Un diritto.
Poi c'è l'assurdo dell'accanimento amministrativo.
Tutto a spesa dei cittadini.
Altri soldi pubblici e una delibera di Giunta per appellarsi al fallimento del Cirsu, ribadito anche in appello.
Comune di Mosciano.
Meno di un mese fa scrivevamo " Avete letto la sentenza di rigetto della Corte D'appello sul ricorso dei sindaci Cirsu?
Avete letto come hanno speso 8 mila euro a comune di soldi pubblici?
Che cosa si evidenzia in quelle motivazioni che hanno bocciato gli esperti
legulei, legali, giuristi, causidici, azzeccagarbugli, dei sindaci Cirsu?
Quando si riuniranno con l'ex presidente Cirsu, Angelo Di Matteo?
Faranno ricorso ad altri soldi pubblici per arrivare in Cassazione?
Corte D'Appello sui bilanci dubbi, da noi, dagli ex operai Sogesa e dagli uomini di buona volontà, denunciati da molto tempo" Resta in ogni caso il fatto che, come chiaramente evidenziato dalla consulenza tecnica di parte prodotta da AIA S.p.a., anche il conto economico dell’esercizio 2014, una volta epurato dalle suddette rivalutazioni (chissà perché mai confluite tra gli utili di esercizio in violazione di ogni buona tecnica contabile), si è con-cluso con un’ulteriore perdita di mezzo milione di euro, segno eloquente dello stato di irreversibile decozione di Cirsu S.p.a. che manifestamente non è in gra-do, nonostante ogni disperato tentativo, anche ai limiti delle regole contabili (e forse anche oltre), di assicurare con l’ordinaria attività l’equilibrio di bilancio, di operare proficuamente sul mercato e di assolvere con regolarità al pagamento dei propri debiti. Neppure appaiono fondate le censure relative alla non corretta rappresentazione nel bilancio chiuso al 31.12.2014 del valore delle immobilizzazioni materiali e degli impianti.
La rivalutazione delle immobilizzazioni materiali oltre il limite del costo è ammessa unicamente (documento OIC n. 16) quando è prevista da leggi speciali, generali o di settore (c.d. rivalutazione monetaria); in alternativa, vi sia la presenza di un caso eccezionale (ai sensi dell’art. 2423, comma 4, c.c.), in cui l’applicazione di una norma generale, cioè il principio del costo, risulti incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta (cd. rivalutazione economica)".
Nessun controllo analogo da parte dei comuni " Inoltre, evidenzia la reclamante come i Comuni hanno comunque ritenuto opportuno sottoscrivere una Convenzione, cui è allegato un “Manuale di esercizio congiunto del controllo analogo”, vero e proprio patto parasociale finalizzato a garantire definitivamente un controllo sulla Società adeguato, nelle forme e negli strumenti di esercizio, al modello di “controllo analogo” definito dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale. Nel descritto quadro si inserisce, inoltre, l’attività dell’Organismo di consultazione per il controllo analogo, che svolge il compito tecnico di raccogliere le delibere degli Enti, relative alle proposte di indirizzi strategicogestionali per Cirsu s.p.a., al fine di assicurare la permanenza nel tempo del requisito del controllo analogo sulla Società da parte dei Comuni soci.
Va dunque, confermata la valutazione globale circa l’insussistenza del requisito richiesto dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale per l’affidamento in house, vale a dire lo svolgimento della maggior parte della propria attività in favore dell’ente o degli enti pubblici di appartenenza. Ciò che, peraltro, rende impossibile il controllo analogo, non potendo i Comuni soci svolgere alcuna forma di controllo sul gestore del servizio (CSA), che è tenuto unicamente al rispetto degli obblighi contrattualmente assunti con CIRSU".
Nel frattempo il Cirsu ha problemi anche con l'indifferenziato che continua a far da cumulo all'interno dei capannoni.
Gli stessi rifiuti resi quasi invisibili dalla super strada, ma noi, abbiamo un forte teleobiettivo.
Nel secondo frattempo Bellante non seguirà Mosciano in questo azzardo amministrativo.
Quando i cittadini potranno fare appello contro simili amministratori?
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