Caro Giancarlo Falconi, spettabile redazione,
sono una guida turistica, regolarmente iscritta all'albo regionale, emetto fattura e ho attiva un'assicurazione (che è obbligatoria per svolgere questa professione). Ti scrivo questa lettera, in forma anonima, per riportare l'attenzione su fatti spiacevoli che ostacolano noi guide abruzzesi, che svolgiamo questo lavoro con molte difficoltà rispetto ad altre regioni d'Italia, ma soprattutto lo sviluppo del territorio.
Ti riporto lo sfogo che una guida autorizzata ha rivolto ai colleghi italiani; in sostanza le è stato negato l'accesso all'abbazia di Santa Maria di Propezzano.
"Santa Maria in Propezzano: che vergogna! Chiude le porte alle guide a ai turisti. Domani dovrei portare un gruppo. Ed il parroco mi obbliga a prendere la sua guida e a pagarla perché altrimenti non mi apre la chiesa. Gli dico che io sono una guida abilitata e che mai mi hanno chiuso una chiesa in Abruzzo. Abbiamo bisogno di soldi, mi risponde lui, per aggiustare la chiesa. Abbiamo fatto sempre una bella offerta quando siamo andati, rispondo io. Non basta, dice lui. Dopo molto discutere cede e mi autorizza a fare io la spiegazione. Se prendevo la sua guida, alla fine della visita, mi rilasciava la fattura? Perché io le faccio, le fatture... Chiamo il custode: se vuoi che ti vengo ad aprire mi devi dare 1 euro a persona altrimenti, siccome ho degli impegni, non vengo... io rispondo: perché? C'è stata qualche volta che non ti ho lasciato la mancia?... Voglio 1 euro a persona.... ho telefonato a Don ------, sapete cosa mi ha detto? Il custode fa quello che vuole.
Il custode mi rilascerà la ricevuta per la mancia così me la scarico? Sapete cosa dico io a voi due? Che domani a Santa Maria in Propezzano il gruppo non lo porto più. Ce ne andremo a Roseto a mangiare un bel gelato. Ha vinto il peccato di gola davanti a queste imposizioni religiose... "
Ora, alla luce di questa ennesimo avvenimento spiacevole preciso alcune cose :
1 l'ingresso alle chiese, per il concordato tra Stato italiano e Vaticano, deve essere assicurato, previa richiesta fatta in anticipo e a meno che il monumento non sia inagibile.
2 la guida proposta dal don per l'Abbazia di Santa Maria di Propezzano è abusiva, in quanto non iscritta all'albo regionale. Oltre a non emettere ricevuta, per le attuali normative regionali la signorina è suscettibile di denuncia per svolgimento abusivo della professione di guida turistica.
3 non è vero che il tetto della chiesa è pericolante come più volte ha affermato il parroco.
4 il parroco impone queste cose in quanto amministratore della parrocchia, senza tener conto delle aperture del vescovo di Teramo al turismo religioso, ne' delle direttive dell'ufficio dei beni culturali.
5 Visto che a suo dire ha necessità il parroco, se volesse, potrebbe far pagare il biglietto d'ingresso all'abbazia, ma denunciando l'introito...
6 Se si chiede un'offerta liberare non si può imporre un prezzo minimo o richiedere una precisa tariffa.
7 oltre a non aver ricevuto una quasi sicura offerta da parte dei turisti,i fatti sopra descritti hanno provocato un mancato introito alle attività della zona
Visti i problemi creati dalla logica miope ed ottusa sopra illustrata i turisti hanno scelto di non andare più a Santa Maria di Propezzano, ne' quindi si sono fermati in un ristorante della zona per il pranzo, ne' in un bar a prendere un caffè od un gelato.
Lettera Firmata
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