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In Abruzzo decine di discariche non sanate. I responsabili? i Comuni...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Questo è il nostro 83esimo articolo sul problema delle discariche non poste in sicurezza, non chiuse, non sanate.
Scegliete la vostra definizione migliore e votatela.

Nel frattempo il taglio alla polizia provinciale come denunciato in un appello del WWF ha reso minimi i controlli sull'ambiente.
I comuni gestori delle discariche e non ci riferiamo al comune di Teramo e ai teramani, che continuano a pagare quasi 700 mila euro all'anno per il percolato ma per esempio a Bellante e alla sua discarica non sanata, a Pescara con San Valentino, Cepagatti e Penne, a Chieti che ne ha ben dodici o L'Aquila con quattro.
Un danno per l'Ambiente e per la regione verde d'Europa inimmaginabile.
Anzi, no, basta vedere i dati sull'aumento delle neoplasie e sui divieti di balneazione o del divieto per l'utilizzo dei pozzi per l'irrigazione.
Basta consultare i dati dell'arta regionale.
Chi dovrà pagare le inadempienze dei Comuni?
Chi dovrà rispondere di danno erariale alla Corte dei Conti?
Sempre i comuni o meglio, sempre i Comuni con le tasche dei cittadini.
Doppia beffa.
Salute e tasche pubbliche.

Grazie. 

Ps: la mappa delle discariche abusive censite www.radicali.it/comunicati/20160114/mappa-opendata-radicali-italiani-eco-infrazioni-europee-dal-friuli-venezia-giuli

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CI SIAMO PERSI LA DISCARICA DI SANTA MARIA ASSUNTA CON UNA LETTERATURA DOCUMENTALE DA PAURA. RICORSI, VIDEO DI TELERADICI MOSCIANO E DI ALTRI ET CETERA ET CETERA C,OME IL PERCOLATO LIBERO ED...INDIPENDENTE. CARI SALUTI.