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Perchè a Teramo molti lavori Pubblici non vengono ultimati? Prima Puntata...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Teramo è in mano alle imprese edili.
Le imprese edili, gli imprenditori edili,  fanno la spesa, cultura, dettano i tempi, le rotonde, le rotondine, i sottopassi, i falsi pali della luce, le piccole e grandi manutenzioni,  i campetti sportivi, le strade, i marciapiedi e soprattutto le campagne elettorali.
Così da sempre.
Il degrado estetico di Teramo è iniziato con il mancato controllo della politica sugli imprenditori edili.
Il loro cartello su Teramo rappresenta un'invasione storica della cazzuola.
Tutti e nessuno, tutto e niente.
Una domanda in calce, per rimanere in tema, perchè molti lavori pubblici iniziano e poi non vengono terminati?
Perchè chi lavora sulle strade pubbliche non ripristina il complesso viario nello stesso principio?
Chi dovrebbe controllare lo stato delle cose?
I cantieri.
Si parte con un forte ribasso sulla base d'asta.
Si vince, si iniziano i lavori che poi, per tanti motivi, per tante ragioni, forse sono finiti i soldi e si rimane in attesa di un nutrimento maggiore, s'interrompe la messa in opera del progetto.
Un piccolo esempio.
La Rotonda del cimitero. 
Quella che congiunge le strade verso Colleatterrato, Cartecchio, viale Po, viale Crispi.
Il muretto pedonale è a metà, la rotonda è in stato di vero disfacimento, sei o sette punti sono da rifare completamente, la zona è immersa in un perenne cantiere abbandonato e in forte stato di degrado.
L'erba alta rappresenta un continuum sociale.
Per quale motivo?

...e non finisce qui...

 

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Commenti

Non la chiameremo più Teramo ma "città di Cantiere" ad onore delle opere non ultimate e di quelle in corso d'opera e da iniziare. La stazione FS rotonda v. F. Regina, rotonda Promenade e notizia fresca eliminazione passaggi a livello V. Pavone. Non riescono a mettere 5 campane per l'olio (in ritardo di un mese) figuriamoci gestire e controllare dei cantieri....
E perché non ricordare quello scheletro in cemento armato in Contrada Gattia, quello che doveva essere la nuova sede dell'IZS ? Centinaia di milioni di lire gettati al vento!! Perché? Perché l'allora direttore prof. Caporale l'abbandonò preferendo un altro sito e spendendo altre cifre da capogiro?
Stessa situazione per i lavori dinanzi alla Noè Lucidi.
I lavori pubblici a Teramo hanno lo stesso sapore delle strade comunali una toppa a destra una a sinistra...tutti contenti e fregati! Caro sindaco ormai la consapevolezza della sua cattiva gestione cresce, lenta ma inesorabile.
Guardate Via Villani la strada è franata su fosso Baiano da almeno 5 anni il comune ha messo delle barriere metalliche che sono sparite in mezzo alla vegetazione. Durante la passata nevicata (qualche mese fa) le piante piegate dalla neve sono state tagliate e lasciate dentro il fosso Baiano alla faccia della prevenzione. Evviva.
Il solito giochetto dei ribassi da capogiro, tanto poi i soldi che avanzano dal ribasso si utilizzano per le perizie di variante.
Leggo solo ora un messaggio in cui un anonimo, commentando sulle rotonde e sulle "mani sulla città" parla dello "scheletro di cemento armato in Contrada Gattia"...."spendendo cifre da capogiro" . Desidero fare alcuni commenti al riguardo. 1. Sono davvero molto felice che si sia cominciato a parlare dei prezzi incredibili che Teramo ha pagato e continua a pagare per l’incestuoso, perverso rapporto fra politica da un lato e costruttori e immobiliaristi teramani dall’altro. Complessivamente “un sistema Teramo” alla cui miopia imprenditoriale e politica è dovuto, in larga misura, l’impoverimento economico, culturale e civile della città. Mi auguro che la cosa abbia un seguito. 2. L’abbandono della costruenda sede a Gattia fu deciso nel 1988, quando all’IZS c’era un altro Direttore e c’era un Consiglio di Amministrazione. Dunque, la solita giaculatoria demagogica e cretina " Commissario & Caporale” qui non tiene. L’allora Direttore e il CDA decisero, secondo me a ragione, che l’immobile non poteva essere completato secondo il progetto originale, per difetti strutturali insanabili. La modifica avrebbe comportato spese superiori a quelle necessarie per abbatterlo e costruirne uno nuovo; 3. La costruzione di una “nuova sede” e la sua localizzazione non è stata decisione del Commissario o del Prof. Caporale, ma dell’amministrazione del Comune di Teramo - giunta Sperandio – che, infatti, è capofila dell’accordo di programma per la relativa realizzazione. L’abbandono della vecchia sede (l’attuale a Campo Boario) era collegata alla “riabilitazione” del quartiere “Campo della Fiera – Campo Santo Vecchio” e alla sua integrazione con il “Parco fluviale del Tordino” idea poi completamente abbandonata dal Complesso dei 3+1 & Co. - Chiodi, Gatti, Di Dalmazio e Mozzarelli - succeduto a Sperandio. I 3+1 & Co. hanno ostacolato in tutti i modi la realizzazione di tale progetto che era chiaramente alternativo a quelli voluti dalla loro amministrazione e dai “costruttori/immobiliaristi” teramani e non solo – in primis quello fallimentare del “Nuovo teatro” al vecchio Comunale e relativi appartamenti a Porta Madonna -. La nuova sede dell’Istituto, è bene ricordarlo, non è stata realizzata anche per l’incapacità degli organi di governo dell’Ente nominati sempre dai 3+1 & Co., passati nel frattempo alla Regione. Interessante ricordare che i 3+1 & Co., con il complice silenzio dei Compagnucci della parrocchietta del PDc – Partito Democratico cristiano –teramano, a suo tempo dirottarono i 2 miliardi assegnati dall’allora presidente Pace, per la realizzazione della viabilità per la nuova sede dell’Istituto, alla costruzione della “madre di tutte le rotatorie teramane”: quella di Piano D’Accio. Sorvolo, per carità di patria, sul ruolo svolto nella vicenda dalla Brucchi 1.In ogni caso, non c’è alcun dubbio che le amministrazioni Chiodi-Brucchi siano state e restino i principali responsabili della non-costruzione della nuova sede dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise e delle nefaste conseguenze che ciò ha comportate per l’Ente. Né mi pare possa essere alcun dubbio su quali siano state le ragioni politiche di tale comportamento. Chiunque sia vissuto a Teramo negli ultimi quaranta anni e abbia seguito le vicende politiche della Città sa che gli attuali esponenti dei cosiddetti centro- destra e centro-sinistra sono per lo più figli - in letterale e politico - dei furbi democristiani di 5^ fila sopravvissuti alla 1^ Repubblica. Due generazioni di democristiani artefici della caduta verticale e apparentemente senza fine della Città. Un gruppo di potere che ha raffinato “l’arte” della politica del soddisfacimento dei micro-interessi individuali a scapito di quelli generali, incapace di immaginare un futuro credibile per la collettività e soprattutto per i suoi giovani, in particolare di quelli che hanno la sfortuna di non essere “figli di…”. Poveretti che nel quadro politico regionale sono semplici comparse sbiadite, tanto succubi dei capi-partito Chietini, Aquilani e Pescaresi, quanto protervi e prepotenti con i deboli e i bisognosi di questa Città. 4. A proposito di “scheletri”, non sarebbe male riflettere su quello della zona di Colleatterrato Alto e della illuminazione nuova di zecca nei pressi di una pericolosa e sconsiderata rotonda, recentemente costruita. Non sarebbe nemmeno male riflettere sul rifacimento del manto stradale di Via Grandi, in contrada Casalena e del pericoloso divieto di accesso ai non residenti che ne condiziona la percorribilità? Chissà se la rotonda è magari collegata a qualche cambio di destinazione d’uso dei terreni adiacenti e a qualche condono dello scheletro adiacente e chissà se il transito a senso unico è figlio delle richieste di qualche residente per permettergli/le di parcheggiare la propria auto, con evidente pericolosità per le auto in transito, visto che le case prospicienti la strada sono prive di autorimessa? Distinti saluti Vincenzo Caporale