Siamo stati fortunati.
Un messaggio in bottiglia proveniente dalla lontana Sardegna, terra di marinai, onorevoli, sindaci e di medici.
Una bottiglia con dentro le famose schede di valutazione per il rischio sismico degli edifici scolastici di Teramo.
Siamo praticamente all'anno zero.
Ne pubblichiamo una, ( tre in galleria) le altre sono simili, tranne qualche rara e benedetta eccezione.
Il comune di Teramo ha fatto dei lavori sugli edifici scolastici ma non i costosissimi adeguamenti sismici.
La verità deve essere raccontata.
Non si parla di danni dalle scosse di riflesso ma di mancanza di documenti e di prove sulla stabilità sismica.
Nessun adeguamento alle norme vigenti.
Nessun inserimento nel piano triennale delle opere di un progetto condiviso con la Protezione Civile.
Nel frattempo i dirigenti scolastici si sono ricordati di questi strani documenti.
Giovedì 7 Settembre, per esempio, nel consiglio di Istituto Comprensorio " Savini-San Giuseppe-San Giorgio", è stato inserito come quinto punto all'ordine del giorno, quello relativo alla situazione degli edifici scolastici.
Teramo, Campli, Isola del Gran Sasso, Torano, Cortino, Torricella, Rocca Santa Maria o Montorio, chiunque abbia nel proprio territorio scuole senza stabilità sismica, dovranno istituire un perenne tavolo tecnico per ispezionare, progettare e realizzare l'adeguamento sismico delle proprie scuole.
I finanziamenti potrebbero essere raggiunti tramite l'asse Protezione Civile-Regione-Governo Centrale.
Teramo.
Un unico Polo Scolastico da oltre 30 milioni di euro o singoli lavori sulle strutture esistenti.
La differenza tra le diverse figure professionali risulta evidente.
Scrive tra le tante discussioni su facebook, il geometra Bellabona, tecnico e padre preoccupato " Le squadre dei VV.F accertano lo stato di pericolo, lo eliminano e provvedono alla immediata sicurezza (nei limiti del possibile altrimenti evacuano), le squadre della protezione civile rilevano i danni e dichiarano l'esito della disagibilità (non in termini di ingegneria), i tecnici professionisti invece relazionano sulla vulnerabilità degli edifici ai fini sismici, compiendo rilievi dettagliati dello stato di fatto, accertamenti strutturali, verifiche sui materiali adottati, sondaggi geologici, calcolo dei cinematismi...i dipendenti comunali coordinano a livello amministrativo gli interventi di protezione civile e i sopralluoghi di rilevazione.
Per la parte tecnica, successiva al pronto intervento e alla rilevazione del danno e dell'esito di agibilità, ogni proprietario pubblico o privato deve provvedere direttamente alla determinazione della vulnerabilità sismica per l'adeguamento antisismico, soprattutto, per le infrastrutture (strade, ponti, ecc.) e le opere rilevanti (scuole, ospedali, case di cura, ecc.).
La legge prevede questo, quindi, occorre fare e pretendere prevenzione contro gli eventi sismici e non fare la conta di morti e conteggiare danni ingenti ogni volta che si manifesta!
Tra l'altro questi danni, che magari vengono in parte rimborsati con contributi statali, non garantiscono al 100% la vulnerabilità sismica, come spiegato da un illustre professore Ing. Giovanni Cangi, autorevole professionista impegnato nella ricostruzione del terremoto dell'Umbria"...
La prevenzione salva la vita e diviene sinonimo di futuro e civiltà.
Non si potrà tornare indietro o rimanere immobili.
Non più.
I morti insegnano a rimanere vivi.
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