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Il corrosivo: I nuovi cantori del libero mercato

di Elso Simone Serpentini
3 minuti

Ogni tanto mi capita di incontrare ex comunisti che, senza avere il coraggio di definirsi pentiti, e nemmeno ex-comunisti, si limitano a fare, dire e (chissà) forse anche pensare, cose e concetti che certamente comuniste non sono, anzi, sono agli antipodi del comunismo.
Il campo in cui questi non pentiti ma revisionisti del loro pensiero brillano di più è quello economico. Dopo aver tentato per anni, per decenni, di convincerci (per fortuna in Italia solo con le buone) che lo statalismo era cosa buona, così come la pianificazione di tipo più o meno sovietico, oggi predicano una sconfinata fiducia nel libero mercato e nelle sue leggi. Lo considerano come un totem, una divinità, alla quale si inchinano, riverenti, cercando di convincerci (per fortuna ancora con le buone) che il liberismo economico non deve avere né limiti etici né politici e, soprattutto, non deve incontrare ostacoli.
A sentirli parlare e a seguire le loro scelte si rimane sorpresi. Quanto calore nelle loro affermazioni! Quanto intimo convincimento! Cosi come nel passato negavano il libero mercato, oggi lo affermano, lo usano come un grimaldello per aprire qualsiasi porta e per spiegare qualsiasi decisione e, mi dispiace, anche per giustificare qualsiasi sopruso da parte di quelli che nel mercato oggettivamene fanno valere fino in fondo la forza del loro strapotere economico.

Dio li perdoni! Non hanno freno. Le leggi del mercato ai loro occhi impongono un rigido determinismo, lo stesso che essi vedevano rappresentato nello statalismo di tipo totalitario. Hanno accettato  l'idea che il mercato sia come una giungla dove vince il più forte, dove non ci devono essere limiti alla libertà di intrapresa economica anche quando dovrebbero essercene per impedire quello che una volta consideravano (seguendo la regola massima del rinnegato Marx) i peggiori dei mali: lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, la mercificazione del lavoro, l'eliminazione di ogni forma di socialismo inteso come equa distribuzione delle risorse. A sentirli parlare si rimane senza parole, Loro ne hanno a bizzeffe. Continuano a ritenersi maestri e si ritengono in dovere di spiegare agli altri perché sbagliano pensando cose diverse, e senza avvertire la necessità e il dovere di spiegare i propri errori, di quando credevano in cose totalmente diverse da quelle nelle quali dicono di credere adesso e che quindi dovrebbero risultare necessariamente sbagliate anche ai loro occhi.                                                                                                                                                                                                                            I nuovi cantori del libero mercato continuano a dirsi di sinistra e di volersi opporre alla destra. Ma si capisce che hanno perso la bussola e non sanno più dove si trova la destra e dove la sinistra, dove l'alto e dove il basso. Ma non gli importa, perché badano soltanto a restare al centro... dei propri interessi.

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Commenti

Un comunista è, è stato e resterà sempre un comunista, così cone un fascista è, è stato e resterà tale. Non sono certamente pericolosi., non governeranno mai. Il vero pericolo arriva dagli ex che camuffati ora di qua, ora di là fanno danni irreparabili. Per non parlare di coloro che pur camuffati, a destra o a sinistra, lo erano per mero tornaconto. Ora, ai primi tepori, spuntano come funghi, ma attenzione non sono mangerecci.
Tolta la completa ignoranza del teramano di cosa sia il libero mercato. Posso purtroppo dare ragione all'articolo. P.s. l'Italia nn è un paese dove vige il libero mercato
Quello che è avvenuto in Italia dalla morte dell'ultimo grande dirigente comunista, E. Berlinguer, seguita dalla soppressione del Pci, rottamato e trasformato nel più affidabile servitore dei capitalisti, si è rivelato funzionale alla realizzazione del programma della loggia massonica P2, che prevedeva un sistema politico dove si sarebbero alternati al governo due schieramenti perfettamente integrati al sistema del libero sfruttamento di donne, uomini e ambiente, in nome del massimo profitto egoistico. Il mercato e l'iniziativa privata, come scriveva il grande rivoluzionario Lenin che al contrario di Stalin morì troppo giovane, non vanno repressi ma indirizzati nell'interesse generale. Anche la nostra Costituzione afferma questo principio che i maggiordomi politici delle grandi lobby vorrebbero cancellare. Il mercato senza regole e la sfrenata corsa ai massimi profitti, sono e restano le cause di guerre, di immani tragedie, di fame, miseria e ignoranza. In prospettiva, il consumismo sfrenato che regge il sistema del "libero" mercato, dove il pesce grande divora il piccolo, è destinato a portare il pianeta e l'umanità al collasso. Caro e stimato professore, anche i mafiosi e gli opportunisti si fanno il segno della croce. Il problema è che in troppi fanno finta di crederci.
Caro Rosso di Sera, La differenza tra i comunisti e non comunisti sta che i secondo Il Capitale di Marx l'hanno anche Capito. Il PCI dei vari criminali non ultimo il vostro Mitico Berlinguer, ha solo creato povertà, morte e distruzione.
Con uno di questi ex comunisti o forse ex socoialista visto che politicamente raccoglie consensi in una frazione cittadina dove i socialisti nel dopoguerra, sia al tempo di Nenni che di Craxi sono andati sempre per la maggiore, cantore del libero mercato , mi ci sono scornato un paio di giorni fa in merito al dibattito che si è scatenato sul web in merito all'apertura in città di un punto vendita Mondadori. Ho constatato di persona che sostanzialmente in senso liberista non si differenzia da tanti cosiddetti compagni di quando era in auge il comunismo, questi ultimi lo erano solo quando si trattava di mettere in comune i beni altrui , così il mio interlocure e non so fino a quando collega di partito nel PD. Nel dibattito è venuto fuori che fino quando erano in discussione le attività di piccoli librai cittadini indipendenti come quella del sottoscritto e di altri miei colleghi il nostro si è manifestato tutto liberista e globalista soprattutto nell'acquisti di libri , quando nella discussione gli ho capovolto la scrippella ( siamo a Teramo che che ne dica su fcb un buontempone panzone sul mio italiano ritengo si possa dire ) e gli ho messo sullo stesso piano gli incarichi che, certi tecnici impegnati in ruoli politici amministrativi nel territorio provinciale, si scambiano alternandosi nel prenderli nei vari comuni per la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche , proponendo IO di dare certi incarichi a studi tecnici nazionali alla Renzo Piano e suoi simili , prima si è offeso poi mi ha cancellato i commenti da me postati .
Il vero libero mercato in Italia non è mai esistito. Perchè non pubblicate l'articolo di tal cicchitto, ospitato con onore su l'Unità? Si, avete capito bene l'Unità ( riempita di "grandissimi giornalisti"; ci potremmo rendere conto che da noi è esistito ed esiste solo il "libero scambio".
Certa gente o cancella oppure minaccia querele. Al cancellino non possiamo opporci , con le minacce ci puliamo il culo. Caro "palese" ngule che cambigne di partite tì. Ma anche tu transiterai nel partito della nazione? Il travaso è iniziato.
Purtroppo, il lavaggio del cervello avvenuto negli ultimi 30 anni per mano dei revisionisti e dei prezzolati inservienti del grande capitale, ha mietuto vittime a iosa. Solo in questo modo si giustificano le panzane sparate da "Massa massa", che non sa di essere libero anche di parlare a vanvera, grazie soprattutto per le lotte e i sacrifici in vite umane di tanti illustri comunisti, a cominciare da Antonio Gramsci. Berlinguer un criminale? Di quale crimini si sarebbe macchiato? Ti ha in-formato quella scuola vetero dc, secondo la quale i comunisti mangiano i bambini? Povera Italia. @salah al-din, un vero comunista resterà probabilmente sempre comunista, ma quelli finti alla prima occasione seguiranno, come in tanti casi è avvenuto, la tua vocazione democristiana. "L'Unità", vedo che brancoli nel buio, ha smesso di essere comunista con lo scioglimento del Pci, e oggi rappresenta il pensiero neo democristiano renziano. I moderni "fascisti", nemmeno di questo ti sei accorto, hanno cambiato il colore della camicia, da nero a bianco, e non hanno mai lasciato i posti di potere. Basterebbe studiare le attuali riforme elettorali e costituzionali per rendersi conto che al governo ci stanno già. Ti consiglio di leggere il moderno e attualissimo Marx per capire il "libero" mercato. Ti servirebbe per non farti prendere per i fondelli dal primo ignorante che apre bocca.
Esimio rosso di sera, la mia vocazione democristiana? Cerebrum non habes. L'Unità ha smesso..... ma da quanto non la leggi? Prima una parvenza di sinistra se la dava. Conosci i nuovi giornalisti? Sbaglio o è diventato l' organo ufficiale di una pseudo DC? Cosa gli potrebbe aver garantito il neo segretario del PDC? Se mi conosci bene, come penso che mi conosca, sai benissimo che faccio colazione con pane e Marx non più con i bambini.