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Il Museo del Gatto che si morde la coda

di Walter Mazzitti
4 minuti

A breve Teramo avrà un museo dedicato al gatto.
Dicono che ne esistono solo in Olanda e in Indonesia.
La nostra è diventata una città davvero originale: presto avremo il corso principale pavimentato con pietre provenienti dalla Cina!
E poi dicono che Teramo viva nell’isolamento!
E’ invece aperta a tutto!
A tal punto che anche noi teramani non siamo più in grado di capire chi siamo, da dove veniamo e dove andremo.
Ma importa?
Io non so a quanti importa. Io confesso di sentirmi a disagio. E francamente non mi riconosco più in questa città ( o paesone ).
Qualche tempo fa discutendo con alcuni amici ci si lagnava del fatto che stiamo perdendo la nostra identità.
Ma l’abbiamo già persa. Basta guardarsi attorno.
Cosa resta della nostra tradizione, della storia, della cultura della città di Teramo? Abbiamo spezzato il filo con il passato. E’difficile che i giovanissimi possano capirmi, ma credo che i loro genitori ricorderanno di questa città, provinciale, ma garbata, piacevole e ordinata. Era una città che consentiva una vita a misura d’uomo e permetteva di assaporarne quotidianamente consuetudini mai sparite, dove era un evento l’apertura di un bel negozio, dove si percepiva nettamente la benevolenza nei rapporti, la schiettezza, il garbo e la semplicità dei suoi abitanti, talmente innamorati della loro città da gioire alla vista del restauro della facciata di un palazzo degradato.
Una città che fin quando ha potuto è restata ancestralmente legata alle sue tradizioni, ai suoi gusti, alla sua genuinità, alla sua grande tradizione culinaria. Quella era Teramo ed era amata dai teramani così com’era. E ricordo da ragazzo che quando avevamo ospiti a casa era un piacere ascoltarli esaltando le qualità cittadine, l’arte, la storia, la cucina, l’acqua del Ruzzo ( quello di allora ).
Insomma, per tutti suoi visitatori Teramo era una città da abitare.

Tra qualche giorno chi entrerà a Teramo si troverà piantata al centro di una rotonda un Arcangelo Gabriele alato e  con la spada sguainata,  una statua in pietra  di oltre tre metri di altezza, dello scultore Crocetti. E qui torno all’identità della nostra città.
Abbiamo deciso che Teramo dovrà essere identificata e ricordata come la “Città di Crocetti”,  visto che in ogni  suo angolo è stata collocata una scultura del prestigioso scultore giuliese?
Basta saperlo. O forse sarà identificata con la città dei felini. E’ probabile. Beh.. in tal caso possiamo affermare di avere toccato il fondo.
Sono amico degli animali anche se il gatto non è il mio preferito. Ma non avrei mai potuto immaginare che Casa Urbani, uno degli edifici più antichi della città, dove ci siamo battuti per anni  per farla restaurare e dove io avevo proposto che quell’autentico scrigno di storia potesse ospitare i più preziosi gioielli di arte sacra della diocesi teramana, potesse un giorno divenire un “Museo del Gatto”.
E pensare che qualche anno fa l’Amministrazione comunale non ha accettato la donazione di una prestigiosa  collezione di 200 opere in ceramica di Aligi Sassu da collocare nei locali espositivi annessi all’Antica Cattedrale.

La collezione è stata poi  donata al Museo di Castelli. Mi fermo qui con tristezza.
Ma ci torneremo. Sarebbe interessante sapere se qualcuno dei partecipanti  agli Stati generali della Cultura ancora in corso, abbia proposto,  tra i progetti presentati per migliorare la cultura teramana, anche quello della istituzione di un “Museo del Cane”. Questo sì che darebbe un senso al “Museo del Gatto” e forse, in alternativa alla “Città di Crocetti”, Teramo potrebbe essere identificata come la “Città dei quadrupedi”. Ecco questo sarebbe un bel dilemma !           

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Commenti

Però. Anche un museo dell'asino ci starebbe bene, vista l'asineria imperante in città e nel palazzo di città.
Assolutamente la verità e anche ben scritta.
Una assurdità peggiore del Museo del Gatto (!) a Teramo non riesco proprio ad immaginarla. In un asilo? In un locale inusato in periferia? In un edificio e a spese di un privato eccentrico?... No: Casa Urbani! Il Museo del Gatto. Visto che non abbiamo altro da esporre e valorizzare... Complimenti a chi l'ha pensato A chi ha deciso la sua priorità A quanti l'hanno approvato A chi ci ha destinato i soldi E mo' vediamo con quale illuminato progetto verrà realizzato (e da chi...)
Con tutto il rispetto per gli animali ed in particolare per i gatti,ritengo come giustamente ha fatto notare il buon Walter Mazzitti, che Casa Urbani dovesse ospitare un museo in cui esporre magari opere pittoriche o sculture o qualche cosa di molto più' importante, che non un luogo su cui esporre tutto ciò' che può' essere attinente ad un museo per i gatti. Povera Teramo,poveri noi teramani............. Un teramano orgoglioso di esserlo,anche se stanno facendo di tutto,per non esserlo più'. Carlo
Museo del Voto. No? Duplice lettura. Coloro che ci leggono una proposta culturale legata alla millenaria tradizione di fede religiosa, sono sulla strada sbagliata.
Fortuna è l' unica cosa a cui pensare a TE in memoria sicuramente di Maria la gattara e pensare che tra i tanti disastri nella ns città, in ospedale oltre al wi-fi non ci sono in pediatria neanche dei piccoli tv per i piccoli
io invece credo che un museo unico se non raro nel suo genere potrebbe diventare un vanto per il territorio tutto sta nel saperlo gestire.
Al signor E Vede Signor E,mi sembra di capire che non si contesti tanto la realizzazione del museo in se è per se ma,il sito dove verrà' realizzato.Potrebbe anche essere interessante l'idea di realizzarlo,tutto sta anche nel vedere e scegliere le priorità' in un lunghissimo periodo molto difficile che stiamo attraversando. Carlo
Non facciamo sempre i teramani....tutto a polemica.....se è gratuito ben venga!
i gatti a teramo ( con la minuscola ) contano....
Ma perchè non lo schiaffate sotto la "scatola di tonno" ?