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Corsi e Ricorsi: CSA chiede al Cirsu 12 milioni di euro

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Iniziamo con le domande.
Nella palude della Repubblica Indipendente di Grasciano può succedere di tutto e noi saremo romantici testimoni.
Questione di cuore.
Una prima verità Il Consorzio Stabile Ambiente scarl ha chiesto a Cirsu, a titolo di rimborso degli investimenti non ammortizzati ed effettuati per suo conto all’interno del Polo Tecnologico, ai fini della sua ristrutturazione e riattivazione, l’ingente somma di 12 milioni di Euro!".
Una seconda verità.
"Nelle pieghe delle carte documentate Cirsu dichiara che CSA abbia un credito nei confronti di Cirsu di una somma ricompresa tra gli 8 ed i 10 milioni di euro e che coincide dunque con il valore attualizzato degli investimenti non ammortizzati".
Questioni a margine di ragionamento logico.
Vi prego e sono un ateo credente, non ditemi che Csa ha valutato in  12 milioni di euro i propri crediti per gli investimenti effettuati senza che Cirsu ( Società Pubblica), abbia presentato un impegno di spesa, non abbia validato ( per i principi di trasparenza, economicità, efficienza, efficacia) il progetto tecnico-economico di un simile investimento.
Non si legge nel cartaceo documentato una valutazione oggettiva e non vi è traccia di un confronto con il mercato mediante una ricerca competitiva, di evidenza pubblica, per l’individuazione della migliore soluzione tecnico-economica.
Non diteci che Cirsu avrebbe avviato “a posteriori” una procedura di gara d’appalto per la ristrutturazione del Polo impiantistico e per la sua successiva gestione e non confermateci che nelle peggiori delle ipotesi CSA avrebbe una buonauscita milionaria.

Non vogliamo crederci perchè se fosse tutto confermato, l’investimento effettuato da CSA per conto di CIRSU, andrebbe a pesare sulle casse e sui bilanci pubblici dei Comuni soci (sono consapevoli i Comuni soci del fatto che il prossimo anno dovranno redigere il proprio bilancio consolidato con il bilancio CIRSU).
Come è stato già detto sul CIRSU (e quindi sui Comuni soci) pesano i seguenti debiti:

§  15 milioni di euro di Piano di ristrutturazione del debito approvato dal Tribunale fallimentare di Teramo;

§  Almeno 10 milioni di euro per la chiusura della vecchia discarica e per la gestione post-chiusura trentennale della stessa;

§  Oltre 9 milioni di euro richiesti dalla curatela fallimentare di Sogesa per il fallimento della stessa, di cui Cirsu sembrerebbe responsabile, secondo la ricostruzione della stessa curatela.

Paura a margine.
In virtù degli investimenti effettuati da CSA (circa 12 milioni di euro), Cirsu diventerebbe ulteriormente debitore, proprio nei confronti di chi gli avrebbe dovuto dare le risorse per poter attuare il Piano di ristrutturazione del debito.
Il debito chi lo pagherebbe?
I Comuni soci che dovranno iscrivere a bilancio i debiti di Cirsu, oltre che creare un fondo capiente ad hoc?
I Comuni soci hanno coscienza di quanto riportato nel Decreto Sblocca Italia?
Vi invitiamo a leggere il bilancio 2014 chiuso in attivo con la favorevole valutazione dei beni in disuso.
I sindaci sono consapevoli che dovranno onorare il debito?
Scusate, i sindaci hanno comunicato ai cittadini dei loro comuni che dovranno render conto del debito?

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..dalla Repubblica indipendente di Grasciano è tutto, la linea allo studio. 



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