Quante albe e quanti tramonti?
La storia si conosce e riconosce attraverso i ricordi dei congressi politici vinti e persi.
Luciano D'Alfonso e Tommaso Ginoble.
La Margherita.
Ginoble contro Nisii.
Il congresso che vide l'alleanza tra Nisii e il segretario regionale Luciano D'Alfonso.
La vittoria fu merito di alcuni delegati che all'ultimo momento, come spesso capita in politica, passarono con Ginoble.
La vittoria dell'onorevole rosetano fu legata al dito, non quello con l'anello del rosario, di Luciano D'Alfonso.
Lo stesso Governatore che non ha mai legittimato la figura romana di Ginoble, giudicato lontano dalla sua idea di parlamentare della Repubblica.
Il risultato di questa democratica antipatia?
Dispetti politici e personali.
D'Alfonso si stringe a Sottanelli a cui lega Rosaria Ciancaione, neo dirigente regionale e futura candidata sindaco di Roseto.
Ginoble come reagisce?
In nessun modo o in tutti.
Le coincidenze raccontano dell'Assessore Regionale di Abruzzo Civico, Gerosolimo, amico di Paolo Gatti, che decide di abbandonare, di separare Abruzzo Civico da Scelta Civica di Giulio Cesare Sottanelli.
Si ritroveranno sempre per il volere del fato a Tagliacozzo, Ginoble, Gerosolimo e Gatti.
Il sindaco Pavone osserva e sorride.
Paolo Gatti con la probabile usicta da Forza Italia di Gianni Chiodi ( Idea di Quagliarello ) e compagnia bella, rischia di poter diventare coordinatore regionale.
Tancredi, senza dire nulla a D'Ignazio che è convinto di essere di centro destra, presenterà una lista civica.
NCD, partito di Giorgio D'Ignazio, rimane un alleato di Renzi al Governo Nazionale, ( D'Ignazio non sa, forse, che Tancredi e Federica Chiavaroli sono relatori della Legge di stabilità) fedele in Provincia, in maggioranza con Brucchi, fischiettante in Regione e alle amministrative, da listina civica come da contratto.
Il Movimento Cinque Stelle di Roseto?
Chi?
Ci piacerebbe scrivere di programmi mentre il popolo rosetano si avvia verso la più clamorosa delle astensioni.
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