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Tercoop: Ci vogliono escludere per debiti...

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Continuando a lavorare con i ricavi che da anni non consentono la copertura dei costi di gestione a causa della riduzione degli stalli a pagamento, la Tercoop dall’estate 2014 è stata costretta a sospendere il pagamento del canone per l’occupazione del suolo pubblico per poter pagare gli stipendi al personale impegnato nella gestione dei parcheggi, già penalizzato per anni dalla rinuncia alle ferie retribuite, alle tredicesime e all’accantonamento del TFR. Il contratto sottoscritto con l’Amministrazione comunale prevede l’obbligo dell’osservanza del contratto collettivo nazionale dei lavoratori e di conseguenza la cooperativa sociale è attualmente indebitata con il Comune, per la prima volta in 23 anni di gestione del servizio, di 160.000 euro  destinati all’aumento con il prolungamento della proroga, e ai quali l’Ufficio Tributi aggiunge sanzioni e interessi.
L’Amministrazione comunale ha la facoltà di aumentare e diminuire le strisce blu gestite dalla Tercoop, ma non di ridurle soltanto non consentendo alla cooperativa sociale di rispettare punti essenziali del contratto. Gran parte degli spazi sottratti alla cooperativa sociale sono rimasti per anni incontrollati e contesi perennemente dalla sosta selvaggia.

 L’Amministrazione comunale prospetta e annuncia da tempo centinaia di strisce blu aggiuntive rispetto alle attuali. Nella proposta del nuovo Piano Parcheggi si passa da 483 stalli a pagamento a più di 800. Perché alla Tercoop sono stati solo diminuiti, nonostante gli uffici comunali interessati e lo stesso Sindaco fossero informati delle difficoltà sorte dalla mancata compensazione dei ricavi sottratti?  Abbiamo proposto e sollecitato soluzioni, per iscritto e a voce, per evitare l’indebitamento o per estinguerlo quando il suo ammontare era di più modesta entità, ma come risposta solo il silenzio.    Le normative vigenti non consentono a un’impresa indebitata con l’Ente Pubblico di poter gestire servizi pubblici. Se il contenzioso non venisse sanato, la Tercoop verrebbe esclusa per morosità dalla prossima gara per l’affidamento dei parcheggi, con il risultato di 28 persone disoccupate di cui più di un terzo considerato svantaggiato dalla legge e un danno economico per il Comune, che oltre a non incassare la tassa insoluta non potrebbe prendere in considerazione la nostra proposta di partenariato definita vantaggiosa dallo stesso assessore Giorgio Di Giovangiacomo nei mesi precedenti alle sue dimissioni. Alla cooperativa sociale resterebbe solo la magra consolazione delle vie legali per ottenere un risarcimento dal Comune per le centinaia di migliaia di euro svaniti con la riduzione degli stalli a pagamento e causa principale della nostra crisi finanziaria.  Per evitare che questo possa accadere, la scorsa settimana abbiamo scritto di nuovo al Sindaco e alla Giunta, ma anche ai Consiglieri Comunali. La Tercoop potrebbe essere esentata dal pagamento dell’occupazione del suolo pubblico come è avvenuto per il gestore di Piazza Dante, o in alternativa si potrebbe arrivare a una transazione fra la somma che la cooperativa sociale deve al Comune e gli oltre 300.000 euro di mancati ricavi richiesti all’Amministrazione per la continua riduzione di strisce blu, a fronte di maggiori costi di gestione per gli aumenti di Tia e Iva.   Confidiamo nel senso di responsabilità delle Istituzioni comunali e restiamo in attesa di una risposta non più rinviabile.  

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Commenti

Una domanda sorge spontanea : se i lavoratori Tercoop hanno tutte queste difficoltà come mai diversi di loro vanno in giro con BMW, MINI JEEP ecc. ?????
Egregio tex, le risposte sorgono ancora più spontanee delle sue pelose domande. Fra i 28 soci lavoratori ci sono alcuni che sono ancora in grado di mantenere un'auto, fra le quali un BMW del 2006 e una vecchia Jeep. La maggioranza dei soci, presidente compreso, l'auto di proprietà nemmeno la possiede. Approfitto dell'occasione per integrare quanto sopra esposto. L'Ufficio Tributi del Comune, per un evidente errore, negli ultimi 15 anni non ha mai conguagliato alla Tercoop la tassa di occupazione del suolo per i parcheggi indisponibili a causa dei mercati settimanali. La cifra complessiva versata in eccedenza ammonta a quasi 70 mila euro. Sempre l'Ufficio Tributi è disponibile, come gli impone la legge, a riconoscere alla cooperativa sociale il conguaglio per gli ultimi 5 anni, circa 22mila euro, mentre per il periodo antecedente intende avvalersi della prescrizione e tenersi la restante somma. Un vero peccato, perché altrimenti il nostro debito nei confronti del Comune di Teramo verrebbe quasi dimezzato. Leo Iachini.
Sono molto vicino ai dipendenti Tercoop ma il problema doveva essere affrontato forse prima? Ora non so quanto possa essere recuperabile...
Cari lavoratori Tercoop, a parte la solidarietà che mai vi verrà negata, è ora di prendere atto del fatto che l'equilibrio economico della gestione del servizio ha prodotto danni irreparabili al commercio ed allo sviluppo di alcune zone della città. Vi faccio un esempio su tutti; come si può giustificare la tariffa oraria di C.so Porta Romana? Certo non è una responsabilità dei soci, che si fanno il mazzo sotto il sole cocente ed al freddo più duro, ma di qualche furbacchione che ha messo in piedi una concessione dannosa per la città e per gli stessi dipendenti.
Ringrazio il signor Indignato per la solidarietà espressa. Sono anni che informiamo e sollecitiamo l'Amministrazione comunale a intervenire e i suoi silenzi e le sue responsabilità non possono e non devono essere pagate dai soci lavoratori. Anche le spinose questioni sorte nella gestione dei parcheggi di San Francesco e di Piazza Dante potevano essere affrontate con largo anticipo, ma in questi casi il Comune si è reso disponibile a riparare e compensare. Il sotterraneo di Piazza Dante doveva essere realizzato senza costi per la collettività, che invece ha già rinunciato a circa 300mila euro di Cosap condonata a titolo di risarcimento. Gli utili di un'impresa di capitali hanno forse la priorità rispetto ai diritti dei soci lavoratori di una cooperativa sociale senza scopo di lucro? Non ci risulta. Come recita quel piccolo manifesto esposto dai soci lavoratori 2 anni fa in consiglio comunale e ripreso da Giancarlo Falconi che ringrazio, basterebbe solo un po di buona volontà e vogliamo credere che il buon senso riesca a prevalere, perché in caso contrario non sarebbero solo 28 persone a pagare con la disoccupazione per responsabilità altrui, ma lo stesso Comune che verrebbe chiamato a rispondere legalmente per quanto accaduto. Chi avrebbe da guadagnare da questa sciagurata eventualitá? Solo il gestore che subentrerebbe all'uscita della Tercoop e che alla tutela dei posti di lavoro anteporrebbe i suoi legittimi e irrinunciabili profitti.
Gentile Anonimo, a nostro parere il commercio, a Teramo in particolare ma anche altrove, non é stato penalizzato dal costo della sosta. Nei centri storici di gran parte delle altre città i prezzi sono ben più esosi. Pagare 50 centesimi per parcheggiare mezz'ora nei pressi del negozio, senza perdite di tempo e sprechi di carburante per la ricerca di uno stallo libero, non dovrebbe essere un gran sacrificio per l'utente, il quale spesso lamenta l'insostenibilitá di altri costi della vita. Le tariffe sono state stabilite dal Comune non per aiutare la Tercoop, ma per favorire proprio il commercio cittadino. Le tariffe più economiche incentiverebbero le soste lunghe, penalizzando il ricambio e di conseguenza gli stessi commercianti. La Tercoop nei suoi anni di gestione ha fatto la sua parte scegliendo di non sanzionare con una multa, come avrebbe potuto, i ritardati pagamenti del parcheggio e non ci risulta che in tante altre città gli utenti godano di questo vantaggio. Ringrazio anche Lei per la solidarietà espressa ai 28 soci lavoratori della cooperativa sociale e la saluto cordialmente.