Benvenuti al comune di Teramo gemellato con le poltrone.
Giunta a nove.
Come nel 2014.
Due nuovi assessori.
Altri centomila euro di soldi pubblici.
Come aveva detto il buon Dodo a sua memoria.
Giunta a sei. Ma erano altri tempi.
Momenti di crisi economica.
Momenti duri.
Ora navighiamo nell'oro.
Teramo ospita un territorio forte, gentile, senza problemi.
Non c'è stato il terremoto.
Non c'è stata la nevicata.
Non c'è stata nessuna frana.
La politica diventa l'insegna dei saldi.
Appalti a seduta.
Il sindaco Brucchi, in allegria si cala il sipario e i calzoni.
Fritti i cittadini.
Il manuale Cencelli alla lettera.
Riunione in mattinata e tutti a testa china.
Fondazione Tercas con un posticino per il gruppo Dodo.
Forse l'avv. Di Lucanardo, forse e sarebbe da ridere con le sue lotte intestinali, scusate intestine, (un uomo di cultura che apprezza le ARIE liriche)l'ex demiurgo di Dodo, il dott. Giacomino Di Pietro o Alessia De Paulis.
Brucchi assegnerà la delega alla Ricostruione a uno tra Dodo, Di Sabatino, Alfonso o Martina.
A Franco Fracassa, non protetto da Gatti che avrà un altro assessorato, ( forse la Provvisiero o Antonini) rimarranno i lavori pubblici e in più il Patrimonio.
Bilancio e cultura?
Il ritorno della Lucantoni sarebbe una rivincita per tutti a mani alzate.
Anzi, ascelle pezzate.
Il resto a pezzi.
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