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Dossier Legale sul lungo fiume di Teramo. In aumento gli incidenti...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Uno studio legale di Teramo ha commissionato uno studio sulla sicurezza per pedoni e ciclisti che frequentano il lungo fiume di Teramo.
Individuati 126 punti, fotografati e catalogati, in cui il mancato intervento dell'Amministrazione locale, ha reso l'anello verde aprutino, un sentiero di guerra.
Rami bassi e mai tagliati, alberi pericolanti, pali dissuasori senza catarinfrangenti e resi dal tempo armi affilate, ponti con pavimentazioni in legno rotte e pericolose, buche e massi sul sentiero, improvvise fuoriuscite di sostanze maleodoranti, costoni in stato di frana.
"Nell'ultimo mese-ci racconta l'avvocato dello Studio-" l'incidente più grave è avvenuto a un ciclista che ha riportato una frattura scomposta dello zigomo, ematomi e le solite variabili del caso, in sede frontale superiore a sinistra".
Lo studio, effettuato da una società specializzata, sarà la base della memoria per una richiesta di risarcimento danni.
Sono sette le persone che si sono rivolte al giureconsulto teramano solo nel mese di Novembre.
 

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Commenti

Voglio segnalare che lungo il fiume ci sono rami ed arbusti molto bassi che prima o poi caveranno gli occhi di pedoni e ciclisti. Per favore tagliateli.
Giustissima denuncia ma è possibile conoscere il nome dell'avvocato e soprattutto chi lo paga?
Altro caso emblematico il ponte in legno che da via Fonte della noce porta a via San Ferdinando, molto trafficato da chi va a fare jogging o porta a spasso il cane o solamente da chi lo attraversa per andare a lavoro, perennemente in stato semi pericolante, rumoroso per le tavole sconnesse, scivoloso quando è bagnato, a causa delle tavole non adatte ad un ponte del genere. Spesso sono state notate tavole mancanti rimesse in sesto dopo giorni. Forse anche qui, alla teramana, si aspetta che qualcuno si faccia male e denunci il comune per danni. Tanto siamo sempre noi a pagare. E per fortuna che l'assassino, (oooops, pardon, volevo dire assessore) comunale Di Giovangiacomo si è sgolato a rassicurare i teramani che il parco fluviale è a norma, ma forse lui non lo ha mai percorso e quindi non conosce la situazione. Assessò fattelo un bel giro, se vuoi ti accompagno io e ti sbatto il muso sulle cose che non vanno.
Ma se une nzattè ritt chi ie putame fa? Cià mangave pure l'ivvucate!
Dopo quei tragici giorni dove alberi cadevano dappertutto ostruendo la viabilità ,alcuni volontari hanno riaperto il passaggio con le loro prosegue ed accette. Dopo ,nulla e ' stato fatto dall'amministrazione. La situazione è sempre quella, rami a filo di recinzione pezzi di albero lasciati vicino alla sede stradale del parco.
E' difficile combattere la stupidità, il vandalismo e l'ignoranza senza manutenzione e controllo, ma se l'amministrazione pensa alle rotonde e rotondine, a paletti e divisori anti parcheggio impiegare materiali e risorse pubbliche ad uso esclusivo di alcuni privati (es. zona Casalena) e' normale poi che abbiamo 100 cantieri aperti e incompleti. Tra un po sorgerà un semaforo sulla Nazionale a Nepezzano a chi servirà?