Ho perso i capelli e la forza a seguire il gioco delle tre carte, dei quattro cantoni e dei fuori gioco della politica democristiana.
Gaspari, Salini, Silvino, Gatti e ora, Mariani.
Ci vuole il fisico montanaro di Minosse e la sua licenza di uccidere.
Agente speciale delle due M.
Mariani e Monticelli.
Il buon D'Alfonso ha cercato di spiegare la sua sanità pubblico-privata privo di preparazione adeguata, supercazzolando la platea aprutina con progetti stradali, ponti lunari, stellari, a forma di cielo, fino agli ufo e poi, l'assenza rumorosa dell'Assessore Paolucci, sintetizzata in un contro documento bruciato ore prima.
Una sconfitta nella sconfitta da parte della nuova sinistra.
Che sinistra?
Il documento approvato che cosa determinava?
19 a favore del documento quindi contro l'Asl unica.
5 contrari quindi a favore dell'asl unica di D'Alfonso e Paolucci.
2 astenuti.
Ho apprezzato la coerenza dei cinque voti a favore dell'asl unica; cinque dirigenti, cinque soldati che però hanno fatto una battaglia senza generale.
Armiamoci e partite, ecco il motto di Marco Verticelli che fiutata la sonora sconfitta si è subito adeguato.
Indovinate?
Le gote rosse del Pd, promotore, gran burattinaio del neo movimento a sinistra, ha votato contro l'asl unica.
Un finale a sorpresa che rende tutto il resto inutile.
Quella sottile amarezza che proveremo quando ci sarà ancora qualcuno, qualche verticelliano che tenterà di giustificare questa ennesima coerenza.
Quella attesa politica che dovrebbe essere gustata, nell'attimo prima delle dimissioni di Marco Verticelli.
Nessuno del suo gruppo avrà il coraggio di proferire critica.
E allora, viva Marco Verticelli.
Il nuovo Democristiano.
Commenta
Commenti