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Regione Abruzzo: Indagati tre Assessori. D'Alfonso si difende in Consiglio..

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Garantisti.
Siamo garantisti.
I giustizialisti per favore fuori da questa sala di lettura.
Noi che abbiamo conosociuto una condanna e un'assoluzione perchè il fatto non sussiste.
Noi che ci sentiamo uomini di Stato, chiediamo alla Procura de L'Aquila massima velocità e trasparenza.
Noi abruzzesi che abbiamo bisogno di una macchina amministrativa e politica la più attiva possibile.
Noi che non abbiamo più tempo.
Noi che abbiamo vissuto il terremoto, la nevicata del millennio, settimane senza luce, l'isolamento,l'inondazione e ora, le frane.
Noi che abbiamo pianto i nostri morti.
Altra storia.


La Cronaca.
L'Abruzzogate, l'inchiesta sugli appalti della regione Abruzzo della Procura de L'Aquila, si allarga e tocca tre assessori regionali dopo la figura del Governatore D'Alfonso e a vario titolo, funzionari, dirigenti e imprenditori.
Avvisi di garanzia agli Assessori Paolucci, Sclocco, Pepe.
In totale 27 persone.
Finora.

Le accuse?
Falso ideologico.

 Tutto per aver votato la delibera n 367 sul parco comunale Villa Rose di Lanciano.
Un'opera da oltre 1 milione di euro.
Quattro filoni di indagini con una mole di intercettazione che risulta essere una matassa con diversi rami di congiunzione.
In mattinata si attendono le dichiarazioni degli assessori.
 

Nel frattempo, in consiglio regionale, Luciano D'Alfonso ha cercato di spiegare agli abruzzesi la sua posizione nell'inchiesta...
"Una cosa è certa: tutta la mia attività amministrativa è condotta in modo che prevalga sempre l'interesse pubblico. Sono pronto a tutte le critiche, purché però si parta da questo assunto". Lo ha detto il presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, in apertura dei lavori del Consiglio regionale, intervenendo sulle vicende giudiziarie degli ultimi giorni. "Quando si è decisori pubblici - ha sottolineato D'Alfonso - la rilettura dell'autorità giudiziaria incentiva la piena idoneità dell'attività amministrativa. Da parte mia, dunque, non c'è solo una condotta collaborativa, ma anche un apprezzamento di tipo istituzionale. Anche perché sono oltremodo interessato affinché si compia una puntuale diagnostica esaustiva di ogni aspetto". D'Alfonso ha poi ripercorso alcuni passaggi delle contestazioni, precisando però di non avere piena contezza documentale degli atti dell'inchiesta. "I fatti che mi vengono contestati - ha spiegato - sono racchiusi in due fogli di carta e in un terzo documento, che raccontano 4 situazioni reali. La prima vicenda riguarda un fondaco di Penne, su cui io avrei sollecitato (su richiesta non di un privato, ma del sindaco, del vice sindaco e dell'assessore al ramo) il superamento di un vincolo per consentirne al Comune l'alienazione, sulla base di un piano di sdemanializzazione risalente al 2008. Il secondo riguarda attività amministrative iniziate su lavori di risanamento ambientale e igienico di alcune case popolari a Pescara. L'Ater chiedeva 5 milioni di euro per gli interventi su 70 appartamenti, che grazie a una nostra rilettura e al lavoro di professionalità che hanno sempre affiancato la giunta, si sono ridotti a 2 milioni e 400mila euro. C'è poi il Parco Didattico del Lavinio, per il quale è in corso un'attività di estimazione e progettazione tra Provincia, Comuni e Regione. L'ultimo episodio riguarda la delibera del 3 giugno scorso per la riqualificazione strategica del Parco di Villa delle Rose a Lanciano, per la quale la copertura finanziaria deve essere rintracciata". D'Alfonso dopo aver ringraziato i carabinieri per "la costumatezza e la misura" con cui hanno condotto la propria attività negli uffici della Regione, ha rimarcato come la sua attività politica e amministrativa "proseguirà con la stessa forza e impegno di sempre...".



 

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Commenti

Forza Pubblico Ministero!!!
Anche io di solito sono garantista ma con D'Alfonso non posso proprio...
Dimettiti. Basta cosi.