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Regione Abruzzo: Gli assistenti disabili ancora senza stipendio. Pronte le prime denunce...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Caro Presidente Luciano D'Alfonso,

Caro Presidente Renzo Di Sabatino,
Un piccolo riassunto...
Era il 28 Marzo del 2015.
L'anno scolastico scorso.
Scrivevamo " "I soldi non ci sono....ci dispiace".Lo slogan da giro in giro dell'attuale politica e i semi dipendenti pubblici, cioè coloro che lavorano per le cooperative sociali, che operano, a loro volta, nel sociale per gli enti pubblici, sono senza stipendio da mesi.
La Provincia di Teramo che dovrebbe pagare la cooperativa e a cascata la cooperativa ( Verdeaqua) che dovrebbe pagare gli assistenti ai disabili nelle scuole superiori, recitano in compartecipazione la stessa litania.
Avanti tutti insieme " I soldi non ci sono....ci dispiace".
La verità?
Fonti regionali ci raccontano di una legge che prevede Il servizio di competenza delle province mentre la Regione compartecipa se ha disponibilità di cassa  quindi non risulta essere vincolata!
L'ex assessore al sociale Paolo Gatti versò a suo tempo nel bilancio provinciale ben 800mila euro.
La Regione Abruzzo tramite l'Ass. al Sociale, Marinella Sclocco, ha ripetuto lo sforzo economico non solo garantendo altri 800 mila euro ma dal 10 marzo sembrerebbe aver versato tutta la cifra necessaria per concludere il servizio. 
Vorrei ricordare ai gentili politici, agli Amministratori, ai colletti bianchi che stiamo parlando di stipendi, chiediamo scusa alla parola stipendio, di 400 euro al mese senza assegni per chi li percepisce e senza ore di sostituzione.
Scuola chiusa per mancanza d'acqua?
Niente soldi.
Scuola chiusa per neve?
Niente soldi.
Scuola chiusa per mancanza di energia elettrica?
Niente soldi.
Scioperi sindacali?
Niente soldi.
Occupazione studentesca della scuola?
Niente soldi.
L'alunna si ammala e quindi si assenta?
Niente soldi.
Senza diritti e senza dignità.
Domanda delle domanda al Presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino...Se i soldi ci sono, perchè la Provincia di Teramo non paga la Cooperativa?
Che fine hanno fatto?


Dicembre 2015.
I dipendenti della cooperativa non hanno percepito lo stipendio di Ottobre al fronte di quello di Settembre ridotto a 300 euro.
Non risulterebbe ancora firmato il contratto di lavoro e le parti sarebbero state convocate per il 3 Dicembre.
Dobbiamo continuare o i lavoratori possono contare su di un vostro interessamento?                                                                                                               

Giugno 2016.
Gli assistenti non hanno ancora percepito lo stipendio del mese di Aprile.
La Pro
vincia di Teramo ha cercato di continuare ad erogare e garantire il servizio nonostante la legge 56/2014 sulla riforma della Province che sancisce il trasferimento di competenza.
Nel frattempo che Regione e Provincia di Teramo, magari a mezza strada, in un area di servizio, riescono ad incontrarsi per trovare un accordo normativo, la situazione degli assistenti è diventata non solo precaria ma al limite della dignità umana.
Ci scrivono " Il disagio, per la mancata retribuzione, è immenso credimi.
C'è gente alla quale hanno ridotto l'erogazione di energia elettrica per non aver pagato la bolletta.
C'è gente che è costretta a elemosinare , 5, 10 euro ad un'amica, un parente per andare avanti..
È' giusto tutto questo??????                                                                                                                                                                                                     Luglio 2016.
Ancora senza stipendio mentre si è in gara per lo sport dell'anno.
Lo scaricabarile.
Nel frattempo pronte le prime diffide legali e i decreti ingiuntivi.
Si perderà ogni prospettiva di lavoro futuro con la cooperativa?
Come si può parlare di lavoro quando non si è pagati?


La Parola alla Politica.

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Commenti

Ecco cosa ha prodotto una politica clientelare. Migliaia di persone spesso assunte in barba ad ogni regola tramite cooperative o ditte interinali semplicemente dietro spartizioni dei posti tra i vari partiti. Persone sedotte e abbandonate che poi non hanno alcun diritto non essendo personale degli enti in cui hanno lavorato e che non possono beneficiare nemmeno del diritto di precedenza o altre facilitazioni non essendo state assunte a seguito di procedure selettive pubbliche. i primi colpevoli sono i politici che ce li hanno messi che spesso fanno danno sia a queste persone che finito il lavoro perdono i punteggi nelle graduatorie ed agli aventi diritti a quei posti scavalcati da tali procedure. Se si vuole fare realmente giustizia FATE I NOMI dei politici che hanno creato tali situazioni con promesse varie
Infatti...cosa aspettano a denunciare tutto,per loro e un gioco da ragazzi ne troveranno altri 100 di assistenti affamati che continueranno a dare servizi per poi rimanere fregati di conseguenza,cosi' come portare alla chiusura della stessa cooperativa ne fanno un 'altra e continuerebbe sotto altro nome ....BASTARDI
Buongiorno...e grazie per occuparti ancora di questa vergogna. La tristezza, la frustrazione , la rabbia di non poter far nulla o quasi per combattere questo malcostume, che colpisce ripetutamente le fasce deboli della società. Non mi riferisco agli operatori ma ai portatori di disabilita` che risentono senz'altro dell'assenza di qualità del servizio. Noi assistenti diamo corpo e anima affinché i nostri utenti siano inclusi socialmente in ambito scolastico, e godano di tutti i diritti al pari di ogni alunno che si rispetti. Siamo in prima linea assieme a loro 9 mesi l'anno, senza batter ciglio e disposte a ruggire come tigri se qualcuno viola i loro sacrosanti diritti, rischiando richiami e sospensioni dal posto di lavoro.... Mi domando:" un presidente, un politico, un dirigente e`capace di fare ciò?" Di lottare affinché lo stato di diritto non venga leso?
Caro disoccupato, se la cosa ti può consolare (credo di no), questo volgare trattamento viene riservato anche ai non raccomandati che sono costretti a lavorare per 4 soldi nei servizi pubblici alle dipendenze di cooperative o di altre piccole imprese. Fin quando non saremo in grado di riconoscere e prendere a calci in culo le politiche asservite alle caste e alle lobby, sarà impresa ardua invertire il triste andazzo. In ogni caso ben vengano le denunce, le diffide legali e i decreti ingiuntivi. La legittima difesa dei propri diritti non può diventare un motivo di future esclusioni o emarginazioni dal circuito lavorativo, anche se la malapolitica è avvezza anche a pratiche di ritorsione non consentite dalla legge. La lotta rimane l'unica alternativa alla rassegnazione.