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Sulmona: Gli Atei bloccano le lezioni dei missionari

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Una diffida legale istruita dal movimento ateo Uaar ( unione atei e agnoostici razionalisti) contro le lezioni  cattoliche di  Lu & Gi sarebbe stata recapitata a tutti i dirgenti scolastici di Sulmona.
In poche parole si ricorda che esiste un decreto il 297 del 1994 che vieta  nelle scuole l'attività di evangelizzazione dei ragazzi.

L ’articolo 311, al comma 1, del Testo unico della Scuola, afferma che“La Repubblica italiana, nel garantire la libertà di coscienza di tutti, riconosce agli alunni delle scuole pubbliche non universitarie, il diritto di avvalersi o di non avvalersi di insegnamenti religiosi”. Inoltre, al comma 2, stabilisce che “Per dare reale efficacia all’attuazione del diritto di avvalersi o di non avvalersi di insegnamenti religiosi, si provvede a che l’insegnamento religioso ed ogni eventuale pratica religiosa, nelle classi in cui sono presenti alunni che hanno dichiarato di non avvalersene, non abbiano luogo in occasione dell’insegnamento di altre materie, né secondo orari che abbiano per i detti alunni effetti comunque discriminanti”.

Art. 1 - Formazione della personalità degli alunni e libertà di insegnamento 1. Nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola stabiliti dal presente testo unico, ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente.
2. L'esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni.
3. E' garantita l'autonomia professionale nello svolgimento dell'attività didattica, scientifica e di ricerca. Art. 2 - Tutela della libertà di coscienza degli alunni e diritto allo studio 1. L'azione di promozione di cui all'articolo 1 è attuata nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni.
2. A favore degli alunni sono attuate iniziative dirette a garantire il diritto allo studio. Art. 3 - Comunità scolastica 1. Al fine di realizzare, nel rispetto degli ordinamenti della scuola dello Stato e delle competenze e delle responsabilità proprie del personale ispettivo, direttivo e docente, la partecipazione alla gestione della scuola dando ad essa il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civica, sono istituiti, a livello di circolo, di istituto, distrettuale, provinciale e nazionale, gli organi collegiali di cui al titolo I.
2. Le disposizioni recate dal predetto titolo I si applicano fino a che non si sarà provveduto al riordinamento degli organi collegiali in base alla delega legislativa conferita al Governo dall'articolo 4 della legge 24 dicembre 1993, n. 537. Art. 4 - Comunità Europea 1. L'ordinamento scolastico italiano, nel rispetto della responsabilità degli Stati membri della Comunità europea, per quanto riguarda il contenuto dell'insegnamento e l'organizzazione del sistema di istruzione, favorisce la cooperazione tra gli Stati membri per lo sviluppo di una istruzione di qualità e della sua dimensione europea in conformità a quanto previsto dall'articolo 126 del trattato della Comunità europea, quale sostituito dell'articolo G. n. 36 del trattato sull'Unione europea sottoscritto a Maastricht il 7 agosto 1992 e ratificato con legge 3 novembre 1992, n. 454.
2. Ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo 26 novembre 1992 n. 470 è riconosciuto il diritto di soggiorno nel territorio della Repubblica agli studenti cittadini di uno Stato membro della Comunità europea, iscritti ad un istituto per conseguirvi, a titolo principale, una formazione professionale.  www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dlvo297_94.html                                                                                                   La lezione dei missionari tenuta all'Istituto Giambattista Vico rimarrà un unicum.
Amaro. 

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Commenti

SEDICENTI LIBERALI IN CERCA DI NUOVA ETICA Nessuno in punto di morte, forse, si è mai pentito di essere cristiano. Gli ex chierichetti che, in processione, si convertirono al narcisismo , " quel fatale giorno " forse, si pentiranno della loro storia senza " speranza " Honi soit qui mal y pense
Piu che giusto,basta con le religioni a scuola,facciamo ragionare i ragazzi in maniera libera.
Non si vive da cristiani neanche piu' in famiglia ..che si insegni a scuola o no poco importa.....