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Uccidono un capriolo ma la legge in Abruzzo non è uguale per tutti...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Si può uccidere un Capriolo, nonostante il divieto di caccia in Abruzzo (L.R. n. 10/2004), senza che le autorità responsabili provvedano al ritiro della licenza di caccia?
Si, in Abruzzo si può fare, anzi, in provincia di Teramo, nonostante la legge.
Si, la Regione Abruzzo continua a fare finta di nulla, nonostante la richiesta sanzionatoria della Provincia di Teramo ( prot. n. 101815) che ricorda e cita la L.R. n. 32 del 20.10.2015. in cui sono attribuite alla Regione le commesse funzioni di autorità.
Si, nonostante che la Provincia di Teramo come da prot. n. 152294, dichiarava che la sospensione dell'attività venatoria poteva determinarsi solo dopo l'esito del procedimento penale.
Indovinate?
Il dispositivo penale è stato emesso ( giudice monocratico avv. Enrico Pompei)  ma nessuno ha provveduto a sospendere le licenze di caccia. 
Per quale motivo?
Esiste tra i condannati (reato estinto per oblazione) un politico o amici di politici?
Una domanda che  potrebbe essere rivolta alla Provincia, alla Regione, alla Prefettura, all'ufficio armi della Questura di Teramo.
La Legge è uguale per tutti?

foto Internet repertorio.

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Commenti

Nome e cognome del cacciatore.
La domanda la puoi rivolgere anche al Prefetto, all'ATC di competenza, e financhè all'associazione venatoria in cui era tesserato ( perchè non si è costituita parte civile?). Certe cose fanno si , pur se siamo in presenza di un bracconiere, che l'odio verso i cacciatori aumenti sempre più. Invece di proteggerla certa gente va emarginata. E adesso diamo la stura agli animalisti....
Questa mattina l'immagine di quel capriolo vittima di un codardo, mi ha solo addolorato e rattristato. La ''stura'' contro i cacciatori è stato l'ultimo dei miei pensieri, ma l'anonimo delle 12:12 invita e merita un cenno di riscontro. Al posto di quel capriolo poteva esserci una volpe, un fagiano o altra specie da sacrificare legalmente all'industria delle armi e ai voti dei cacciatori. Non è una questione di odio. Un conto è il gusto di sparare che potrebbe essere soddisfatto in un regolare poligono di tiro. Altro conto è sparare per il gusto di uccidere animali inermi. Ancor peggio dell'oscena corrida, dove al toro viene concesso il tentativo di incornare il suo carnefice. Odiosa è la politica che permette il macabro rito della caccia. Nel caso specifico del ''bracconiere'', sono curioso di vedere come andrà a finire....seguendo gli occhi del Falco.
Che brutta quell'immagine. ....La violenza di questa persona mi fa meditare più di tante parole e leggi.
Leggendo l'articolo ho capito che un capriolo è stato ucciso da un bracconiere che poi è stato condannato da un giudice che ha emesso un verdetto penale. Il punto cruciale è che non è stata ritirata la licenza di caccia al cacciatore/bracconiere come la legge prevede. Io avrei confiscato anche il fucile...
Vede amico degli animali Lei mi invita a nozze. Non voglio salire in cattedra a spigare il significato del "selecontrollo" o del "contenimento" di alcune specie di animali ma ti invito ad informarti se non altro per allargare la tua conoscenza. Ci sono amici degli animali, anche tecnici ISPRA, che girano il paese a spiegare come intervenire sul sovrannumero di una specie di animale selvatico, qualunque essa sia, ha capito bene, qualunque essa sia. Altra cosa è il bracconaggio, praticato in altri tempi esclusivamente per fame, oggi pratica assolutamente incomprensibile. Il bracconiere, una volta individuato, va isolato soprattutto dal momdo venatorio ( che a volte, pur condannando, si disinteressa- non ricordo a mia memoria un' associazione venatoria che ha esplulso per bracconaggio un iscritto o si è costituita parte civile per il danno di immagine subito) ma su di lui si devono abbattere le sanzioni prescritte dalla legge (cosa anche questa difficile - si ritorna facilmente a riabbracciare un fucile-. Magari si arrivasse a confiscare le armi a certa gente! Ahi me vengono restituite. Animalismo non è la stessa cosa di amante degli animali ( anche su questo, e senza polemica, ti invito ad informarti. Vedrai si faranno vivi.
Caro anonimo, apprezzo i tuoi toni civili, ma non di rado al cacciatore interessa poco il selecontrollo o il contenimento. Accade che si immettono sul territorio alcune specie proprio per dare la possibilità di cacciare. Anche su I due Punti si è parlato recentemente di caccia alle volpi, colpevoli solo di fare concorrenza ai cacciatori.
Caro amico degli animali, ripeto, qualsiasi forma di abbattimento viene autorizzato dall'ISTRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Sulle immissioni posso dirti che esse non vengono praticate per il solo scopo di mero abbattimento ma per ricostiituire una popolazione che al di sotto di un certo numero ( che ISPRA stesso determina) non può essere cacciata. Verità è che, chi ha il compito di effettuare i ripopoalementi in questi ultimi trentanni ( leggasi ATC) ha semplicemente fallito e , purtroppo, la poloitica non ha la forza e la volontà di intervenire ( sarebbe semplicissimo) e commissariarli. Circa le volpi: specie in grande sovrannumero , purtroppo, quasi tutte quelle catturate erano affette da rogna sarcoptica. Come vede parlando con pacatezza ed informandosi un po' di più (senza sproloquiare per partito preso) ci si può facilmente intendere. Un'ultima notazione, fossi stato stato io l'autore di quell'abbattimento, che sicuraramente è di selezione,( in alcune regione del centro nord non si riesce neppure a raggiungere le quote personali di abbattimento - che oltre ad rappresentare un danno per la specie comporta una multa, anche salata, per il selecontrollore-) non l'avrei fotografato. Per altri chiarimenti: a disposizione.

 Vi ricordo che esiste un dispositivo di condanna penale.
Di quale autorizzazione stiamo parlando?

 

Caro Falconi evidentememnte non hai ben letto il post. L'autorizzane si riferisce agli abbattimenti selettivi ( forse non sai che al momentio si stanno praticando, su autorizzazione della Provincia e degli ATC con espressa autorizzazione ISPRA, quelli del cinghiale) e non al caso specifico di un'azione di bracconaggio. Con la speranza che il "dispositivo di condanna penale" non finisca a tarallucci e vino ti saluto cordialmente.

 ORa è chiaro. Colpa mia. Grazie. 

Mi ero ripromessa di non intervenire ma di fronte a certe cose non riesco proprio a trattenermi... Anche se lo chiami in maniera edulcorata selecontrollo, abbattimento, contenimento o bracconaggio, caro il mio filosofo, sempre di ASSASSINIO di esseri viventi senzienti ed indifesi si tratta, che provano paura, dolore e sofferenza. Animalista o amica degli animali, dell'appellativo non me ne importa un fico secco (lasciando a te ed al tuo personalissimo punto di vista le inesistenti differenze), io e quelli come me ci riteniamo solo persone CIVILI. E non ti preoccupare caro il mio filosofo, che certe cose non fanno accrescere l'odio verso i cacciatori: assassini allo stesso modo, cacciatori e bracconieri, nessuna differenza. Dulcis in fundo, che credimi proprio non si può sentire.... il danno di "IMMAGINE" alla categoria dei cacciatori: ma di quale danno parli, se già così la loro immagine è danneggiata a più non posso???? È come se Hannibal Lecter si costituisse parte civile in un processo contro Jack lo squartatore!
Falcò, tu sei il padrone e puoi fare ciò che vuoi, ma non dar troppo spazio alla stupidità.
Stupido ci sarai tu. E pure cafone e maleducato. E mi domando pure perchè le tue offese gratuite vengano pubblicate, quale sia il criterio.
Ma ca ditt a ta? Ma che ti la cote de paje? Ma allore, voldire ca ce si. Ma si simbre tu a rombe li c...ne.
Piango per quello che dici e rido per come lo dici....