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Il Sistema Banca D'Italia. Da Teramo parte la prima denuncia d'Italia

di Giancarlo Falconi
1 minuto

L'ultima della lista è la Popolare di Vicenza.
Ventuno persone perquisite, sei persone iscritte nel registro degli indagati tra le quali il Presidente Zonin e il direttore generale Sorato.
Aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza i capi d'accusa.
Il Procuratore Luigi Salvadori parla di quei crediti deteriorati mai in realtà inseriti nelle sofferenze.
Tutto per mantenere alto il valore del titolo e continuare a distribuire i dividendi.
Una sorte di nascondino finanziario.
Simile il destino della Veneto Banca già Popolare di Montebelluna per esempio, con  gli ispettori della Banca D'Italia smentiti dai colleghi attenti e rigorosi della BCE.
La Banca D'Italia oltre a essere finita nel mirino di Enio Lannutti con il libro edito da Chiarelettere, Banda D'Italia, è sotto attenzione dal mondo posto commissariamento e acquisizione di Tercas, la cassa di risparmio che fu di Teramo.
Un Abruzzo dilaniato dalla svendita di Tercas, Caripe e dal commissariamento di Carichieti, quest'ultima in forte odore di una ricapitalizzazione in quota BCC di Roma.
In attesa della sentenza che chiarirà se i soldi del fondo interbancario a tutela dei risparmatori, finiti alla Popolare di Bari per acquisire Tercas, siano equivalenti agli aiuti di Stato, c'è chi è convinto che Tercas sia stata vittima di un'azione in associazione.
I poteri forti avrebbero deciso di prosciugare la cassaforte Tercas attraverso azioni mirate e consequenziali.
La denuncia contro Banca D'Italia, sarebbe nutrita di documenti e allegati e ora al vaglio della magistratura teramana.
Sempre da Teramo partità a breve un esposto alla Banca D'Italia legato a una vicenda dai risvolti penali.
Altro Istituto di Credito.
Inizia una storia a doppia faccia in cui la politica sembra più complice che assente.
Colpevole in entrambi i casi. 

 

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