Non potevano essere solo Enzo Del Vecchio, vice sindaco di Pescara e il dirigente Tommaso Vespasiano, a essere indagati per l'inquinamento di questa estate.
L'inquinamento e l'ordinanza fantasma.
L'inquinamento e la presunta omissione di quegli atti.
Marco Alessandrini, sindaco di Pescara è stato iscritto nel registro degli indagati.
Non solo ha sbagliato a non diffondere immediatamente l'ordinanza del divieto di balneazione, in seguito alla rottura della condotta fognaria, ma anche agito con molto ritardo prima di firmare il decreto.
Lasciamo perdere le persone ricoverate in ospedale, lasciamo perdere le vacanze rovinate a centinaia di famiglie pronte a chiedere i danni, lasciamo perdere i bambini e le loro gastroenteriti e problemi dermatologici.
Lasciamo perdere il danno all'immagine.
Alessandrini per solo una di queste voci, avrebbe dovuto avere la coscienza di formulare le proprie dimissioni.
Non ha una coscienza politica.
Il Partito Democratico regionale continua con la sua forma di autolesionismo e al sindaco Alessandrini non rimane che l'ultimo gesto della sua breve carriera politica.
Le dimissioni immediate.
Prima di immediate.
Ieri.
Il movimento Cinque Stelle, Capogruppo Enrica Sabatini, ha il comunqe di Pescara in mano.
Se il centro sinistra piange, il centro destra non ride con il rapporto da 90 pagine degli ispettori del Mef.
Sforamento del patto di stabilità nell'anno 2013.
Contestazioni che sfiorano diversi milioni e aprono le porte al dissesto finanziario.
Sessanta milioni di euro?
Trenta milioni di euro?
L'importante è pensare al ponte del cielo e altre Dalfonsiane simili.
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Anonimo mai postato simili foto.
Per noi la responsabilità è grave.
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