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D'Alfonso e Paolucci, scusate, D'Alfonso e Luciano, hanno intenzione di salvare Atri?

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Luciano Monticelli scrive a Luciano D'Alfonso... Caro Presidente, Numerose sono state le critiche ricevute dalla Sua decisione di ridurre da 12 a 8 i Punti Nascita pubblici del sistema ospedaliero abruzzese. In particolare, in molti Le hanno contestato un eccesso di zelo nell’applicazione dell’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010, firmato dal Suo predecessore Chiodi, che avrebbe esposto gli abitanti delle zone interne dell’Abruzzo a gravissimi disagi. Pochi giorni fa, l’11 novembre 2015, il Ministero della Salute è tornato ad esprimersi sulla questione con un Decreto. Questo atto, confermando la possibilità di deroga per motivi geografici già espressa dall’Accordo del 2010, ha altresì introdotto tale possibilità anche per i Punti Nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui, col solo obbligo di sottoporre la richiesta al tavolo di monitoraggio nazionale di cui al D.M. 29 luglio 2015. In considerazione di ciò, Le chiediamo con forza di riconsiderare le decisioni prese alla luce della nuova normativa, al fine di non sottoporre i cittadini abruzzesi a disagi e disservizi non necessari.   Cordialmente,

                                               Luciano Monticelli  

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Il pescarese D'Alfonso non ha alcuna considerazione delle richieste avanzate dai singoli consiglieri regionali di Teramo. Infatti i consiglieri Regionali Teramani solo uniti possono ottenere qualcosa sia per il punto nascita dell'ospedale di Atri sia per scongiurare l'istituzione della ASL unica in Abruzzo, magari minacciando la fuoriuscita dalla maggioranza e determinando la fine della legislatura del Pescarese. Per il Teramano D'Alfonso sta facendo peggio di Chiodi.