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La Politica salva quattro banche...tutte tranne la Tercas. Perchè?

di Giancarlo Falconi
2 minuti

"Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, domenica 22 novembre 2015, alle ore 18.10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti.

DISPOSIZIONI URGENTI PER IL SETTORE CREDITIZIOIl Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro dell’economia e delle finanze Pietro Carlo Padoan, ha approvato un decreto legge che contiene alcune norme procedimentali volte a agevolare la tempestiva ed efficace implementazione delle procedure di risoluzione di Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A, Banca delle Marche S.p.A, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio – Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A.In particolare, nella cornice del nuovo quadro normativo in materia di gestione delle crisi bancarie definito dai decreti legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015, la Banca d’Italia ha deliberato in data 21 novembre 2015 i provvedimenti di avvio della risoluzione, approvati dal Ministro dell’economia e delle Finanze in data odierna a seguito della positiva decisione della Commissione europea sui programmi di risoluzione previsti nei provvedimenti stessi.Il decreto legge ha un ambito estremamente circoscritto. Esso è volto unicamente a: costituire tempestivamente le nuove banche (banche-ponte) contemplate dai provvedimenti di avvio della risoluzione delle banche in questione; definire un quadro normativo certo sulle modalità con cui saranno raccolti i contributi da parte del settore bancario al Fondo di risoluzione nazionale successivamente all’integrale avvio del Meccanismo di risoluzione unico; definire le modalità di applicazione della disciplina della conversione in credito d’imposta delle attività per imposte anticipate nel caso di procedure di risoluzione.Il decreto legge non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione. Inoltre, in piena conformità con quanto previsto dal d.lgs. 180/2015, i provvedimenti di avvio alla risoluzione, non prevedono il ricorso al bail-in.Il decreto legge entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione, prevista per domani 23 novembre 2015".La domanda anzi le domande rimangono sempre le stesse.
Perchè non si è fatta la stessa cosa per la Tercas?
Perchè la Fondazione non ha iniziato un'azione di rivalsa?
Perchè la politica ha svenduto il nostro territorio?

 

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Commenti

Ci penserà Manola con i 7500€ raccolti per il Burkina Faso
Le risposte per chi sa interpretare la realtà stanno sotto gli occhi di tutti . 1) Perchè la Tercas non doveva essere più Tercas 2) Perchè se il prof Nuzzo avesse promosso azioni di rivalsa avrebbe sentenziato la fine della sua carriera. 3)Perchè il nostro territorio non ha politica . ma solo politicanti
Aggiungerei a "politicanti" la locuzione "del cazzo"
Alla Tercas è andata meglio perché gli obbligazionisti subordinati non sono stati toccati
Ma avete letto le dichiarazioni del nuovo presidente della fondazione Tercas? Avete assaporato quello che ha detto sul vecchio presidente? Perchè nessuno commenta? Ella sig. Falconi? Censurami questo, amico rapace, lo che ti........
dal CORRIERE DELLA SERA di ieri 23 novembre: Degli istituti salvati ieri dal decreto del Consiglio dei ministri non fa parte Tercas, altra banca che risultava commissariata nel 2014, perché l?istituto abruzzese venne salvato nel luglio di quell?anno dalla Popolare di Bari. Che, però, per quel salvataggio si avvalse di circa 300 milioni del Fondo Interbancario di tutela dei depositi. Proprio alla luce di quell?intervento si accesero i riflettori dell?Unione europea per possibili aiuti di Stato (che hanno poi portato alla nascita del nuovo Fondo di risoluzione). Per questo, adesso, il salvataggio su Tercas andrà ristrutturato. L?intervento del fondo Interbancario era obbligatorio; ora, invece, sarà necessario intervenire con un nuovo fondo di carattere volontario, la cui assemblea, del 26 novembre, dovrà appunto definire le modalità di intervento su base volontaria da parte del sistema bancario (che però non avrà oneri aggiuntivi perché i fondi sono già stati versati). © RIPRODUZIONE RISERVATA
Esimio s.cerulli.irelli io da Lei mi sarei aspettato qualche cosa di "più tangibile". Ella la Tercas la conosce bene e certamente, a mio avviso, conoscerà i fattori "esterni" che hanno contribuito alla sua distruzione. Le dichiarazioni della neo presidentessa della Fondazione, che ho letto sulla stampa, mi hanno lasciato scioccato, potrebbe dipendere dal fatto che la signara di Tercas avesse soltanto letto distrattamente qualche bilancio. Con stima.
La banca Popolare di Bari si è già avvalsa di circa 300 milioni del Fondo Interbancario di tutela dei depositi per "salvare" la Tercas, mentre altre banche rotte che non si sono avvalse di "salvataggi" o di fondi, verranno riparate dal governo Renzi. In questo mare di soldi, destinati a sanare i danni causati da ricchi e spregiudicati banchieri, l'unica a "pagare" è stata la Tercas, dirigenti esclusi, che ha conservato solo il nome, lo specchietto, il marchio con cui altri mercanti di denaro trarranno profitti....fino al prossimo salvataggio.
Caro Anonimo (delle 15.03, del 24 novembre). Probabilmente mi scambia per altra persona. Conosco la Tercas come semplice correntista, e fin tempi del compianto dr. Grue, tempi ormai lontanissimi. Sono anche stato (modesto) azionista Tercas ("punito", assieme a tutti gli altri azionisti). Non ho conosciuto nessun presidente della Fondazione. Certamente trovo deprecabile (credo come Lei) che la Tercas sia finita in una situazione travagliata, per ragioni che - da quanto ho letto sui giornali - hanno avuto a che fare con una mancata vigilanza, da più parti, se non anche peggio. Noto che la Tercas non è un caso isolato. La litania delle banche disastrate, per responsabilità della dirigenza e per responsabilità politiche, è lunga ... dalla Banca Romana al Banco Ambrosiano al Monte dei Paschi, e via dicendo.