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Atri farà cadere D'Alfonso e Paolucci. L'Agenas promuove il Punto Nascita...perchè chiuderlo?

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Inutile ricordare le promesse elettorali del duo Luciano-Silvio.
D'Alfonso alias Paolucci.
Inutile perchè sarebbe come sparare sullo stato dei nostri fiumi, dei nostri depuratori, della salubrità del nostro sistema acqua.
Inutile perchè si dovrebbe far echeggiare lo sciabordio delle parole dalfonsiane quando promise di sciacquare le acque dei nostri fiumi dopo aver camminato a pelo.
Il pelo è rimasto ma questa è sempre la solita sindrome regionale.
Colpisce tutti, destra o sinistra o almeno chi non conosce le meravigliose oscurità.
Utile in questa che diventerà la battaglia sociale per eccellenza.
I dati dell'agenzia Agenas ( ente pubblico non economico nazionale, che svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari di Stato e Regioni, attraverso attività di ricerca, monitoraggio, valutazione, formazione e innovazione) confermano gli errori della sanità regionale.
Il Comitato San Liberatore non si Tocca, li pubblica con estrema puntualità, " Il 17 Novembre l'AGENAS ( per conto del Ministero della Salute ha analizzato sulla base dei dati riferibili al 2014 i punti nascita italiani elencando quelli che sono sotto gli standard previsti dall'ACCORDO STATO REGIONI DEL 2010.
Ebbene sono 123 i punti nascita in Italia che secondo l'AGENAS non garantiscono condizioni di sicurezza e quindi andrebbero chiusi e tra questi 123 non vi è il punto nascita di Atri CHE GARANTISCE LE CONDIZIONI DI SICUREZZA PREVISTE NELL'ACCORDO STATO REGIONI.
Ad onor del vero non viene menzionata neanche Ortona mentre in Abruzzo i punti nascita "insicuri" secondo l'AGENAS sarebbero quelli di Penne e Sulmona.
D'ALFONSO E PAOLUCCI HANNO SEMPRE PARLATO DI SICUREZZA DEI PUNTI NASCITA MA PARADOSSALMENTE IN ABRUZZO AD OGGI HANNO CHIUSO SOLO I PUNTI NASCITA DI ATRI ED ORTONA, CIOÈ QUELLI RITENUTI SICURI DALLO STESSO MINISTERO DELLA SANITÀ.
IL NUOVO E RECENTE DECRETO LORENZIN ADDIRITTURA PERMETTE DEROGHE PER I PUNTI NASCITA SOTTO I 500 PARTI.
ORA BASTA, SI FACCIA UN PASSO INDIETRO E SI EVITI QUESTA INGIUSTIZIA CHE PENALIZZA INGIUSTIFICATAMENTE UN TERRITORIO PER RAGIONI CHE ESULANO DALLA SICUREZZA.
IL PUNTO NASCITA DI ATRI DEVE RESTARE APERTO...PAOLUCCI E D'ALFONSO RIMEDINO AL LORO ERRORE PERCHÉ I DATI DEL MINISTERO HANNO UN VALORE MOLTO SUPERIORE ALLE LORO PAROLE.
INVITIAMO SUBITO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E L'ASSESSORE PAOLUCCI A VENIRE IN ATRI E AD ASCOLTARE LE NOSTRE RAGIONI AL FINE DI ADOTTARE DECISIONI CHE GARANTISCANO LA SICUREZZA DELLE PARTORIENTI E DEI NASCITURI DEL NOSTRO TERRITORIO.
LA PAZIENZA È ORMAI TERMINATA!!!".


Quella stessa pazienza che si tradurrà in una pubblica manifestazione il 5 Dicembre nel comune Ducale.
Atri sarà la Caporetto Dalfonsiana.
La famosa sconfitta nella  battaglia dell'Isonzo.
I fiumi tornano sempre nella memoria del Governatore della Regione Abruzzo ma questa volta rischierà di bagnarsi molto altro, oltre i piedi.


 

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Commenti

Egregio Direttore, condivido la sua analisi e le sue conclusioni in merito al Decreto di soppressione del Punto Nascita di Atri di D'Alfonso del 15-Febbraio 2015, e soprattutto alla luce del Documento di cui sopra dell'AGENAS Nazionale. Sapevamo noi Comitati di questo, sapevamo che i criteri Atri li rispettava tutti (57), lo sapevamo che era solo una volontà politica della Giunta D'Alfonso (PD -IDV-SEL) a voler far chiudere Atri, ma nonostante risoluzioni, prese di posizioni, ricorso al TAR, non siamo riusciti a far ripensare lor signori dalle posizioni prese, cocciutamente prese. La sicurezza era il ritornello di Paolucci, ma non voleva affatto parlare e discutere della sicurezza che Atri invece offriva ed aveva da sempre offerto alle mamme ed ai bambini: statistiche alla mano, dati alla mano (ultimi 20 anni). Così avevano deciso e così doveva andare. Anche le anticipazioni fatte dalla stessa Lorenzin a Dicembre/Gennaio 2015 in un Convegno in Abruzzo, proprio a domanda e risposta sulla necessità o meno di chiudere i punti nascita, la stessa ebbe a dire ad un nostro giornalista di Atri (ABC-Signor Spada) che era la Regione che doveva valutare, anche ed in base alle proprie valutazioni anche orografiche. Ora, come vedete e leggete, sul Decreto stesso della Lorenzin emanato l'11-Novembre 2015, ha proprio detto anche questo, riconfermato anche questo, cioè la deroga ai 500 parti minimi per anno (ricordiamo che Atri ne ha fatti 514 nel 2014 e nella media degli ultimi 5 anni è al di sopra di 500) nonché la particolare situazione dei Comuni e del territorio da esso tradizionalmente servito della Val Fino, della Val Vomano oltre i centri della costa. Quindi, caro Comitato per il Percorso Nascita della Regione Abruzzo, è questo che dovete valutare, non altre situazioni e spinte politiche, ma solo questa realtà oggettiva ed obbiettiva. Atri può essere salvata, basta solo volerlo. Comitato Difesa Ospedale Atri dal 2006
Ricordatevi una cosa, più il pescarese volante sente il pericolo e più si avvicina la salvezza del punto nascita di Atri. Avete mai sentito parlare di un certo Mariani da Campli? Seguitelo bene. La Lorenzin conta come il due di coppe quando briscola è bastoni.