Uno studio legale di Teramo ha commissionato uno studio sulla sicurezza per pedoni e ciclisti che frequentano il lungo fiume di Teramo.
Individuati 126 punti, fotografati e catalogati, in cui il mancato intervento dell'Amministrazione locale, ha reso l'anello verde aprutino, un sentiero di guerra.
Rami bassi e mai tagliati, alberi pericolanti, pali dissuasori senza catarinfrangenti e resi dal tempo armi affilate, ponti con pavimentazioni in legno rotte e pericolose, buche e massi sul sentiero, improvvise fuoriuscite di sostanze maleodoranti, costoni in stato di frana.
"Nell'ultimo mese-ci racconta l'avvocato dello Studio-" l'incidente più grave è avvenuto a un ciclista che ha riportato una frattura scomposta dello zigomo, ematomi e le solite variabili del caso, in sede frontale superiore a sinistra".
Lo studio, effettuato da una società specializzata, sarà la base della memoria per una richiesta di risarcimento danni.
Sono sette le persone che si sono rivolte al giureconsulto teramano solo nel mese di Novembre.
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