C'è un limite a tutto.
C'è un limte a tutto anche alla decenza politica.
Paolo Gatti, leader della Giunta BRucchi con cinque assessori e il Presidente del Consiglio, dovrebbe dimettersi da ogni tavolo politico, per danni conclamati dopo ogni sua dichiarazione.
La sconfitta regionale ha segnato il declino del più votato in Abruzzo.
Ogni sua affermazione nutrita da uno smisurato ego nei confronti di se stesso e delle sue analisi politiche, ha causato una crisi all'interno della maggioranza Brucchi.
Due anni di Governo cittadino, che saranno da tutti ricordati come la peggiore Giunta di sempre e il buon Gatti è in giro a cercare una motivazione per far dimettere Rudy Di Stefano, Francesca Lucantoni o la commissariata Eva Guardiani.
Ma Gatti è di Teramo?
Parla con i teramani o solo con gli echi di Futuro In?
Ma veramente si può ancora pensare che i concetti di etica, morale, preparazione culturale, risultati siano meno di una motivazione gattiana?
Cio che racconta Antonio D'Amore nel suo Veri Italia certastampa.it/2016/05/05/ma-che-colpa-abbiamo-noi/ è la sintesi di centinaia di articoli di cronaca bianca, nera e rosa.
Il tricolore delle offese amministrative.
Vuole veramente Paolo Gatti che ad ogni suo nome in Giunta, con il rispetto dovuto a chi e si parla in generale, si droga, a chi mangia, a chi beve, a chi sbaglia, a chi ha un fratello, a chi ha una sorella, a chi aveva una banca, a chi omette, a chi non fa gare, a chi si appalta, a chi trama, a chi segnala, a chi raccomanda, a chi si assenta, accostassimo una motivazione?
Ci vuole molto poco perchè poco hanno fatto.
Crede veramente che basterà offrire un posto in Giunta per ottenere la maggioranza?
Crede veramente che Fracassa, Micheli, Sbraccia, abbiano lo stesso valore di Dodo, Covelli e De Paulis?
Crede veramente che un simile Bilancio sia da votare?
Teramo merita di meglio.
Futuro In merita di meglio.
Paolo Gatti merita di meglio.
Noi meritiamo di meglio.
Le dimissioni.
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