A pochi mesi dall'inaugurazione della fantomatica pista ciclabile del quartiere Gammarana si registrano problemi da anni di vita.
Usata dai pedoni per avere un pò di sicurezza e poco dalle biciclette perchè non collegata ad altre ciclovie, l'opera del Comune di Teramo, è vista come la fine di una rassegna urbanistica.
A poco tempo dal taglio del nastro, l'usura di un lavoro svolto a regola d'arte, quella loro, si vede anzi si manifesta all'insegna di una pubblica protesta.
Il manto si è sgretolato in diversi punti, gli occhi di gatto si sono scollati in molte zone, la segnaletica è un antico ricordo e l'erba fa capolino come ultimo dispetto.
I direttori e i collaudatori sono stati pagati?
La ditta e i ribassi da capogiro?
Che fare?
Nulla, per favore.
Al peggio non c'è mai fine.
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