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Allarme Sanitario ai Prati di Tivo: Nessuno porta via il corpo del cavallo Varen

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Ai Prati Di Tivo c'è quel poco di meraviglioso che si nutre di leggenda.
Resistono alcuni pazzi imprenditori, qualche ragazzo in gamba e in braccia, gli impianti di risalita e molta fantasia condita con la bellezza della roccia, dei boschi, del sole, delle nuvole, della pioggia, della neve...del cibo, del vino e della musica.
Non ci sono i giornali, non c'è la strada, non c'è la politica, ora c'è un problema in aggiunta che diventa il simbolo della mancanza istituzionale.
Scrive Antonio Riccioni "
 Questa è la storia di "Varen" il cavallino pezzato che tre settimane fa ha deciso di morire in uno dei posti più panoramici d'Italia.... D'altronde era cresciuto da quelle parti..... Il problema è che lo ha fatto a pochissimi passi da un sentiero e da un impianto che porta migliaia di persone tutti i giorni.... E queste persone insospettite dal non proprio buon odore hanno avvertito le "autorità" Asl e Corpo Forestale dello Stato.... Sperando in un pronto intervento...... Ma...... Sono tre settimane e Varen è ancora lì...... So che si è accesa una discussione tra la forestale di Pietracamela e quella di Isola del Gran Sasso sulla competenza "territoriale".... Risultato? Varen è ancora lì circondato dai migliaia di turisti che affollano il Gran Sasso D'Italia la vetta più alta dell Appenino..".
La morte va rispettata.
La morte va curata.
La morte va protetta.
Varen merita una degna sepoltura come la sua esistenza di affetto per i Prati di Tivo e il Gran Sasso.
La natura e gli uomini hanno diritto a un minimo di garanzia sanitaria.
Vero?
Cara vecchia Asl...

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Commenti

Uno scheletro di cavallo giace nei pressi di fonte gelata nel comune di Crognaleto. Eppure li sono state fatte segnalazioni m niente è successo.deve scoppiRe qualche pestilenza per avere un seguito alle segnalazioni
Prati di Tivo dove sei finito???!!!€€€€ Questi pensano di farTi del bene ed invece certificano la Tua morte. in qualunque stazione estiva montana la stampa propaganda le attrazioni, le attività, tutto quanto si svolge in questo periodo per attirare più turisti possibili e rallegrarli. Da Te si parla di cavalli morti che non vengono rimossi, si, si da la colpa a questo triste evento per giustificare il fallimento totale del turismo che una volta invece senza merito era fiorente. Attenzione, non era fiorente perché allora ci si sapeva fare, NO, solo perché non vi erano tanti posti così belli attrezzati e perché di gente se ne muoveva di più, non ultimo la seggiovia che portava alla Madonnina era lei stessa, di per se, una attrazione irresistibile, oggi…….. loreto bartolomei
Finalmente si rivedono sulle nostre montagne con una buona assiduità e visibilità, le nostre famose ""FIAMME Gialle", atleti, come di tutte le altre Fiamme, Esercito e Carabinieri, preparatissimi, giovanissimi quindi nel pieno delle forze, uomini con tanta voglia di rendersi utili, di poter mettere in pratica quando appreso nei rigorosissimi corsi. Proprio a loro deve essere demandato il compito del soccorso in montagna, Chi meglio dei loro colleghi elicotteristi, anch'essi preparatissimi, se addestrati insieme, potrebbero a costi ridicoli svolgere al meglio il compito di soccorrere chi è in difficoltà in montagna? Ormai non ci sono più scuse, questo deve essere il nuovo modello: Uomini delle Forze armate (SOLO in subordine personale civile), mezzi, elicotteri, ambulanze, militari o del 118. Tutto questo insieme ad un corso di preparazione alla montagna con esame per chi vuole "arrampicare", infine polizza assicurativa obbligatoria se si frequenta la montagna non per passeggiare sui sentieri segnalati, ma per arrampicare usando adatte attrezzature. Ci siamo, credo a poco una legge regionale all' avanguardia. loreto bartolomei maestro di sci a riposo