Lorenzo Jovanotti e Teramo....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Era Settembre. (foto Clem Clem)
Settembre del 2008 e Teramo ospitava cultura, concerti e speranze.
Lorenzo Jovanotti, Laura Pausini, Vasco Rossi.
Lo Stadio Bonolis, il Gran Sasso di fronte al palco e Agnese a cantar Canzoni.
Teramo si commuove a quelle note, in maniera pigra, sonnacchiosa, orgogliosa e dopo sette anni in piazza Martiri, tutta Teramo, a testimoniare fiera di appartenenza, il proprio menestrello, la chitarra rock, il poeta e ancora la speranza di essere, di esistere, di lasciarsi andare, di ammirare il maestro Carmine Di Giandomenico, altro illustre teramano, l'idea del monumento di Ivan Di Marcello (Ke timmattit) e la sintesi della cultura, cultura è quando torni a essere leggero di testa.
Quando sei pura energia.
Quando vieni ispirato dalla forza di un disegno, di un fumetto, di un libro, di una canzone, di una nota, di 88 tasti, di un dipinto, di una luce.
Quando ti butti in quello scivolo e torni ad abbracciare i tuoi genitori.
Quando recuperi un'essenza smarrita.
Te stesso.
Istinto.
La musica diventa condivisione e la piazza, casa di tutti.
Questa è Teramo. 
Auguri, Ivan.


 

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Buon Compleanno, Ivan! E' stata una bellissima festa! Io mi sono "innamorata" di un ragazzo che, ieri sera, cantava tutte le tue canzoni. Lo osservavo mentre sorrideva e cantava e alzava il calice di vino che aveva in mano, quasi un brindisi per te e con te. Forse quando sei andato via nemmeno ti conosceva, perchè ancora bambino. Ma ti è venuto a cercare. Ti ha trovato. Una di quelle volte che la parola "sempre" è per sempre.
Caro Ivan o meglio come tu dicevi :" TATI''".........,ovvero FRATELLO.........l'ultima volta che ho avuto il piacere di incontrarti Fu tantissimi anni fa a Tortoreto all'Hotel Costa Verde dei fratelli Scarazza,in occasione mi sembra di ricordare, di una comunione di uno dei figli degli Scarazza,con i quali tu avevi rapporto di vecchia amicizia. Ricordo che la prima cosa che mi dicesti fu " Coma sti' TATI'? " Da allora non ci siamo più' visti e sentiti,mi ricordo quel triste giorno in cui,rientrando in auto dal nord Italia ,non ricordo se da Treviso o da Milano,appresi da Radio uno purtroppo della tua scomparsa.Si .....fu una coltellata al cuore per me,ricordo che anche mia moglie,che mi accompagnava in auto,ed ai nostri tempi ex studentessa delle Magistrali,mi ricordo' le tue passate e le lunghe soste che tu ed altri facevate,appoggiando un piede sul muro della Sede della Banca D'Italia,in via Carducci,in attesa della propria ragazza per chi l'aveva ,ed in fase di ACCHIAPPO......per chi ne rea sprovvisto. Sono trascorsi quasi mezzo secolo da allora è tu avevi gia' cominciato a suonare divinamente la chitarra a Dodici corde,insieme al grande NINI D'ALE,e a quel simpaticissimo trascinatore Rodolfo Tulli,il batterista ed altri.......... Un giorno TATI' ci rivedremo,per adesso con una certa commozione ti saluto con immenso affetto. Carlo Un'altro figlio come te......del dopo guerra.
Sul precedente commento di ANONIMO ,mi correggo, volevo scrivere il grande NINO D'ALE..... E NON NINI........ Inoltre su una e.......e' comparso un accento che non è un mio errore di battitura ma,un errore di scrittura del mio IPAD trattaVASI di congiunzione e non di un verbo .......... Carlo
Tra l'altro venne pure Caparezza il migliore di quelli citati! Saluti