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Nuovo ponte a Castelnuovo. Vince società di Castelnuovo. Ricorso al Tar.

di Giancarlo Falconi
2 minuti

La storia, discussa, del nuovo ponte sul Vomano ha inizio con un intervento in consiglio provinciale del consigliere Franco Fracassa.
I passaggi più importanti sono stati ripresi dal sito della Provincia di Teramo.
" Individuare le responsabilità di enti, Enel e consorzi per avanzare una richiesta di risarcimento per i danni scatenati sul territorio a ridosso dell’asta fluviale del Vomano".
La domanda del consigliere Fracassa in sintesi alla sua interrogazione scritta suscitò molti dubbi ai suoi interlocutori.
"Negli anni c’è chi ha creato uno sbarramento per agevolare ora l’irrigazione, ora la produzione di energia elettrica.
Scelte e azioni che hanno stravolto la tenuta del fiume e inciso sulle forti criticità che, puntualmente, si traducono in piene, allagamenti, danni ai terreni vicini".

Di chi sono le responsabilità?
Chi farà la manutenzione del ponte vecchio?
Il sindaco di Cellino e di Castellalto, fu la risposta del primo cittadino Vincenzo Di Marco.
I soldi saranno stati accantonati sul bilancio?
Indecisioni subito sedate dai sei milioni di euro dell'appalto.

Il ponte sullo stretto del Vomano era una necssità impellente per tutta la provincia di Teramo e la gara fu bandita in estate.
Si legge dalle pagine de Il Centro " Bandita la gara d'appalto per la costruzione del nuovo ponte a Castelnuovo, che verrà realizzato 900 metri più a valle di quello esistente, in corrispondenza dei nuclei industriali. L'affidamento dei lavori, che porteranno alla realizzazione di una struttura lunga 115 metri e larga 10,50, è previsto entro il 31 dicembre, mentre la gara scadrà alle 13 del 12 novembre. «La nuova opera fornirà finalmente una via di collegamento degna di questo nome e consentirà tra qualche anno di non avere più interruzioni del traffico quando il Vomano sarà in piena».

Aperture delle buste.
Vince la quarta classificata con
un ribasso minimo.
La Cisa appalti di Castelnuovo.
Risultato sulla schedina?
Uno. 
L'Ati esclusa formata degli imprenditori Di Eleuterio e Di Sabatino attenderà il pronunciamento del Tar previsto per il 24 febbraio.
Motivazioni?
Esclusi per non aver indicato gli oneri aziendali.

Fate Vobis.


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Commenti

S'armagn.
Se nel bando bisognava indicare gli oneri aziendali , non vedo perché ci si meravigli e perché chi ha eluso questa posta ricorra al TAR. Vabbene che e' costume quello di fare ricorso ogni qualvolta ci sia una gara, un concorso. Chi e' escluso ricorre e così facendo blocca l'appalto, il concorso, ecct. Ma vogliamo vedere cosa succede dopo il ricorso? Stranamente il vincitore e il ricorrente lavorano insieme " tu mi fai fare qualcosa e io abbandono il ricorso". Intanto passano i mesi e gli anni e quando arriva il momento di eseguire le opere, bisogna riconteggiare il tutto con aggravio di spese. E' un modo consolidato che si dovrebbe abolire. Infatti, chi vince una gara inizia a lavoravi e, qualora un ricorrente abbia ragione, prende il lavoro pagando alla prima impresa quanto operato e finisce il lavoro. Sarebbe troppo bello.