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La risposta di Amadori al servizio di Report

6 minuti

 Cesena, lunedì 30 maggio 2016

Oggetto: precisazioni in merito al servizio di Report andato in onda su Rai 3www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-7c5800b4-05e1-48cb-b532-556c9ab9c256.html In seguito al servizio andato in onda su Report domenica 29 maggio su Rai 3, la nostra azienda è sconcertata per la visione assolutamente parziale e scorretta offerta dalla trasmissione rispetto al suo operato. Ritiene pertanto doveroso fornire una serie di precisazioni. – Le immagini all’interno dell’allevamento di suini sono state girate oltre 6 mesi fa, in una struttura datata compresa all’interno di un piano aziendale di ristrutturazione e che già oggi è completamente ristrutturata. Le riprese hanno in oggetto principalmente un locale isolato rispetto al resto della struttura, destinato al ricovero di animali che hanno manifestato dei problemi, come la legge prevede per ogni allevamento. Sono quindi immagini che non rappresentano in maniera veritiera il nostro sistema d’allevamento. – La presenza di topi in allevamento, specialmente nelle ore notturne, come evidenziato dalle immagini, è certamente un problema che impegna tutti gli allevatori: la nostra azienda investe notevoli risorse per mettere in atto piani di derattizzazione concordati e verificati regolarmente dalle ASL, ma è evidente che all’interno degli allevamenti di suini in piena campagna è difficile riuscire ad eliminare completamente la presenza di topi, anche se questo non ci impedisce di andare alla ricerca di metodi sempre più efficaci per ridurre al minimo il problema. – Indagheremo e prenderemo provvedimenti rispetto all’episodio non conforme adottato dall’operatore all’interno dell’allevamento riportato nel servizio e riverificheremo le procedure di controllo messe in atto per evitare il loro accadimento. Il caso è assolutamente isolato: sottolineiamo che esiste un piano di formazione ampio e strutturato che coinvolge tutti gli oltre 1.300 operatori del settore zootecnico, che lavorano con gli animali lungo l’intera filiera. – L’azienda ha attivato da anni un piano di investimenti significativo per rimodernare e ristrutturare gli allevamenti pre-esistenti, e adeguarli ai più recenti standard di benessere animale e di biosicurezza. Ribadiamo comunque che tutti gli allevamenti della nostra azienda rispettano le normative europee e italiane sul benessere animale, e sono sottoposti a controlli regolari effettuati da veterinari interni ed esterni all’azienda. – Per quanto riguarda gli antibiotici, ricordiamo che la nostra azienda ricorre al loro uso solo a scopo curativo, mai preventivo, e solo nei casi ove sia strettamente necessario, individuati in accordo coi veterinari, secondo i limiti e i vincoli imposti dalla vigente normativa. In casi di utilizzo di antibiotico, gli animali vengono avviati alla macellazione solo dopo il superamento del “periodo di sospensione”, cioè il tempo necessario affinché il farmaco sia smaltito prima che l’animale venga avviato alla macellazione e quindi al consumo, condizione che viene puntualmente verificata dai veterinari pubblici, sia in allevamento, sia in fase di macellazione. In ogni caso, la nostra scelta è quella di allungare sempre il tempo di sospensione richiesto dalla normativa. – Anche i risultati del Piano Nazionale Residui (PNR) del Ministero della Salute, piano di campionamento e analisi effettuato dalle Asl con lo scopo di verificare che i farmaci veterinari siano utilizzati correttamente secondo le norme nazionali e comunitarie, confermano che nelle produzioni zootecniche italiane non ci sono problematiche rilevanti per quanto riguarda residui di antibiotici pericolosi per l’uomo. Nella crescita dei nostri animali non utilizziamo antibiotici promotori della crescita: il loro utilizzo è vietato dal 1 gennaio 2006 su tutto il territorio europeo. La nostra azienda, contrariamente a quanto emerso dal servizio, è in realtà una delle eccellenze nel settore zootecnico italiano, e ha preso impegni che vanno anche oltre a quanto richiesto dalla normativa. Ad esempio, il nostro piano di riduzione degli antibiotici negli ultimi 3 anni ci ha consentito di ridurne l’uso nella filiera pollo e tacchino di circa il 50%. Siamo i primi in Italia nell’allevamento di polli all’aperto, con oltre 100 allevamenti in Puglia, abbiamo scelto di ridurre volontariamente la densità negli allevamenti di polli, in alcune nostre linee. Abbiamo un piano di formazione ampio e strutturato rivolto a tutti gli operatori: a partire da gennaio 2014 sono oltre 230 i dipendenti che hanno ottenuto il patentino europeo per il benessere animale, rilasciato in seguito al corso di formazione organizzato in collaborazione con le Asl e le Regioni. La redazione di Report è entrata all’interno degli allevamenti illegalmente, senza autorizzazione, ha contattato la nostra azienda solo dopo essere già entrata all’interno della proprietà privata: questa modalità di recupero di documentazione ci è sembrata fortemente scorretta e per questo abbiamo deciso di non rilasciare alcuna intervista. Avremmo volentieri affrontato queste tematiche con la redazione di Report, come facciamo regolarmente con chi ce lo chiede. Ma le modalità con cui sono state svolte le riprese, e l’impossibilità di intervenire in diretta, non ci hanno messo nelle condizioni di renderci disponibili in maniera fiduciosa. Siamo sconcertati dalla visione assolutamente parziale e scorretta del nostro operato rappresentata da Report, pertanto valuteremo eventuali azioni. La nostra azienda, dove tutti i giorni lavorano con impegno e passione oltre 7.400 persone, intende proseguire la propria attività in un’ottica di miglioramento continuo, di investimenti sul territorio e di attenzione al consumatore. La Direzione aziendale

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Commenti

Complimenti per quello che abbiamo visto, a meno che non si trattasse di controfigure. Non dovevamo vedere nè doveva esistere quello scempio: inconfutabile e parla da sè. Non ci sono SCUSE che tengano. Mi offro volontaria a controllare periodicamente ed a sorpresa la veridicità dei vostri impegni e della vostra presunta realtà di "benessere animale" e di alti standard: per eventuale accettazione e contatto potete rivolgervi al referente di questo blog. P.S. A proposito, non ho ancora capito: ma si trattava di un allevamento di ratti o di suini?

Signor Amadori, se la vostra azienda è veramente l'eccellenza nel settore zootecnico italiano, non oso nemmeno pensare a cosa avviene negli altri allevamenti. Da ben oltre 6 mesi vediamo i suoi spot pubblicitari da fattoria degli animali e in tanti ci hanno creduto acquistando i vostri prodotti, ma lei sapeva che la realtà era ben diversa. Perché dovremmo crederle adesso, dopo che abbiamo scoperto la barbarie solo grazie a giornalisti coraggiosi che noi ignari consumatori possiamo solo ringraziare?
Il problema è un altro. Con tutte le leggi e normative che questi politici e laureati del cavolo hanno imposto, non è più possibile per un piccolo allevatore, agricoltore, artigiano, ecc. ecc., svolgere il proprio lavoro con fatica, umiltà e serietà in quanto lo costringono ad essere fuorilegge in ogni momento. Personalmente preferisco andare in campagna, pagare di più il prodotto che cerco e sopratutto ringraziare chi ancora con il sudore della propria fronte mi fa mangiare cibi genuini. Andate, andate pure nei centri commerciali a comprare quella "merda" che vi vendono, siete così abituati a quei finti sapori che la roba buona e genuina non siete più in grado di distinguerla. Auguri.
Diciamoci la verità, gli allevamenti intensivi hanno un'impatto sull'ambiente altissimo, e sono dei lager per animali, per quanto vogliano regolamentarli e andrebbero vietati. Se la carne venisse mangiata 1 volta a settimana come vorrebbe la tanto decantata dieta mediterranea, della quale tutti parlano, ma nessuno segue i precetti, questi lager per animali, chiamati allevamenti intensivi sarebbero inutili.
Amadori facevi meglio a non rispondere
X Cortinarius. Andate, andate pure nei centri commerciali a comprare quella "merda" che vi vendono, siete così abituati a quei finti sapori che la roba buona e genuina non siete più in grado di distinguerla. Auguri. Non so se quello che ha scritto è frutto della sua mente,o qualcuno le ha dettato i testi. Ma è così sicuro che il suo contadino di fiducia non allevi i suoi polli con il mancime? E' così sicuro che siano controllati per quanto riguarda le malattie e altro? Vada di notte a controllare i suoi polli dal suo contadino di fiducia,e vedrà quanti topi circolano in quel pollaio.La ringrazio di avermi detto quello che mangio,ma purtroppo non mi posso permettere di comprare dai contadini che,di quelli di una volta ,hanno solo il nome.
Alla faccia del ricovero per suini malati.

Non vorrei che sembrasse una difesa di amadori, ma ad onor del vero c'è da dire che il servizio di giornalistico ha ben poco. la musica drammatica, gli stacchi in tensione, le inaquadrature mosse quando oggi anche con un cellulare tutto si stabilizza, la torcia, e tanto altro. tutta la grammatica e la sintassi di questo servizio assomiglia più ad un racconto di finzione che alla rappresentazione della realtà. dispiace davvero vedere Report allinearsi ai peggiori programmi di infotainment italiano. ma è slo show business bellezza, e sembra proprio che in molti, qui e in tv, se lo stiano piano piano dimenticando.
Tanto per cpairci, ad esempio la foto usata per questo comunciato stampa, immagino scelta da giancarlo. è un fotogramma del serizio giornalistico. linquadratura è denotativa, cioè presa dal baso. lo scopo di questa inquadratura è suggerire una emozione, nn è rappresentare un fatto. in questo ultimo caso infatti l'inaquadratura sarbbe stata dall'alto e conuna angolatura più rappresentativa. vabè il discorso è davvero lungo, ma sento di dire che questo servizio è davvero fiction sulla pelle di aziende e persone.


 

Caro Ciro, scriverò delle tue osservazioni alla Gabanelli, così anche quando tornerà ad occuparsi di mazzette e di mafia sarà più attenta a non suscitare indignazione ed emozioni forti in chi ascolta. Forse ti è sfuggito che lo stesso Amadori ha indirettamente riconosciuto che ''qualcosa'' non andava nei suoi allevamenti, prendendosela con Report che avrebbe mostrato impianti vecchi, a suo dire successivamente ristrutturati.
@ Ciro Tu guardi le inquadrature che ti suscitano emozioni, io invece guardo ciò che vedo dal filmato, che oltretutto già conosco perchè è la prassi in materia di allevamenti intensivi, e delle inquadrature me ne frego totalmente perchè in questo caso non c'è nulla di soggettivo: dal basso, dall'alto, di sopra o di sotto vediamo stalle luride, operai che urinano, maiali feriti e sofferenti in gabbie anguste "(in)idonee al benessere animale". I ratti che sembrano gatti, poi, in primo piano o di profilo, sempre ratti rimangono, numerosi e corpulenti, e sono dove invece non dovrebbero essere.
Ma quanti dipendenti ha Amadori??? La maggioranza (quasi totalità) non è dipendente diretto di Amadori ma soci di una cooperativa che lavora per questa industria. Le maestranze sono assunte con contratto di bracciante agricolo, caso più unico che raro, ma per sindacati ed ispettorato del lavoro è regolare. Quindi tutto bene....a parte le migliaia di disoccupazioni agricole...per un eccellenza industriale si può fare.
Io in campagna ci vado spesso (mia moglie ha un sacco di terra e mi dice sempre che se vado zappare è meglio) e di topi anche più grossi e numerosi li potreste vedere anche nelle realtà locali. In famiglia abbiamo decine di polli, 18 maiali, 8 vacche, 6 pecore e due caprette: Nina e Gina. Una miriade di conigli, qualche paparone e due pesci rossi. Tutta roba genuina nata a Teramo e che ci piaccia o no ha vissuto in simbiosi con i topi. Sinceramente a me il filmato non ha scandalizzato poi più di tanto. Sono sicuro avrà invece fatto molto ribrezzo a chi crede che le bistecche crescono sugli alberi. Per chi fosse vegetariano coltiviamo anche ogni specie di ortaggio molta frutta e un albero di ciliegie davvero speciali. Per la cronaca i topi passano anche tra le verdure...
Ma certo Seiditeramo, scriva pure, anzi faccia una raccomandata. Che in Rai preferiscono. Io ne facevo solo una questione di registro. A me di Amadori o degli autori della Gabbanelli non è che interessi molto. Difatti le svelo un segreto: la Gabbanelli legge solo dei testi dnanzi ad una telecamera. Dietro la telecamera ci sono delle persone che lavorano sui minuti che lei segue in tv, il cui scopo non è raccontarle la veità ma tenerla impalato lì davanti lo schermo. So che sarà dura da accettare, ma costoro non sono nè omini piccoli dentro una scatola piatta nel suo soggiorno, nè persone che le stanno parlando col cuor in mano perchè tengono alla sua formazione culturale. Spero se ne possa fare una ragione, prima o poi. Mi dispiace sia toccato a me dirglielo. Pensi che a me è stato Babbo Natale a dire che mio padre non esisteva, come vede poteva andarle peggio.
''Lo scopo di Report non è di raccontare la verità, ma di tenere impalati davanti al televisore.'' Caro Ciro, con tutte le querele arrivate da faccendieri, politici e traffichini di ogni risma pizzicati nei loro loschi traffici, la trasmissione avrebbe chiuso da molti anni i battenti se non avesse raccontato la verità. Comunque in alternativa alla Gabanelli ti rimane sempre Bruno Vespa che le ''verità'' sulla mafia le fa raccontare ai figli devoti di boss mafiosi.