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20 anni di noi... di 118 Abruzzo!

6 minuti

Correva l'AD 1995, quando la nostra Regione finalmente attuava il DPR del '92 che decretava l'istituzione del numero unico 118 per l'Emergenza Sanitaria in Italia...
Nelle 4 quattro provincie abruzzesi, in una stanzetta più o meno buia, quella sera del 20 novembre del '95, un medico, un infermiere ed un autista… speravano vivamente che nessuno s'accorgesse che il 118 aveva appena fatto il suo primo vagito...
Ognuno, mettendosi in gioco, si affacciava come poteva alla finestra dell'emergenza sanitaria, col proprio piccolo bagaglio, ma pronto ad imparare...
Gli anni sono corsi veloci... il 118 abruzzese, col testardo e sardo Costantino, raccordandosi con i nuovi amici, i ‘centravanti di sfondamento’ Amedeo Budassi, Enrico Catalucci, Gabriele Ragni e Gaetano Pallini… muoveva le prime mosse con umiltà e determinazione, su una pur modesta scacchiera... tutto da fare, molto da inventare!

A salti lunghi, impensabili prima, questa nuova realtà trovava spazio e riconoscimenti nel panorama italiano, dimostrando una inaspettata vitalità ed intraprendenza...
Perfino il coordinamento infermieristico fra le CC.OO. della Regione mostrava questa dinamica voglia di fare, di crescere, di accantonare campanilismi e protagonismi...
Fra momenti luminosi e periodi di buia disattenzione della politica, nonostante il recalcitrare di attacchi individualistici, ambigui, di campanile… il 118 Abruzzo è diventato maggiorenne, adulto... scoprendo che tra spending rewiew e distrazioni politico-amministrative, la strada diventava sempre più contorta e difficile, sempre più in salita...
La strada del 118 Abruzzo è stata costellata di sfide e frequenti rimesse in discussione di questioni che si sperava fossero ogni volta consolidate... ricominciare, adattarsi, abbozzare, ripartire… anche i più forti si sentono mancare…
La scomparsa di Gabriele Ragni assestò un brutto colpo, una profonda ferita che chiamò la truppa a serrare le fila, a non fermarsi! Il 118 non può fermarsi, bisogna procedere, la mission ci aspetta...

L'avvicendamento al dr. Ragni di Claudio Lalli e poi Vincenzino Lupi, di Dante Ranalletta al dr. Budassi, di Gino Bianchi al dr. Catalucci, di Giulio Di Berardo e poi Silvio Santicchia al dr. Pallini… è stato tutto un riprendere, ricominciare, adattarsi… emulare, cambiare…
Sarebbe infinito citare chi ha fatto la storia del 118 Abruzzo, ma oggi crediamo soprattutto che, senza false modestie, senza dimenticare nessuno - in modo speciale chi ha lavorato con impegno e senza glorie personali per il bene e la crescita di questo Servizio (per esempio l’infaticabile Ing. Camillo Odio)… volessimo citarli tutti, la lista sarebbe tanto lunga, quanto sorprendente… - Riteniamo poter dire che LA STORIA SIAMO NOI, siamo la storia del 118 in Abruzzo!
Infatti, questa storia in Abruzzo l’ha fatta soprattutto chi ha dato al 118 molto più di quanto ha ricevuto, chi ci ha creduto quando non pareva conveniente farlo, chi ha resistito, chi ha messo l’importanza di questo Servizio per i bene della gente prima e sopra i propri interessi, chi non è stato meschino, chi - oltre al dovere - ha mostrato dedizione e passione… Ecco, chi si riconosce in questi valori ed in questo impegno… può e deve dire: La Storia del 118 in Abruzzo, siamo noi!

La politica è stata spesso disattenta ad un Servizio che tutti idealmente vorremmo pronto, efficiente, rapido ed efficace … Ma noi non siamo avvezzi alla demagogia, lo diciamo con tranquillità e onestà… perché abbiamo paura di dover dare ragione a chi lo pensa, temiamo di dover ammettere che in qualche modo ci sembra di essere al capezzale del 118…Vogliamo sperare il contrario, lo speriamo per il bene della nostra gente… perché l’Abruzzo sia una terra ‘sicura’ a partire proprio dalle situazioni salvavita… Desideriamo che lo sia per i nostri turisti, per i nostri cari, per il o futuro… Vogliamo combattere perché lo sia di più e non di meno… non vogliamo aspettare di perdere la vita o un nostro caro per convincercene…  
Sul valore della vita umana non c’è spending review che tenga, non c’è ‘piano di rientro’ a cui possa soggiacere una tale priorità! Il 118 Abruzzo ha bisogno di essere rianimato, defibrillato e riportato in salute, per occuparsi della salute di tutti noi e dei nostri cari!

Noi che componiamo la base operativa del 118, lo zoccolo duro nelle centrali operative e delle squadre sul territorio, noi che abbiamo vissuto gli anni migliori con un meraviglioso esercito di volontari sempre meno coinvolto… noi non siamo nella stanza dei bottoni, non frequentiamo i salotti del potere… abbiamo delegato altri a farlo… MA chiediamo loro di non perdere di vista il bene della gente, la sicurezza della gente d’Abruzzo… o tradiranno il loro mandato e si accolleranno la responsabilità del tramonto di uno dei Servizi più importanti, irrinunciabile nella salvaguardia della salute!
Oggi, certo con onestà ed ‘a denti stretti’, come il corridore in grosso affanno, a corto di fiato… siamo qui a ricordare, comunque a festeggiare, a festeggiarci… Gabriele Ragni con noi! Come comitato promotore festeggiamo esprimendo un grosso GRAZIE… a Te, a Voi, a chi c’è ancora e a chi non c’è più! Grazie a chi non ha mollato e a chi non mollerà, ed anche a chi ci aiuterà nella ricerca del bene, attraverso il 118!!!

La conclusione E un desiderio, un auspicio, un obiettivo… che cogliamo dalle parole di uno stimato pensatore anglofono, pensando alla nostra storia, che vi lascio e vi lasciamo col cuore:

Chi non è pronto ad imparare dalle lezioni della storia… è condannato a ripeterne gli errori!(cit.)

 

Auguri al 118 per i suoi 20 anni! Auguri a te, a me, a noi…

… perché la storia, almeno stavolta, siamo noi!!!

Il Comitato Promotore

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Onori e gloria ai colleghi del 118, sempre altamente professionali nonostante le tante magagne che il sistema politico si inventa per mettere i bastoni tra le ruote. Di giorno, di notte, col sole, con la pioggia, sia giorno feriale o festivo, per gli angeli del 118 è sempre un onore indossare quella divisa rossa e mettersi al servizio di chi ha bisogno di una mano, anche quando la loro presenza non è proprio urgente. Si fanno in quattro per venire a capo della situazione che si trovano davanti ed è proprio grazie alla loro enorme professionalità che tante vite sono state salvate, che tante persone possono dire di avercela fatta. Anch'io sono un infermiere ma non del 118 e mi sarebbe piaciuto farne parte, ma il mio diploma non mi da accesso a questa meravigliosa categoria di infermieri e medici. Lo ripeto ONORI E GLORIA AGLI ANGELI DEL 118 ABRUZZO.
Ho sempre detto che se il 118 non ci fosse stato la mia vita professionale sarebbe stata molto diversa (sono infatti medico di famiglia). Senz'altro questo servizio mi ha aiutato a lavorare con più serenità. Ho conosciuto (e conosco) personalmente molti operatori del servizio ma devo tessere un'elogio particolare al dottor GIULIO DI BERARDO che senz'altro ha dato molto di più di quello che ha ricevuto. Un abbraccio fraterno a lui e a tutti coloro che si sono avvicendati negli anni per compiere molto di più del loro dovere. Glauco Ursini