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Video-Paolo Tancredi: Le Piattaforme sono un'attrazione turistica e di pesca. Si TRiv.

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Non abbiamo parole.
Iniziamo dalle tante leggi.
Facciamo ordine.

"Decreto legislativo 7 luglio 2010 n,121, all’articolo 2 punto 17, prevede quanto segue :“ 17. Ai fini di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, all’interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonchè di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9. Il divieto è altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia marine dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette, oltre che per i soli idrocarburi liquidi nella fascia marina compresa entro cinque miglia dalle linee di base delle acque territoriali lungo l’intero perimetro costiero nazionale.".
Problema di inquinamento, pesca vietata, problema turistico per il pericolo ambientale.

Come ha commentato il tutto, l'onorevole Paolo Tancredi, Uomo di Alfano, NCD, di Renzi, di Brucchi, di D'Alfonso, di Pavone,  intervistato in una trasmissione su Rete Otto?
Le Piattaforme sono un'attrazione turistica, ( sono note, caro Tancredi, le agenzie e gli alberghi che promuovono gite sulle piattaforme petrolifere.
Ci saranno prenotazioni da tutto il mondo. Andiamo a respirare l'aria delle trivelle e mangiare un pò di cozze al petrolio. Fantastica programamzione turistica), di pubblicità ( sono chiari ed evidenti gli striscioni pubblicitari sulle piattaforme poste a 5 miglia dalla costa)  di pesca ( che è vietata a 500 metri dalle piattaforme), per i sub ( vietato o meglio sono per scopi specifici e dopo l'autorizzazzione delle società petrolifere) e tutte le norme, leggi e referendum, proposte dai No Triv sono eversive.
Paolo Tancredi  è quindi esperto di Turismo, Biologia Marina, Pesca e Costituzione.
Il nuovo Razzi.
Tutto il resto è una legge da violare.
Tutto il resto è Giorgio D'Ignazio che ancora gli cammina un passo dietro.
Immaginate il futuro.



 

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Commenti

Tancredi è un vero illuminato. Ieri ha presentato la Manovella, associzione non politica, infatti c'erano solo politici. D'Ignazio sta lavorando per diventare un giorno come Paolo Tancredi. In questo momento non è ancora all'altezza. Pensate al livello.

Se tancredi è cosi, D'Ignazio che sta cercando di emulare, verrà identificato come l'unico e vero erede di Razzi. Fidatevi, io lavoro nel mondo dello spettacolo da anni. D'Ignazio quando rilascia le sue interviste non si capisce nulla ma è bravissimo.

Avete provato a fare un test a Tancredi? Forse non era in sé quando ha fatto quelle dichiarazioni... Il turismo è ben altro vero Di Dalmazio?....

Al confronto Razzi è uno statista...
Tutti hanno l'auto, il motorino, il telefonino, la lavatrice ecc.ecc. e poi rompono i c......i se qualcosa non funziona, l'importante che il petrolio venga da altre nazioni così come le antenne siano lontane da casa propria e l'energia elettrica venga dalla Francia, per non parlare delle discariche. Se si farà un referendum SI TRIV sarò il primo a firmare.
Tancredi lei è un politico di livello nazionale e rappresenta Teramo a Roma e se non e' all'altezza del suo compito si dimetta. Prima di parlare e non lasciare dubbi:TACCIA
@Sandro, il telefonino o la lavatrice non ci azzeccano con uno scempio ambientale da evitare, perchè anche prosciugando tutto il petrolio e il gas presenti nel nostro sottosuolo terrestre e marino, non si risolverebbe di una minchia l'esigenza energetica regionale e nazionale, ma si regalerebbero solo profitti a mercanti che restituirebbero agli abruzzesi un sottosuolo svuotato in un territorio sismico. L'estate scorsa Tancredi è andato in Sardegna con la barca per visitare le piattaforme petrolifere, e si è tuffato ad ammirare la flora e la fauna marina?.... Strano. Mi è capitato di vedere documentari sulla morte e la scomparsa dei pesci nei perimetri che circondano le trivellazioni. Però, come dice il Falco, le cozze sono molto resistenti e per l'onorevole l'antipasto si potrebbe sempre rimediare. NO triv
Ma questo video finirà a striscia la notizia o le Iene Giancarlo attivati ti ringrazieranno
che eravamo arrivati in fondo al barile ci si sapeva , ma questa le supera tutte ..............
Tancredi Paolo , il politico della trivella con manovella !
Nel nome del Padre, del figlio e dello spirito santo, amen
il signor "traguardi" e le sue...cazzatelle
@NOTRIV Come mai nella tua requisitoria ti sei scordato di menzionare automobili e trasporti????? Per tuo sapere ti informo che le "trivelle' estraggono petrolio in mari profondi anche 8.000 metri, figuriamoci che problemi potrebbero avere in una bagnarola come l'Adriatico e sempre per tua conoscenza in questo mare nonostante le false notizie di voi ambientalisti che dite non vale la pena, in realtà c'è tanto di quel petrolio che potremmo fare a meno di comprarlo da altre Nazioni
Non puo' averlo detto veramente.
Non sarebbe meglio affermare: sì, siamo per il petrolio, ma lasciamolo li per le prossime generazioni, decideranno loro fra 30-40 anni. Adesso e fino ad allora, sviluppiamo quello che c'è sopra i terreni (non certamente con un altra legge capannoni).
Caro Avast, se poi dovesse capitare un disastro ambientale (perché purtroppo succede) come quello del golfo del Messico potremmo dire addio a tutto! E lì "almeno" si trattava di un mare aperto, l'Adriatico sarebbe spacciato, così come la flora, la fauna e tutta l'economia che ci gira intorno. Bisogna considerare i costi rispetto ai benefici. Le energie fossili non sono il futuro; non si tratta di essere ambientalisti, ma solo lungimiranti.
Semplicemente demenziale.
al solo pensiero che questo qui è relatore della legge di stabilità mi trema il cuore. forse riterrà opportuno estendere a tutta la penisola il suo plan turistico a base di trivelle? Nel frattempo i dati di oggi ci dicono che l'Italia è maglia nera europea per morti premature legate all'inquinamento...che tristezza.
@Anto Ti sei risposto da solo, comunque se proprio non lo dovessi capire ti rispondo. Il golfo del Messico e' un oceano e come tale viste le sue dimensioni e' difficile intervenire mentre l'Adriatico che è una bagnarola con i mezzi oggi a disposizione si risolverebbe il tutto in breve tempo e con dei danni veramente limitati
UNA MERAVIGLIOSA PIATTAFORMA PETROLIFERA. Io la vedrei bene anche a Capri, accanto ai faraglioni , davanti alla Canzone del Mare,sarebbe una sciccheria, una vera raffinatezza. Una bellissima piattaforma sulla quale lavorano tanti operai felici che, fra un canto e un ballo, estraggono tanto petrolio per il bene di tutti noi! Visitare una piattaforma petrolifera è come visitare la Torre Eiffel a Parigi o il Colosseo a Roma, un biglietto salato e una coda interminabile perché tutti vogliono poter dire "anch'io ci sono stato! ". Senza contare le bellezze sottomarine che fanno dell'impianto per la perforazione di pozzi di idrocarburi, un vero paradiso per sub! ........com'è triste Venezia
L'ecosistema sarebbe compromesso irrimediabilmente in pochissimo tempo. Ma poi non è meglio prevenire che curare?
@Avast, le requisitorie le lascio agli avvocati e ai magistrati. Esprimo solo la mia opinione esattamente come fa lei. Tutti gli esperti e i tecnici che ho avuto modo di ascoltare, anche neutrali rispetto alla possibilità di trivellare, parlano di alcuni mesi di autonomia energetica con l'eventuale estrazione di tutto il combustibile del nostro sottosuolo. Alcuni paesi arabi che si sono arricchiti con il petrolio e che continuano ad esportarlo, investono ingenti risorse sulle energie alternative mentre l'Abruzzo, che se curato non avrebbe nulla da invidiare alla Val D'Aosta, dovrebbe ulteriormente martoriare il suo territorio per non risolvere un cazzo? In questi giorni numerosi scienziati hanno ricordato i gravi danni causati all'atmosfera e al pianeta dall'eccessivo consumo dei derivati del petrolio. Posso capire l'indifferenza interessata delle multinazionali e della politica asservita, che piuttosto di ridurre o disciplinare il bieco e cieco consumismo preferiscono far finta di nulla, ma ascoltare dei normali cittadini stare al loro gioco..... Dovremmo dire "avast" all'insozzamento della nostra terra, della nostra acqua e della nostra aria, anche rinunciando alla macchinetta o al macchinone per ogni componente delle nostre viziate e pigre famiglie se necessario. Si vive e bene con i prodotti della buona terra, bevendo acqua pura e respirando aria pulita. Il governo pensasse ad investire nella ricerca e nelle fonti energetiche non inquinanti, e la smettesse di sfrusciare soldi per le mance elettorali o per compiacere i nuovi e sempre vecchi affamatori di popoli (evasori, corrotti e faccendieri di ogni risma). L'Adriatico sarà anche una bagnarola, ma più che sufficiente per causare disastri a seguito di eventuali maremoti. Ci penserebbe lei, insieme a Renzi e ai petrolieri a impedire il peggio?....campa cavallo!... Avast...NO triv.
SI TRIV...se non fosse che ancora è vivo il ricordo del misero crollo del trabocco Turchino, plastica rappresentazione della nostra incuria SI TRIV...se non fosse che Chieti riposa su una delle discariche abusive più grandi d'Europa, con buona pace delle sue splendide e dolci colline SI TRIV...se non fosse per il dissesto idrogeologico che ogni giorno fa scivolare un pezzo d'Abruzzo a valle SI TRIV....se non fosse per un tesoro da ricostruire chiamato l'Aquila (ve la ricordate?) SI TRIV, se non fosse per il pressappochismo, la pervicacia e l'insolenza con cui il nostro territorio è stato ed è violentato. Davanti a tale violenza, ogni proposito di pronto intervento o cura ambientale si svela per quello che è: un patetico tentativo di mettere a tacere quello che ancora resta di coscienze sopite da quintali di spazzatura. Per quattro soldi, che manco vanno a noi, trivellate sto deserto, CAPRE, che non mi fiderei a far fare a questa gente manco una buca nel mio giardino.
Vado al mare a Tortoreto da tanti anni..........proprio a Tortoreto qualche anno fa comparve la pubblicità di una gita in barca a vela che aveva come destinazione la piattaforma petrolifera di fronte al Salinello(sull'itinerario c'era anche la visita guidata alla "cozzara").Due sono le considerazioni finali: A- l'unico turista è stato Paolo Tancredi B-la barca a vela era la SUA
Tancredi: "Perchè noi dalle piattaforme non avremo mezzo danno!" - Eh no qui casca l'asino! La parola di un esperto: ecco cosa provoca l’inquinamento da trivellazioni petrolifere credo sia utile dare alcune informazioni tecniche riguardo alle trivellazioni petrolifere che in queste ultime settimane stanno preoccupando gli abitanti di Pantelleria. Ho lavorato per anni a bordo delle piattaforme petrolifere in giro per il mondo. Attualmente lavoro sempre nell’ambito off-shore seppur non più nel campo petrolifero. Voglio comunicare quelle che sono le caratteristiche tecniche di un impianto di perforazione petrolifera al fine di dare una più precisa idea dei rischi di inquinamento che il mare di Pantelleria potrebbe avere. Una piattaforma petrolifera, in genere, non inquina col petrolio. In anni e anni di lavoro non ho mai visto cadere una goccia di greggio in mare. L’inquinamento però c’è ! L’inquinamento è dovuto al processo che si mette in atto quando si fanno i lavori di manutenzione e/o sostituzione delle pompe che estraggono il greggio. Tali pompe, poste nel sottosuolo all’interno del giacimento petrolifero (che può anche essere a migliaia di metri sotto la crosta terrestre), di tanto in tanto devono essere sostituite, oppure diventa necessario posizionarle a profondità diverse a causa della graduale diminuzione di resa del giacimento (si va a pescare il petrolio a maggiori profondità che di solito son sempre ricche di ulteriore petrolio). Durante queste operazioni si estrae la pompa da sostituire, da manutenzionare o da riposizionare. In tal modo, una volta estratta la pompa, si mette in contatto il giacimento petrolifero con l’atmosfera attraverso il “buco” di perforazione. Essendo che il giacimento ha pressioni superiori a quella atmosferica diviene necessario evitare “l’eruzione” del greggio che, avendo pressioni notevolmente superiori a quella atmosferica, spontaneamente tenterebbe ad eruttare. Per evitare ciò si riempie la colonna (casing) che collega la piattaforma col giacimento, con il “MUD” (tradotto dall’inglese significa “fango”, ma in realtà si tratta di un mix di prodotti chimici che in certi casi hanno un elevato indice di tossicità. In particolar modo nei pozzi petroliferi off-shore (come quelli che ci riguardano) si usa un MUD del tipo SBM (Synthetic Based Mud) costituito da oli sintetici con un certo grado di tossicità. Meno frequentemente vengono usati dei MUD del tipo OBM (Oil Based Mud) che hanno un notevole indice di tossicità. Ci sono anche MUD a base di acqua WBM (Water Based Mud). Questi tipi di MUD sono spesso usati e comunemente consistono in Bentonite con diversi additivi chimici come: Solfato di Bario, Carbonato di calcio ecc. Inoltre vengono usati in certi casi altri additivi per determinare la viscosità del MUD come ad esempio la cellulosa polianianica, il Glicole e molti altri che è inutile elencare. Il MUD, col suo peso, crea una pressione idrostatica che vince quella di eruzione. Pertanto si evita il rischio di una eruzione spontanea che non solo inquinerebbe il mare, ma che sarebbe fatale per la gente che ci lavora su. Nella mia esperienza sulle piattaforme petrolifere in Congo, il MUD veniva non di rado disperso in mare. Esiste una procedura di recupero che teoricamente deve essere rispettata, ma a volte, a causa di perdite oppure di cattive condizioni meteo, il MUD finisce comunque disperso in mare. L’inquinamento pertanto diviene periodicamente un fatto concreto (ossia ogni volta che si sostituisce, si manutenziona o si riposiziona una pompa). E ogni piattaforma può avere anche 20 pompe, con la conseguenza quindi di richiedere un frequente lavoro di manutenzione. La precauzione, che però solo parzialmente potrebbe attuarsi. è quella di pompare tale MUD dentro le casse di raccolta e recupero oppure trasferirla ai Supply Vessels (rimorchiatori d’altura) che ogni piattaforma ha a disposizione 24h su 24h. Comunque tali precauzioni sarebbero solo parziali, in quanto una certa quantità di MUD necessariamente deve finire in mare oltre che essere assorbita dal sottosuolo attraverso il giacimento… Inoltre, in situazioni di cattive condizioni meteorologiche diviene alquanto complicato fare tali operazioni coi mezzi navali (supply vessels).
Ringrazio l anonimo che ha spiegato in che modo le piattaforme ppetrolifere inquinano. Sono una persona ignorante, senza titolo di studio, l onorevole Tancredi non lo è(ha una laurea, occupa un posto in Parlamento, proviene da una famiglia colta....etc) ..........mi chiedo se l'onorevole si sia mai informato sugli aspetti negativi delle trivellazioni. Io, sempre da ignorante, non riesco a vedere le trivellazioni come fonte di incremento turistico. Io, però, sono ignorante perché""ignoro""........l onorevole, invece, ""ignora""perché GLI CONVIENE
Ringrazio l anonimo che ha spiegato in che modo le piattaforme ppetrolifere inquinano. Sono una persona ignorante, senza titolo di studio, l onorevole Tancredi non lo è(ha una laurea, occupa un posto in Parlamento, proviene da una famiglia colta....etc) ..........mi chiedo se l'onorevole si sia mai informato sugli aspetti negativi delle trivellazioni. Io, sempre da ignorante, non riesco a vedere le trivellazioni come fonte di incremento turistico. Io, però, sono ignorante perché""ignoro""........l onorevole, invece, ""ignora""perché GLI CONVIENE
LA PIATTAFORMA DELLA MORTE....NERA! .....................6 dicembre 2015 "....piattaforma petrolifera in fiamme nel mar Caspio, 32 morti ". Piattaforme danno zero? Pare proprio di no! Pare che neppure economicamente sia un buon affare per le popolazioni rivierasche abruzzesi; infatti sinora nessuna provincia si è arricchita con le " piattaforme " offshore davanti la propria spiaggia e ....... il disastro dietro l'angolo! Honi soit qui mal y pense