Inutile ricordare le promesse elettorali del duo Luciano-Silvio.
D'Alfonso alias Paolucci.
Inutile perchè sarebbe come sparare sullo stato dei nostri fiumi, dei nostri depuratori, della salubrità del nostro sistema acqua.
Inutile perchè si dovrebbe far echeggiare lo sciabordio delle parole dalfonsiane quando promise di sciacquare le acque dei nostri fiumi dopo aver camminato a pelo.
Il pelo è rimasto ma questa è sempre la solita sindrome regionale.
Colpisce tutti, destra o sinistra o almeno chi non conosce le meravigliose oscurità.
Utile in questa che diventerà la battaglia sociale per eccellenza.
I dati dell'agenzia Agenas ( ente pubblico non economico nazionale, che svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari di Stato e Regioni, attraverso attività di ricerca, monitoraggio, valutazione, formazione e innovazione) confermano gli errori della sanità regionale.
Il Comitato San Liberatore non si Tocca, li pubblica con estrema puntualità, " Il 17 Novembre l'AGENAS ( per conto del Ministero della Salute ha analizzato sulla base dei dati riferibili al 2014 i punti nascita italiani elencando quelli che sono sotto gli standard previsti dall'ACCORDO STATO REGIONI DEL 2010.
Ebbene sono 123 i punti nascita in Italia che secondo l'AGENAS non garantiscono condizioni di sicurezza e quindi andrebbero chiusi e tra questi 123 non vi è il punto nascita di Atri CHE GARANTISCE LE CONDIZIONI DI SICUREZZA PREVISTE NELL'ACCORDO STATO REGIONI.
Ad onor del vero non viene menzionata neanche Ortona mentre in Abruzzo i punti nascita "insicuri" secondo l'AGENAS sarebbero quelli di Penne e Sulmona.
D'ALFONSO E PAOLUCCI HANNO SEMPRE PARLATO DI SICUREZZA DEI PUNTI NASCITA MA PARADOSSALMENTE IN ABRUZZO AD OGGI HANNO CHIUSO SOLO I PUNTI NASCITA DI ATRI ED ORTONA, CIOÈ QUELLI RITENUTI SICURI DALLO STESSO MINISTERO DELLA SANITÀ.
IL NUOVO E RECENTE DECRETO LORENZIN ADDIRITTURA PERMETTE DEROGHE PER I PUNTI NASCITA SOTTO I 500 PARTI.
ORA BASTA, SI FACCIA UN PASSO INDIETRO E SI EVITI QUESTA INGIUSTIZIA CHE PENALIZZA INGIUSTIFICATAMENTE UN TERRITORIO PER RAGIONI CHE ESULANO DALLA SICUREZZA.
IL PUNTO NASCITA DI ATRI DEVE RESTARE APERTO...PAOLUCCI E D'ALFONSO RIMEDINO AL LORO ERRORE PERCHÉ I DATI DEL MINISTERO HANNO UN VALORE MOLTO SUPERIORE ALLE LORO PAROLE.
INVITIAMO SUBITO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E L'ASSESSORE PAOLUCCI A VENIRE IN ATRI E AD ASCOLTARE LE NOSTRE RAGIONI AL FINE DI ADOTTARE DECISIONI CHE GARANTISCANO LA SICUREZZA DELLE PARTORIENTI E DEI NASCITURI DEL NOSTRO TERRITORIO.
LA PAZIENZA È ORMAI TERMINATA!!!".
Quella stessa pazienza che si tradurrà in una pubblica manifestazione il 5 Dicembre nel comune Ducale.
Atri sarà la Caporetto Dalfonsiana.
La famosa sconfitta nella battaglia dell'Isonzo.
I fiumi tornano sempre nella memoria del Governatore della Regione Abruzzo ma questa volta rischierà di bagnarsi molto altro, oltre i piedi.
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