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Gli ultimi giorni della Giunta Brucchi...mentre D'Ignazio si avvicina a D'Alfonso

di Giancarlo Falconi
7 minuti

Sono tutti d'accordo.
Ncd, la lista civica che fa riferimento a Dodo Di Sabatino e Futuro In.

Tutti d'accordo senza sapere di essere d'accordo.
NCD, dell'onorevole di centro sinistra ( chiedo scusa alla parola sinistra), Paolo Tancredi, dopo aver dichiarato di votare Si al referendum costituzionale, in contrapposizione con Gianni Chiodi, Paolo Gatti e Maurizio Brucchi, ha difeso per l'ennesima volta il Premier Renzi durante una Trasmissione pomeridiana su La 7.
Giorgio D'Ignazio, espressione regionale dell'onorevole di centro sinistra, Paolo Tancredi, voterà Si al referendum costituzionale e nei suoi ultimi due passaggi politici, ha ringraziato il Governatore D'Alfonso e il capogruppo del partito democratico Sandro Mariani con il quale ha firmato una proposta di legge.
Non è gossip politico ma semplice cronaca.
Hanno fatto rumore le forti discussioni tra Chiodi e D'Ignazio in commissione. 
Non ci vuole molto a collegare i puntini e ad attendere, un futuro ruolo del Giorgio regionale, accanto al Presidente D'Alfonso.
Un passaggio inevitabile.
In fondo sia Gianni Chiodi che Maurizio Brucchi, nella storia delle interlocuzioni teramane non hanno mai ritenuto D'Ignazio un interlocutore valido.
La giostra gira, anzi, la rotonda.
Ncd e Teramo Soprattutto in corsa per anticipare Rudy Di Stefano, nuove energie, Futuro In e Paolo Gatti, nella caduta del sindaco.
La responsabilità dovrà cadare tutta su Di Stefano e Gatti.
Il centro destra teramano?
Una vera e propria polveriera.

Quale sarà la scossa che verrà usata per staccare la spina?
Il mancato rispetto della piattaforma programmatica.
Il documento, l'ultimo, a firma del sindaco Maurizio Brucchi.
Nessun punto è stato rispettato.

La città del pedone e della bicicletta dando centralità alla vivibilità della nostra città. - approvazione del Piano Urbano del Traffico, subito dopo l’approvazione del Bilancio di previsione integrato con il Piano della mobilità sostenibile, con i percorsi ciclo-pedonali, sfruttando il lungofiume per garantire una connessione tra centro e periferie. In tal senso, sarebbe opportuno iniziare già a definire ed attuare alcuni percorsi ciclo-pedonali lungo viale Crispi, Via Po e Ponte San Francesco fino al Centro storico; - in questa ottica di mobilità sostenibile, è imprescindibile un nuovo sistema di bike sharing, che sostituisca quello in essere, entro il 2016, rintracciando idonei finanziamenti; - rigenerazione del Parco fluviale attraverso: a) il suo prolungamento verso il mare e comunque fino a San Nicolò a Tordino; b) miglioramento dei collegamenti con la città; c) realizzazione di strutture legate allo sport e allo svago; d) destinazione di spazi per orti urbani e giardini didattici.  

E poi ancora...

Contenitore da realizzare entro l’estate 2016, sviluppandolo nelle sue diverse fasi entro l’autunno, che tenga conto dei diversi progetti già avviati: a) arretramento della Stazione che permetterà di realizzare la riconnessione tra la città e le aree ex industriali; b) recupero ex Ospedale psichiatrico quale centro universitario o anche specializzato per arte e musica; progetto di recupero che deve essere condiviso e che deve vedere il Comune di Teramo svolgere un ruolo di regia di tutte le fasi urbanistiche e di realizzazione; c) recupero, riuso e valorizzazione di spazi vecchi e nuovi: dall’area Mercato coperto all’ ex Stadio comunale (attraverso finanziamenti comunitari del Por FESR su cui siamo già lavorando con un unico elemento conduttore: la sostenibilità); dal recupero funzionale del Teatro romano al Castello Della Monica; dall’Ipogeo all’ARCA, attraverso un progetto integrato di rilancio e promozione del Centro storico; contestualmente è necessario procedere alla redazione e successiva approvazione del Piano Particolareggiato del Centro Storico dando, entro l’estate, un incarico a un tecnico dipendente dell’amministrazione comunale per avviare le attività; d) confronto con gli enti interessati su spazi e strutture area ex Villeroy, valutando tra le tante ipotesi anche quella della realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia, con conseguente riutilizzo dell’attuale Tribunale quale sede unica comunale, anche in considerazione dell’accorpamento di tutti i Tribunali della provincia a Teramo; e) chiusura in tempi brevi della variante urbanistica per la riassegnazione delle aree edificabili, dopo aver già approvato le retrocessioni, sicuro volano del mercato immobiliare; f) housing sociale: oltre 17 milioni di euro di soldi pubblici che verranno riversati sul nostro territorio, grande occasione per riqualificare un’area degradata della città; g) riuso degli immobili dismessi anche non di proprietà del Comune quali ex Banca d’Italia, ex Telecom ed altri, in considerazione del fatto che oggi più che mai è fuori da ogni logica proseguire la programmazione urbanistica attraverso progetti che prevedono consumo del territorio; h) esternalizzazione degli impianti sportivi che contempli l’intervento privato per migliorare le strutture e nello stesso tempo la fruibilità da parte di tutti i cittadini teramani; ci sono importanti progetti in corso: tra tutti il projet financing della piscina e quello dell’impianto sportivo dell’Acquaviva;                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            Tutto è stato deciso mentre Teramo continua a sembrare Bombardata. Una città che attende la ricostruzione, negli ultimi giorni della Giunta Brucchi.
Si parte sempre dal crollo finale.


 

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Commenti

Ora Teramo deve solo scegliere, provincia di Pescara o provincia di Roseto?
Gatti e Di Stefano dovranno fare cadere Brucchi prima di Dodo. Di Sabatino Covelli e De Paulis farebbero un gran colpo. La caduta di BRucchi dopo aver dato " N" possibilità di lavoro alla sua Giunta bis. Di Stefano che non ha un solo consigliere pronto a seguirlo dovrà appellarsi a Gatti. Se saranno anticipati i loro voti si dimezzeranno e tutta la responsabilità cadrà su Futuro In. Una questione di tempi?
Ne' Pescara ne' Roseto. Potrebbe chiedere di essere accorpato alla Val Vibrata , che si avvicina alle prossime sfide elettorali ( politiche e regionali ) con candidature unitarie.
Avessi avuto un euro per tutte le volte che ho letto sta litania degli ultimi giorni..
Beati voi.... intanto passano i giorni e Brucchi si avvicina alla fine del suo mandato senza ribaltoni. Un giorno lo vedremo passeggiare per il "nuovo" corso di Teramo e penseremo tutti, quello è stato sindaco per 10 anni....
D'ignazio è una risorsa ansia Chiodi che brucchi lo hanno semplicemente rememarginato il primo perché lo riteneva saliniano, grande Rocco, e l secondo perché invidioso ora si vede come va l'amministrazione senza di lui soprattutto il sociale anche noi commercianti lo rimpiangiamo. Per il resto brucchi dimettiti

La coerenza, la coerenza politica e' una cosa seria e non da tutti. D'Ignazio, il Giorgione, uomo votato dall'inizio al centro destra, con un padre, degno sindaco di Teramo in DC. E non. Sx. Che figura. La logica della bandiera al vento e' sempre valida ed attuale. Povera Teramo, poveri noi che dobbiamo subire ogni giorno questa nefasta amministrazione, composta da transfughi, avventurieri, poltronai e soprattutto osno definirsi " politici" . Speriamo che si giunga al più presto al funerale del nostri Sindaco, funerale politico, saremo tutti al seguito a recitare non le litanie ma " gli evviva"

WANTED $100.000....... chi ha visto Brucchi? Sta facendo di tutto per arrivare in Regione "pulito " e intanto lascia una città sporca della sua incapacità!
Il peggio del peggio del peggio.
Ma se a questi cialtroni avesse importato qualcosa della nostra città non l'avrebbero trattata in questo modo.
hanno ridotto teramo ad una città di merda